LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: quando la Cassazione può?

La Corte di Cassazione interviene per rettificare una propria precedente ordinanza affetta da un palese errore materiale. Nello specifico, era stata indicata una sede giudiziaria errata per il rinvio della causa ed era stata omessa la statuizione sull’inammissibilità di un ricorso incidentale. La Corte, accogliendo l’istanza della parte ricorrente, chiarisce che la correzione di errore materiale può avvenire anche d’ufficio, senza necessità di un formale ricorso, ai sensi dell’art. 391 bis c.p.c., ripristinando così la corretta dicitura nel provvedimento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Correzione Errore Materiale: La Cassazione Rettifica Se Stessa

Quando un giudice commette una svista in una sentenza, è possibile correggerla? La correzione di errore materiale è un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale, che consente di emendare i provvedimenti giudiziari da imprecisioni che non intaccano il contenuto della decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come questo strumento funzioni, anche ai massimi livelli della giustizia.

I Fatti del Caso: Un Errore Geografico e un’Omissione

La vicenda trae origine da una controversia in materia tributaria relativa all’ICI. Una società di costruzioni aveva proposto ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Commissione tributaria regionale. La Corte Suprema, con una prima ordinanza, aveva parzialmente accolto il ricorso principale, cassando la sentenza e rinviando la causa a un altro giudice per un nuovo esame.

Tuttavia, nel dispositivo di questa ordinanza erano presenti due errori:

1. Errore geografico: Veniva indicata come giudice del rinvio la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia, anziché quella del Lazio, territorialmente competente.
2. Omissione: Il dispositivo non menzionava la dichiarazione di inammissibilità del ricorso incidentale proposto da una delle controparti, una società di servizi. Di conseguenza, mancava anche la statuizione sul pagamento del doppio del contributo unificato, una sanzione processuale prevista in caso di ricorsi inammissibili.

Accortasi degli errori, la società ricorrente ha presentato un’istanza alla stessa Corte di Cassazione per chiederne la correzione.

La Procedura di Correzione Errore Materiale in Cassazione

La Corte ha accolto l’istanza, cogliendo l’occasione per chiarire un importante aspetto procedurale. Non si trattava di un nuovo ricorso, ma di una semplice istanza volta a sollecitare l’esercizio del potere di correzione di errore materiale che la Corte può esercitare anche d’ufficio, cioè di propria iniziativa.

Questo potere è disciplinato dall’articolo 391-bis del codice di procedura civile. La norma prevede una procedura snella, in camera di consiglio, che garantisce comunque il contraddittorio tra le parti, le quali vengono avvisate e hanno la possibilità di depositare memorie.

La decisione della Corte è stata quindi quella di disporre la correzione della precedente ordinanza, ordinando alla Cancelleria di effettuare le necessarie annotazioni.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto l’istanza fondata, riconoscendo la presenza di un palese errore materiale. Le motivazioni si basano su due pilastri fondamentali:

1. La natura dell’errore: L’indicazione di una corte siciliana invece di quella laziale è una svista evidente che non riflette la volontà del collegio giudicante, la quale era correttamente espressa nella parte motiva del provvedimento. Lo stesso vale per l’omissione della declaratoria di inammissibilità del ricorso incidentale: la motivazione dell’ordinanza originale spiegava chiaramente perché tale ricorso fosse inammissibile, e la sua mancata menzione nel dispositivo era solo una dimenticanza.

2. L’automatismo delle conseguenze: La Corte ha ricordato che la condanna al pagamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato (il cosiddetto “raddoppio”) è un effetto automatico e conseguente alla dichiarazione di inammissibilità del gravame. L’omissione di tale statuizione nel dispositivo, quindi, non altera la sostanza della decisione ma rappresenta un errore che deve essere corretto per completezza e chiarezza.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per l’efficienza del sistema giudiziario: la giustizia può e deve correggere i propri errori, specialmente quando si tratta di sviste formali che non mettono in discussione il merito di una decisione. Lo strumento della correzione di errore materiale permette di ripristinare la coerenza tra la volontà del giudice e il testo del provvedimento in modo rapido ed efficace, senza la necessità di avviare un nuovo e complesso giudizio di impugnazione. Per i cittadini e le imprese, ciò si traduce in una maggiore certezza del diritto e in una garanzia che la sostanza della giustizia prevalga sempre sui meri errori di forma.

Che cos’è un errore materiale secondo la Corte?
Un errore materiale è una svista, come un errore di trascrizione o un’omissione, che non incide sul contenuto logico e giuridico della decisione del giudice, ma solo sulla sua rappresentazione formale. Nel caso specifico, l’indicazione di una corte errata e l’omissione di una statuizione già argomentata in motivazione.

La Corte di Cassazione può correggere i propri errori di sua iniziativa?
Sì. L’ordinanza chiarisce che, ai sensi dell’art. 391 bis c.p.c., la Corte ha il potere di emendare i propri errori materiali anche d’ufficio, cioè senza che una parte ne faccia formale richiesta, pur garantendo il diritto delle parti di essere informate e di presentare memorie.

Cosa comporta l’omissione nel dispositivo della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso incidentale?
L’omissione è considerata un errore materiale correggibile. La Corte deve inserire la dichiarazione di inammissibilità nel dispositivo, insieme alla conseguente statuizione che obbliga la parte soccombente al versamento di un ulteriore importo pari al contributo unificato già versato, come previsto dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati