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Truffa sentimentale: la Cassazione conferma la condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per aver indotto una persona in errore attraverso un corteggiamento ingannevole. Fingendo sentimenti e minacciando il suicidio per debiti, l’uomo aveva ottenuto somme di denaro. La Corte ha qualificato tale condotta come raggiro, confermando che la manipolazione affettiva a scopo di lucro, una forma di truffa sentimentale, è penalmente rilevante.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Truffa Sentimentale: Quando le False Promesse d’Amore Diventano Reato

La truffa sentimentale rappresenta una delle forme più subdole di inganno, poiché fa leva sulla vulnerabilità emotiva delle persone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 13943/2025) ha ribadito con forza la rilevanza penale di queste condotte, confermando la condanna di un uomo che aveva utilizzato false prospettive amorose per ottenere denaro. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un uomo che aveva intrapreso un “malizioso corteggiamento” nei confronti di una persona. Attraverso false promesse sentimentali, era riuscito a creare un legame di fiducia, per poi sfruttarlo a proprio vantaggio.

La condotta ingannevole si è concretizzata in richieste di denaro, giustificate con la necessità di far fronte a presunti debiti e con la minaccia di compiere un gesto estremo, come il suicidio. Questo comportamento, volto a manipolare la vittima inducendola in errore, l’ha portata a effettuare delle dazioni di denaro.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Truffa Sentimentale

L’imputato, dopo la condanna in Corte d’Appello, ha presentato ricorso in Cassazione. Gli Ermellini, tuttavia, hanno ritenuto il ricorso “reiterativo e manifestamente infondato”, dichiarandolo inammissibile.

La Corte ha confermato la validità della motivazione della sentenza di secondo grado, la quale aveva chiaramente delineato l’attività di induzione in errore posta in essere dall’uomo. La condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende ha così posto fine alla vicenda giudiziaria.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nella qualificazione giuridica della condotta dell’imputato. La Cassazione ha ricondotto il comportamento alla nozione di raggiro. Secondo i giudici, il raggiro è una condotta decettiva, prevalentemente verbale, che si distingue dall’artificio (inteso come alterazione della realtà esterna) ed è diretta a sfruttare l’altrui ingenuità o buona fede.

Nel caso specifico, il “malizioso corteggiamento con false prospettive sentimentali” e le successive richieste di denaro per evitare un finto suicidio sono stati considerati un’unica, complessa azione ingannatoria. Questa azione ha integrato pienamente gli estremi del raggiro, poiché ha deliberatamente indotto in errore la vittima, ledendo il suo patrimonio. La Corte ha sottolineato come la manipolazione emotiva, quando finalizzata a un profitto ingiusto, perda ogni connotazione sentimentale per assumere una chiara valenza criminale.

Conclusioni: Le Implicazioni della Pronuncia

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale: la tutela penale si estende anche a quelle situazioni in cui la fiducia e i sentimenti vengono strumentalizzati per fini economici. La decisione ribadisce che la truffa sentimentale non è un semplice “inganno amoroso”, ma un reato a tutti gli effetti, poiché sfrutta la buona fede della vittima per causarle un danno patrimoniale.

La pronuncia serve da monito, evidenziando che il sistema giudiziario è attento a riconoscere e punire queste forme di manipolazione. Per le vittime, rappresenta un’importante conferma del fatto che la legge offre strumenti di tutela contro chi, nascondendosi dietro false promesse d’amore, mira in realtà a prosciugare le loro risorse economiche.

Un corteggiamento con false promesse d’amore può essere considerato un reato?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, un “malizioso corteggiamento con false prospettive sentimentali” finalizzato a ottenere denaro attraverso l’inganno costituisce il reato di raggiro, una forma di truffa.

Cosa si intende per “raggiro” nel contesto di una truffa sentimentale?
Il raggiro è una condotta ingannevole, in questo caso basata su parole e comportamenti affettivi non veritieri, diretta a sfruttare l’ingenuità o la buona fede della vittima per indurla in errore e ottenere un vantaggio economico.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente in questo caso?
Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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