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Truffa aggravata: fondi UE e falsa dichiarazione

Un imprenditore agricolo ottiene un sequestro preventivo per truffa aggravata dopo aver ricevuto fondi europei. Aveva ottenuto un terreno in affitto da un ente pubblico dichiarando il falso sulla sua regolarità fiscale. La Corte di Cassazione annulla il sequestro, stabilendo che la menzogna detta a un ente non si trasferisce automaticamente all’ente erogatore dei fondi. È necessario un supplemento di indagine per provare il nesso causale dell’inganno.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Truffa Aggravata per Fondi Europei: La Cassazione Chiarisce i Limiti del Mendacio

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 13056/2024) affronta un caso complesso di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, delineando i confini dell’inganno penalmente rilevante. La vicenda riguarda un imprenditore che, attraverso una dichiarazione non veritiera, ha innescato una catena di eventi che lo ha portato a ricevere cospicui fondi europei. La Corte, tuttavia, ha messo in discussione l’automatismo tra la menzogna iniziale e il reato contestato, richiedendo una motivazione più approfondita.

I Fatti del Caso: Una Dichiarazione Falsa per Accedere ai Contributi

Al centro della questione vi è un imprenditore agricolo accusato di aver ottenuto fondi europei per un totale di oltre 60.000 euro. Secondo l’accusa, il presupposto per accedere a tali fondi era la disponibilità di un terreno agricolo, che l’imprenditore ha ottenuto in affitto da un’azienda pubblica regionale. Per stipulare il contratto d’affitto, egli avrebbe falsamente attestato di essere in regola con il pagamento di imposte e tasse, mentre in realtà aveva un debito con l’Erario di circa 1.000 euro.

Una volta ottenuto il contratto di affitto, l’imprenditore lo ha utilizzato come requisito per presentare le domande di pagamento dei contributi europei a un altro ente regionale, che ha poi erogato le somme. Sulla base di questa ricostruzione, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto un sequestro preventivo della somma percepita, provvedimento poi confermato dal Tribunale del Riesame.

La Valutazione della Corte di Cassazione sulla Truffa Aggravata

L’imprenditore ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando, tra le altre cose, che il suo comportamento non integrasse la truffa aggravata, ma al massimo la fattispecie meno grave di indebita percezione di erogazioni pubbliche, data l’assenza di veri e propri artifici o raggiri.

La Suprema Corte, pur dichiarando inammissibili alcune censure, ha accolto il ricorso su un punto cruciale: la motivazione dell’ordinanza impugnata. I giudici hanno evidenziato come la decisione del Tribunale si basasse su un’automatica estensione dell’efficacia ingannatoria della falsa dichiarazione. In pratica, si era dato per scontato che la menzogna detta all’ente che ha concesso il terreno in affitto avesse ingannato anche l’ente che, in un secondo momento, ha erogato i finanziamenti.

Le Motivazioni della Decisione: Necessità di un Collegamento Funzionale

La Corte di Cassazione ha spiegato che si tratta di due procedimenti amministrativi distinti e autonomi. La falsa attestazione resa nel primo procedimento (per ottenere l’affitto) non può, “per proprietà transitiva”, considerarsi la causa diretta dell’inganno nel secondo procedimento (per ottenere i fondi).

Perché si possa configurare la truffa aggravata, è necessario che il giudice di merito accerti e motivi in modo specifico uno dei seguenti punti:

1. Esisteva un collegamento funzionale tra le due procedure, tale per cui i controlli effettuati dal primo ente erano considerati sufficienti anche per il secondo.
2. La falsa attestazione sulla regolarità fiscale è stata resa nuovamente e specificamente anche nella domanda di erogazione dei contributi presentata al secondo ente.

Il provvedimento impugnato, secondo la Cassazione, non forniva la necessaria chiarezza su questi aspetti, limitandosi a un accenno incidentale. Questa carenza di motivazione ha reso la decisione illogica e ha portato al suo annullamento.

Le Conclusioni: Annullamento con Rinvio e le Implicazioni Pratiche

La Corte ha quindi annullato l’ordinanza e ha rinviato il caso al Tribunale per un nuovo giudizio. Quest’ultimo dovrà fornire un “supplemento di motivazione”, analizzando nel dettaglio il nesso tra la dichiarazione mendace e l’effettiva induzione in errore dell’ente erogatore.

Questa sentenza è di fondamentale importanza perché ribadisce un principio cardine del diritto penale: la responsabilità penale è personale e ogni elemento del reato deve essere rigorosamente provato. Non è possibile estendere automaticamente gli effetti di una condotta illecita da un contesto a un altro, anche se consequenziali. Per affermare la sussistenza di una truffa aggravata, l’accusa deve dimostrare che l’inganno ha avuto un’efficacia causale diretta nel determinare l’erogazione dei fondi pubblici.

Una falsa dichiarazione per ottenere un contratto (es. affitto di un terreno) è sufficiente per configurare una truffa aggravata se quel contratto è poi usato per ottenere fondi pubblici?
Non automaticamente. La Corte di Cassazione ha chiarito che bisogna dimostrare un collegamento funzionale tra le due procedure o che una specifica falsa attestazione sia stata resa anche nella domanda per ottenere i fondi. La falsità commessa nella prima fase non si estende “per proprietà transitiva” alla seconda.

Qual è la differenza tra truffa aggravata (art. 640-bis c.p.) e indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.) secondo la difesa nel caso di specie?
La difesa sosteneva che la condotta dovesse essere riqualificata come indebita percezione perché si era limitata a una semplice dichiarazione mendace, senza porre in essere gli “artifici e raggiri” e l’induzione in errore dell’ente erogatore, elementi che sono invece tipici della truffa.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di sequestro?
La Corte ha annullato l’ordinanza perché la motivazione del tribunale era insufficiente. Non chiariva se la falsità commessa per ottenere l’affitto del terreno avesse avuto un’efficacia ingannatoria diretta anche nei confronti dell’ente che erogava i contributi, o se fosse stata commessa un’ulteriore falsa attestazione in quella sede. Ha quindi rinviato il caso per un supplemento di motivazione su questo punto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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