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Unico disegno criminoso: quando è escluso?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un soggetto che chiedeva il riconoscimento dell’unico disegno criminoso per tre furti. La decisione si basa sulla notevole distanza temporale tra i reati e sulla diversità dei complici in ogni episodio, elementi ritenuti sufficienti per escludere una volizione unitaria e un piano criminoso comune.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Unico Disegno Criminoso: Distanza Temporale e Complici Diversi lo Escludono

L’istituto dell’unico disegno criminoso rappresenta un elemento cruciale nel diritto penale, capace di influenzare significativamente il trattamento sanzionatorio di chi commette più reati. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una rigorosa valutazione di specifici indici. Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione ribadisce i criteri fondamentali per escluderne l’esistenza, focalizzandosi in particolare sulla distanza temporale tra i fatti e sulla diversità dei concorrenti.

Il Caso in Esame: Un Ricorso contro la Pluralità di Reati

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro un’ordinanza del Giudice dell’esecuzione del Tribunale. Il ricorrente chiedeva che tre distinti episodi di furto, per i quali aveva riportato condanna, venissero unificati sotto il vincolo della continuazione, sostenendo che fossero tutti parte di un unico disegno criminoso. Il giudice di merito, tuttavia, aveva respinto tale richiesta, ritenendo insussistente una programmazione unitaria dei reati.

I Criteri per l’Unico Disegno Criminoso secondo la Cassazione

La Suprema Corte, nel dichiarare il ricorso manifestamente infondato e quindi inammissibile, ha confermato la validità del ragionamento del giudice dell’esecuzione. Gli Ermellini hanno richiamato la consolidata giurisprudenza, in particolare una nota sentenza delle Sezioni Unite (n. 28659/2017), che elenca i criteri per accertare la presenza di una volizione unitaria. Tra questi, due elementi assumono un’importanza decisiva nel caso di specie:

1. Il Criterio Temporale: La distanza cronologica tra i reati è un indicatore fondamentale. Nel caso specifico, tra il primo e il secondo furto era trascorso più di un anno, mentre tra il secondo e il terzo erano passati quasi tre anni. Un lasso di tempo così ampio rende poco plausibile l’ipotesi di un piano criminoso concepito sin dall’inizio.

2. La Diversità dei Correi: La partecipazione di complici diversi in ogni singolo episodio delittuoso è un altro forte indizio contro l’esistenza di un piano comune. Se il progetto fosse stato unitario, ci si aspetterebbe una maggiore costanza nella composizione del gruppo criminale.

le motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha specificato che la decisione del giudice dell’esecuzione non è affatto illogica. Pur in presenza di reati omogenei per tipologia (tutti furti), la combinazione dei due fattori – ampia distanza temporale e mutevolezza dei complici – è sufficiente a far ritenere che ogni reato sia frutto di una decisione autonoma e contingente, piuttosto che una tappa di un programma criminoso predefinito. La semplice ripetizione di un medesimo tipo di reato non basta, da sola, a integrare l’unico disegno criminoso, se mancano prove concrete di una pianificazione unitaria originaria.

le conclusioni e Implicazioni Pratiche

Con questa ordinanza, la Cassazione rafforza un principio cardine: la valutazione dell’unico disegno criminoso deve basarsi su un’analisi fattuale rigorosa e non su mere presunzioni. La notevole distanza temporale e la partecipazione di persone diverse nei vari reati sono elementi oggettivi che, se presenti, possono legittimamente portare un giudice a escludere la continuazione. La conseguenza pratica per il ricorrente è stata non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma alla Cassa delle ammende, a testimonianza della manifesta infondatezza delle sue argomentazioni.

La commissione di reati dello stesso tipo è sufficiente per configurare un unico disegno criminoso?
No. Secondo la Corte, anche in presenza di reati omogenei per tipologia, come più furti, la sola somiglianza non è sufficiente. È necessario dimostrare una volizione unitaria che preceda la commissione del primo reato.

Quali sono gli elementi che possono escludere l’esistenza di un unico disegno criminoso?
L’ordinanza evidenzia due indici principali che contrastano con l’idea di un piano unitario: una notevole distanza temporale tra i reati (più di un anno tra il primo e il secondo, e quasi tre anni tra il secondo e il terzo) e la diversità dei complici in ciascun episodio.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, come in questo caso, la Corte non esamina la questione nel merito. Il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e, di norma, al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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