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Violazione sorveglianza speciale: la dimenticanza è reato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per la violazione sorveglianza speciale. L’imputato non si era presentato a firmare in commissariato, adducendo una dimenticanza. La Corte ha ribadito che, per questo reato, basta la consapevolezza dell’obbligo e la volontà di non adempierlo (dolo generico), rendendo irrilevante il motivo della violazione, inclusa la dimenticanza.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Violazione Sorveglianza Speciale: Dimenticare l’Obbligo di Firma è Reato?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale in materia di misure di prevenzione: la violazione sorveglianza speciale. Il caso analizzato chiarisce se la semplice dimenticanza possa essere considerata una valida giustificazione per non aver rispettato una delle prescrizioni imposte, come l’obbligo di firma presso le autorità. La risposta della Corte è netta e si fonda su un principio consolidato: per questo tipo di reato è sufficiente il dolo generico.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un individuo sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Tra gli obblighi imposti, vi era quello di presentarsi quotidianamente presso il Commissariato di Polizia per apporre la firma a un orario prestabilito. In una circostanza, il soggetto non si era presentato, violando così la prescrizione.

Condannato in appello, l’uomo ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo la mancanza di intenzionalità nella sua condotta. A sua difesa, ha evidenziato di aver sempre rispettato l’obbligo in precedenza e che la mancata presentazione era dovuta a una mera dimenticanza, non a una volontà deliberata di trasgredire la legge. In sostanza, l’imputato chiedeva di considerare la sua condotta non colpevole per assenza dell’elemento psicologico del reato.

La Decisione della Corte e la violazione sorveglianza speciale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno stabilito che le argomentazioni della difesa, basate interamente su una rivalutazione dei fatti e sulla presunta assenza di dolo, non potevano trovare accoglimento.

La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto nei casi di inammissibilità del ricorso per colpa del ricorrente.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nella natura del reato di violazione sorveglianza speciale, disciplinato dall’art. 75 del D.Lgs. n. 159/2011. Secondo la Corte, per integrare tale delitto è sufficiente il cosiddetto ‘dolo generico’.

Questo significa che il reato si configura quando il soggetto:

1. È consapevole degli obblighi derivanti dalla sua condizione di sorvegliato speciale.
2. Ha la cosciente volontà di violare tali prescrizioni.

La Corte ha chiarito che non hanno alcuna rilevanza le finalità specifiche che hanno spinto il soggetto a violare l’obbligo. Allo stesso modo, l’eventuale dimenticanza non è una scusante valida. Citando un orientamento giurisprudenziale consolidato, i giudici hanno ribadito che la dimenticanza non esclude la consapevolezza dell’obbligo e la volontà di non adempierlo nel momento in cui l’omissione si verifica. In altre parole, il fatto di ‘dimenticare’ non cancella la responsabilità penale, poiché l’ordinamento richiede al sorvegliato speciale una diligenza particolare nel rispettare le prescrizioni.

Conclusioni: L’Irrilevanza della Dimenticanza

L’ordinanza conferma un principio fondamentale: chi è sottoposto a una misura di prevenzione come la sorveglianza speciale ha un dovere di attenzione e rispetto degli obblighi che non ammette distrazioni o dimenticanze. La legge presume che il soggetto sia pienamente cosciente delle sue responsabilità. Di conseguenza, la mancata osservanza di una prescrizione, come quella di presentarsi per la firma, integra il reato anche se non è supportata da un piano criminoso o da un fine specifico. La semplice volontà di non compiere l’azione dovuta (o di compiere quella vietata) è sufficiente per la condanna.

Cosa si intende per ‘dolo generico’ nel reato di violazione della sorveglianza speciale?
Significa che per essere colpevoli è sufficiente avere la consapevolezza di essere sottoposti a degli obblighi e la volontà di non rispettarli, senza che sia necessario dimostrare un motivo o uno scopo specifico dietro la violazione.

La dimenticanza può essere considerata una valida giustificazione per non aver rispettato un obbligo della sorveglianza speciale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la dimenticanza è irrilevante e non esclude la responsabilità penale, poiché non elimina la consapevolezza dell’obbligo e la volontà di non adempierlo.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile per questo tipo di reato?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso privo dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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