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Truffa aggravata: la gestione giudiziaria è Stato

La Corte di Cassazione conferma la condanna per truffa aggravata a carico di un soggetto che aveva riscosso i canoni di locazione di un immobile sottoposto a sequestro di prevenzione. La sentenza stabilisce che l’amministrazione giudiziaria è un’articolazione dello Stato, pertanto la frode ai suoi danni costituisce reato procedibile d’ufficio e non necessita di querela.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Truffa Aggravata: Riscossione di Affitti da Beni Sequestrati è Danno allo Stato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di truffa aggravata, chiarendo un principio fondamentale: ingannare l’amministrazione giudiziaria che gestisce beni sotto sequestro equivale a commettere una frode ai danni dello Stato. Questa decisione ha importanti conseguenze sulla qualificazione del reato e sulla sua procedibilità.

I Fatti del Caso: La Riscossione Illecita dei Canoni

Il caso riguardava un individuo condannato per aver tratto in inganno gli inquilini di un suo immobile, il quale era stato però sottoposto a un sequestro di prevenzione. Anziché far confluire i canoni di locazione nelle casse dell’amministrazione giudiziaria, designata dal Tribunale per la gestione del bene, l’imputato continuava a riscuoterli per sé, procurandosi un ingiusto profitto. La Corte di Appello aveva confermato la condanna per truffa ai danni dello Stato, spingendo la difesa a ricorrere in Cassazione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha basato il suo ricorso su quattro argomenti principali:

1. Errata qualificazione del reato: Si sosteneva che non si trattasse di truffa ai danni dello Stato, ma di truffa semplice. Secondo questa tesi, l’amministrazione giudiziaria non si identificherebbe con lo “Stato”, ma sarebbe solo un “ente di gestione temporaneo”.
2. Mancanza della condizione di procedibilità: Diretta conseguenza del primo punto, se il reato fosse stato qualificato come truffa semplice, sarebbe stata necessaria una querela di parte per procedere, querela che nel caso di specie mancava.
3. Vizio di motivazione: La difesa contestava la valutazione delle prove testimoniali, ritenute incoerenti e insufficienti a dimostrare l’avvenuto pagamento dei canoni.
4. Mancata concessione delle attenuanti: Si richiedeva il riconoscimento sia dell’attenuante per il danno di speciale tenuità (quantificato in circa 9.700 euro) sia delle attenuanti generiche, in virtù dell’assenza di precedenti specifici e della buona condotta processuale.

Le Motivazioni della Suprema Corte: La Truffa Aggravata è Confermata

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendolo infondato in ogni suo punto. Le motivazioni della decisione sono cruciali per comprendere la natura dell’amministrazione giudiziaria e le conseguenze delle azioni fraudolente contro di essa.

L’Amministrazione Giudiziaria come Articolazione dello Stato

Il punto centrale della sentenza riguarda la natura dell’amministrazione giudiziaria. I giudici hanno stabilito, senza ombra di dubbio, che essa rappresenta una vera e propria articolazione dello Stato-apparato. L’amministratore giudiziario è nominato dal Tribunale, gestisce i beni “in sostituzione” del proposto e agisce come un’articolazione tecnica dell’Autorità Giudiziaria. Di conseguenza, incassare fraudolentemente i canoni di locazione che dovrebbero essere versati a tale amministrazione (e quindi al Fondo Unico Giustizia) costituisce un danno diretto allo Stato. Questa interpretazione conferma la sussistenza della fattispecie di truffa aggravata ai sensi dell’art. 640, secondo comma, del codice penale, rendendo il reato procedibile d’ufficio e superando l’eccezione sulla mancanza di querela.

La Valutazione delle Prove e i Limiti della Cassazione

Sul secondo motivo di ricorso, la Corte ha ribadito un principio consolidato: il giudice di legittimità non può effettuare una nuova valutazione del merito delle prove. Il suo compito è limitato a verificare la logicità e la coerenza della motivazione della sentenza impugnata. Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva fornito una motivazione accurata ed esaustiva, spiegando perché le testimonianze fossero state ritenute credibili e convergenti, nonostante la mancanza di prove documentali per pagamenti avvenuti in contanti. La motivazione è stata quindi giudicata priva di vizi logici e immune da censure.

Il Diniego delle Attenuanti

Infine, la Cassazione ha confermato anche la decisione di non concedere le circostanze attenuanti. L’attenuante del danno di “particolare tenuità” è stata esclusa perché l’indebita percezione dei canoni si era protratta per un periodo di tempo considerevole (da luglio 2018 a marzo 2019), generando un danno complessivo tutt’altro che lieve. Le attenuanti generiche sono state negate a causa della personalità dell’imputato, valutata come “spregiudicata”. Il fatto che egli avesse commesso la truffa mentre era già destinatario di una misura di prevenzione è stato interpretato come indice di una “singolare pervicacia nella dedizione all’azione delittuosa”.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia rafforza la tutela del patrimonio gestito per conto dello Stato. Stabilisce chiaramente che l’amministrazione giudiziaria non è un soggetto terzo, ma un’emanazione diretta dell’autorità statale. Chiunque commetta atti fraudolenti a suo danno risponderà del reato di truffa aggravata, un’ipotesi più grave che non richiede la querela per essere perseguita. La sentenza serve da monito per chi, sottoposto a misure di prevenzione, tenti di eludere gli obblighi di legge, confermando che tali condotte sono considerate particolarmente gravi dall’ordinamento giuridico.

Defraudare l’amministrazione giudiziaria che gestisce un bene sequestrato è considerato un reato contro lo Stato?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati è un’articolazione dello Stato-apparato. Di conseguenza, una truffa commessa ai suoi danni si qualifica come truffa aggravata ai danni dello Stato.

Per il reato di truffa ai danni dell’amministrazione giudiziaria è necessaria la querela della persona offesa per procedere penalmente?
No. Essendo qualificata come truffa ai danni dello Stato, si tratta di un reato procedibile d’ufficio. Ciò significa che l’azione penale può essere avviata dal Pubblico Ministero senza che sia necessaria una querela da parte dell’amministrazione giudiziaria.

La riscossione illecita di canoni di locazione per un periodo prolungato può escludere l’attenuante del danno di speciale tenuità?
Sì. Secondo la sentenza, anche se il singolo canone può essere di importo modesto, la protrazione dell’indebita percezione per un considerevole lasso di tempo fa sì che il danno complessivo non possa essere considerato di “particolare tenuità”, giustificando così il diniego della relativa attenuante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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