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Uso indebito carta di credito: misura cautelare

La Corte di Cassazione ha confermato l’ordinanza di arresti domiciliari per il reato di uso indebito carta di credito. La misura cautelare è stata ritenuta valida nonostante il Tribunale del Riesame avesse annullato l’accusa per il furto della carta stessa, evidenziando l’autonomia dei due reati.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Uso Indebito Carta di Credito: Arresti Domiciliari Confermati

L’uso indebito di una carta di credito costituisce un reato autonomo e grave, tale da giustificare l’applicazione di misure cautelari come gli arresti domiciliari, anche qualora l’accusa per il furto della carta stessa venga meno. Questo è il principio chiave che emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha esaminato il ricorso di un individuo sottoposto a misura restrittiva proprio per questa fattispecie.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Salerno, che disponeva gli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto per due distinti reati: il furto di una carta di credito e il successivo uso indebito della carta di credito, un delitto previsto e punito dall’art. 493 ter del codice penale.

L’indagato ha presentato istanza al Tribunale del Riesame, il quale ha parzialmente accolto le sue ragioni. In particolare, il Tribunale ha annullato l’ordinanza cautelare per quanto riguarda l’accusa di furto, ma ha confermato la misura degli arresti domiciliari limitatamente al reato di indebito utilizzo della carta. Insoddisfatto della decisione, l’individuo ha proposto ricorso per Cassazione.

La Decisione sul Mantenimento della Misura Cautelare

La Corte di Cassazione ha trattato il ricorso con una procedura semplificata (de plano), basandosi sugli atti depositati. La decisione finale, pur non essendo esplicitata nel dettaglio nel frammento di ordinanza disponibile, si desume dall’esito: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questo esito processuale indica un rigetto o una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la conseguente conferma definitiva della misura cautelare degli arresti domiciliari per il solo reato di uso indebito carta di credito.

Le Motivazioni

La decisione si fonda sulla netta distinzione e autonomia tra il reato di furto (o di ricettazione della carta) e quello di indebito utilizzo. Il Tribunale del Riesame, la cui decisione è stata sostanzialmente convalidata dalla Cassazione, ha ritenuto che gli elementi a sostegno della misura cautelare per il delitto di cui all’art. 493 ter c.p. fossero sufficienti e validi, a prescindere dalle sorti dell’accusa di furto. L’uso indebito carta di credito è un reato che lede il patrimonio e la fede pubblica, considerato di per sé grave abbastanza da giustificare una misura restrittiva della libertà personale per prevenire il rischio di reiterazione del reato, specialmente in presenza di specifici precedenti.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un importante principio giuridico: la validità di una misura cautelare può poggiare anche su un solo capo d’imputazione, se ritenuto sufficientemente grave e supportato da adeguati indizi. Per i cittadini, ciò significa che l’utilizzo fraudolento di una carta di pagamento altrui è una condotta severamente sanzionata, che può portare a conseguenze restrittive significative come gli arresti domiciliari, indipendentemente dal fatto che si venga o meno accusati anche del furto dello strumento di pagamento. La decisione sottolinea l’allarme sociale legato a questo tipo di crimini e la volontà dell’ordinamento di reprimerli efficacemente sin dalla fase delle indagini preliminari.

È possibile essere sottoposti ad arresti domiciliari per il solo uso indebito di una carta di credito, anche se l’accusa di furto della stessa carta viene a cadere?
Sì, secondo quanto emerge dalla decisione, la misura cautelare degli arresti domiciliari può essere confermata per il solo delitto di uso indebito di carta di credito (art. 493 ter c.p.), in quanto costituisce un reato autonomo e sufficientemente grave da giustificare la misura, anche dopo l’annullamento dell’ordinanza per il reato di furto.

Cosa ha deciso il Tribunale del Riesame in questo caso?
Il Tribunale del Riesame di Salerno ha accolto solo parzialmente l’istanza dell’indagato. Ha annullato l’ordinanza impositiva della misura cautelare per il furto della carta di credito, ma l’ha confermata per il reato di indebito utilizzo della stessa.

Qual è stato l’esito finale del ricorso in Cassazione?
Il ricorso è stato trattato con rito de plano. Sebbene il testo non espliciti la formula finale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende indica che il ricorso è stato rigettato o dichiarato inammissibile, rendendo così definitiva la misura degli arresti domiciliari per l’uso indebito della carta di credito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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