Valutazione della Prova: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile
L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui limiti del sindacato della Corte di Cassazione, specialmente in relazione alla valutazione della prova effettuata nei gradi di merito. Un uomo, condannato per reati venatori, ha presentato ricorso sostenendo un’errata interpretazione delle prove. La Corte Suprema, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio, ma di garante della corretta applicazione della legge.
I Fatti del Caso
Un individuo è stato condannato dal Tribunale per aver violato la legge sulla protezione della fauna selvatica. La sua responsabilità è stata accertata sulla base di una serie di elementi probatori solidi e convergenti. Le prove principali includevano:
* Documentazione fotografica: Immagini scattate da un ambientalista che ritraevano un soggetto armato di fucile mentre puntava i volatili.
* Testimonianza qualificata: La deposizione di un agente accertatore che, dopo aver visionato le immagini, aveva riscontrato la presenza del ricorrente sul luogo della segnalazione. L’agente lo aveva osservato mentre, con un binocolo, spiava il passaggio dei falchi.
* Reperti materiali: Il rinvenimento, nell’incavo di un albero vicino, di 27 munizioni inesplose e di una cartuccia esplosa.
Sulla base di questi elementi, l’imputato è stato identificato e riconosciuto colpevole.
La Decisione della Corte e la corretta valutazione della prova
L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione, essenzialmente contestando il modo in cui il Tribunale aveva interpretato le prove a suo carico. La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente questa linea difensiva. Ha spiegato che le doglianze del ricorrente non rientravano tra le censure ammissibili in sede di legittimità. Esse, infatti, non denunciavano un errore di diritto, ma miravano a ottenere una nuova e diversa valutazione della prova, un’attività riservata esclusivamente al giudice di merito.
Le Motivazioni
La Corte ha sottolineato che le decisioni del giudice di merito sono insindacabili in Cassazione se supportate da una motivazione congrua, esauriente e logicamente coerente. Nel caso di specie, la sentenza impugnata presentava una ricostruzione dei fatti precisa e circostanziata. Il giudice aveva raggiunto le sue conclusioni attraverso una disamina completa e approfondita delle risultanze processuali. La motivazione non presentava alcuna contraddittorietà o manifesta illogicità. La responsabilità dell’imputato emergeva in modo evidente dall’acquisizione delle foto, dalle dichiarazioni del testimone e dal ritrovamento delle munizioni. Pertanto, non sussistevano i presupposti per un annullamento della sentenza.
Le Conclusioni
Questa ordinanza riafferma un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione è giudice della legge, non del fatto. Un ricorso non può essere basato sulla semplice speranza di una rilettura più favorevole delle prove. Per avere successo, è necessario dimostrare un vizio specifico, come un’errata applicazione di una norma giuridica o una palese illogicità nel ragionamento del giudice che ha emesso la sentenza. In assenza di tali vizi, la valutazione della prova operata dal giudice di merito rimane sovrana e la condanna, come in questo caso, viene confermata, con l’ulteriore aggravio delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure sollevate non riguardavano violazioni di legge, ma contestavano la valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti, attività che sono di esclusiva competenza del giudice di merito e non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione se la motivazione della sentenza è logica e coerente.
Quali prove sono state considerate decisive per la condanna?
La condanna si è basata su un complesso di prove, tra cui la documentazione fotografica che ritraeva un uomo armato, la testimonianza di un agente che ha identificato l’imputato sul posto e il ritrovamento di 27 munizioni inesplose e una cartuccia esplosa in prossimità del luogo dei fatti.
Cosa significa che la Corte di Cassazione non è un ‘terzo grado di giudizio’?
Significa che la Corte di Cassazione non riesamina l’intero processo per stabilire chi ha torto o ragione nel merito. Il suo compito è verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato le loro decisioni in modo logico e non contraddittorio, senza entrare in una nuova valutazione dei fatti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7123 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 7123 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 18/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CALANNA il 05/02/1964
avverso la sentenza del 27/11/2018 del TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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NOME NOME ricorre per cassazione avversoentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria di condanna per il reato di cui all’art. 30, comma 1 lett.a), L.n.157 del deducendo, con unico motivo di ricorso, violazione di legge e vizio della motivazione in ordi all’affermazione della responsabilità e all’omessa assunzione di prova decisiva.
twesitigne=1:60<a doglianza non rientra nel numerus clausus delle censure deducibili in sede di legittimità, investendo profili di valutazione della prova e di ricostruzione de riservati alla cognizione del giudice di merito, le cui determinazioni, al riguardo, sono insinda in cassazione ove siano sorrette da motivazione congrua, esauriente ed idonea a dar conto dell'iter logico-giuridico seguito dal giudicante e delle ragioni del decisum. Nel caso di s dalle cadenze motivazionali della sentenza è enucleabile una ricostruzione dei fatti precis circostanziata, essendo il giudice a quo pervenuto a conclusioni in punto di responsabili attraverso una disamina completa ed approfondita delle risultanze processuali, in nessun modo censurabile, sotto il profilo della razionalità, e sulla base di apprezzamenti di fat qualificabili in termini di contraddittorietà o di manifesta illogicità e perciò insindacabili sede, come si desume dalle considerazioni formulate dal giudice a quo, laddove ha affermato che la responsabilità emerge in modo evidente dalla acquisizione della documentazione fotografica e dalle dichiarazioni del teste COGNOME che nella sua qualità di agente accerta aveva visionato le immagini- effettuate da un ambientalista che ha effettuato la segnalazione che ritraevano un soggetto che imbracciava un fucile e che puntava i volatili, e che ave riscontrato nel luogo oggetto di segnalazione la presenza del ricorrente mentre avvistava con un binocolo il passaggio dei falchi, e che erano stati rinvenuti, nell'incavo di un albero in pro di quei luoghi, 27 munizioni inesplose e una cartuccia esplosa. L'imputato è stato riconosciu dalle immagini visionate.
Rilevato che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila a favore della Cassa delle ammende.
liere estensore
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Così deciso in Roma, il 18 ottobre 2024
Il Presidente