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Violazione prescrizioni: uscire senza autorizzazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un individuo che, pur avendo un permesso di uscita per recarsi ai servizi sociali, è stato sorpreso a entrare in un bar. La sentenza conferma che la deviazione dallo scopo autorizzato costituisce una chiara violazione prescrizioni, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Violazione Prescrizioni: Quando Uscire di Casa Costa Caro

Le misure restrittive della libertà personale impongono regole precise che devono essere rispettate scrupolosamente. Ma cosa succede se un’autorizzazione all’uscita, concessa per uno scopo specifico, viene utilizzata per altre finalità? La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito la severità con cui viene trattata la violazione prescrizioni, anche quando avviene nell’orario autorizzato. Analizziamo un caso che illustra perfettamente questo principio.

I Fatti del Caso

Un individuo, soggetto a una misura restrittiva della libertà personale, aveva ottenuto un’autorizzazione a lasciare la propria abitazione in una fascia oraria definita, dalle 9 alle 11 del mattino, con l’unico e specifico scopo di recarsi presso il Servizio per le Tossicodipendenze (Sert).

Tuttavia, durante uno di questi permessi, l’uomo è stato notato e riconosciuto da un operante di polizia mentre si trovava fuori dalla sua abitazione e stava entrando in un bar. Successivi controlli hanno accertato che, in quella giornata, egli non si era mai presentato al Sert. Di conseguenza, l’uscita dall’abitazione è stata considerata illegittima, in quanto avvenuta al di fuori dei limiti e delle finalità consentite.

La Decisione della Corte sulla Violazione Prescrizioni

L’interessato ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato la violazione. La Suprema Corte ha tuttavia respinto le sue argomentazioni, dichiarando il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza. Questo significa che i motivi addotti dal ricorrente sono stati ritenuti così palesemente privi di pregio da non meritare un esame approfondito.

La Corte ha stabilito che la condotta dell’individuo integrava pienamente una violazione prescrizioni. Non è sufficiente rispettare la fascia oraria concessa; è fondamentale che l’uscita sia strettamente finalizzata allo scopo per cui è stata autorizzata. Qualsiasi deviazione da tale scopo rende l’allontanamento dall’abitazione illegittimo.

Le Motivazioni

I giudici hanno basato la loro decisione su elementi fattuali chiari e incontestabili. In primo luogo, il ricorrente era stato positivamente riconosciuto da un pubblico ufficiale fuori dalla sua abitazione e nell’atto di entrare in un esercizio commerciale non autorizzato. In secondo luogo, è stato provato che non aveva adempiuto allo scopo per cui il permesso era stato concesso, ovvero recarsi al Sert.

La motivazione della Corte è lineare: il permesso di allontanarsi non era un’autorizzazione generica a uscire per due ore, ma un permesso vincolato a una specifica attività. Venendo meno tale finalità, l’uscita stessa è divenuta indebita e ha configurato una violazione dei limiti imposti dalla misura restrittiva. La condotta è stata quindi ritenuta colpevole, giustificando non solo la dichiarazione di inammissibilità ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

Questa ordinanza della Corte di Cassazione serve come un importante monito: le autorizzazioni concesse nell’ambito di misure restrittive della libertà non sono flessibili. Ogni prescrizione, sia essa relativa a orari, luoghi o finalità, deve essere osservata con la massima diligenza. La violazione di anche solo una di queste condizioni può portare a conseguenze legali significative, inclusa l’imposizione di sanzioni economiche e un potenziale aggravamento della misura stessa. La decisione sottolinea che la fiducia accordata dal sistema giudiziario deve essere ripagata con un comportamento irreprensibile e conforme alle regole stabilite.

Se una persona ha un permesso di uscita per un motivo specifico, può usarlo per fare altro nello stesso orario?
No. L’ordinanza chiarisce che l’autorizzazione è strettamente legata allo scopo per cui è stata concessa. Uscire per recarsi in un luogo diverso da quello autorizzato, anche se nell’intervallo di tempo concesso, costituisce una violazione delle prescrizioni.

Cosa significa che un ricorso è ‘inammissibile per manifesta infondatezza’?
Significa che i motivi presentati nel ricorso sono così palesemente privi di fondamento giuridico che il giudice non procede nemmeno a un esame approfondito del merito della questione, rigettandolo in via preliminare.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando il suo ricorso viene dichiarato inammissibile?
In base a quanto deciso in questa ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a causa dei profili di colpa nel proporre un ricorso palesemente infondato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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