LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Trattazione cartolare: no rinvio per impedimento

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per rapina impropria. La richiesta di rinvio per legittimo impedimento è stata respinta perché il processo si svolgeva con trattazione cartolare, modalità che non prevede la comparizione personale e quindi non ammette l’impedimento a comparire come motivo di rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Trattazione cartolare: la Cassazione nega il rinvio per legittimo impedimento

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 19141 del 2024, offre un importante chiarimento sulle regole procedurali del giudizio d’appello, in particolare riguardo alla trattazione cartolare. Questa modalità processuale, basata sullo scambio di atti scritti, esclude l’applicazione delle norme sul legittimo impedimento a comparire, come vedremo nell’analisi di questo caso. La decisione sottolinea la necessità di rispettare scrupolosamente i termini per la richiesta di discussione orale per non incorrere in preclusioni.

I Fatti del Processo: Dal Tribunale alla Cassazione

Una donna veniva condannata in primo grado dal Tribunale e successivamente dalla Corte di Appello per il reato di rapina impropria. Contro la sentenza di secondo grado, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di procedura.

Nello specifico, la difesa aveva chiesto un rinvio dell’udienza d’appello, fissata per il 25 settembre 2023, a causa di un duplice legittimo impedimento: il difensore era impegnato in attività istituzionali come Giudice Onorario di Tribunale (G.O.T.) e l’imputata, detenuta, aveva un ordine di traduzione per un altro processo, ma non per quello in questione. La Corte d’appello aveva rigettato l’istanza, dando così il via al ricorso davanti alla Suprema Corte.

I Motivi del Ricorso: Legittimo Impedimento e Nuove Censure

Il ricorso principale si fondava esclusivamente sulla presunta violazione della legge processuale per non aver concesso il rinvio a fronte di un legittimo impedimento. Successivamente, la difesa depositava “motivi nuovi”, con i quali contestava la ricostruzione dei fatti, l’affermazione di responsabilità e il mancato riconoscimento di un’attenuante, chiedendo una riqualificazione del reato.

La Decisione della Cassazione sulla trattazione cartolare

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, basando la propria decisione su due principi cardine della procedura penale.

Il Principale Motivo di Ricorso: l’Impedimento a Comparire

Il cuore della sentenza ruota attorno alla natura del processo d’appello. La Corte ha chiarito che, in assenza di una tempestiva richiesta di discussione orale (da presentare almeno quindici giorni prima dell’udienza, secondo la normativa emergenziale ancora applicabile), il processo si svolge con trattazione cartolare.

Questo rito, interamente scritto, non prevede la comparizione personale né dell’imputato né del difensore. Di conseguenza, le norme sul legittimo impedimento a comparire, pensate per le udienze in presenza, non trovano applicazione. La Corte d’appello, pertanto, aveva agito correttamente nel respingere la richiesta di rinvio, poiché la presenza fisica delle parti non era necessaria ai fini della celebrazione del giudizio.

I Motivi Nuovi: un’Inammissibile Estensione del Ricorso

Anche i motivi nuovi sono stati giudicati inammissibili. La giurisprudenza costante, richiamata dalla Corte, stabilisce che i motivi aggiunti devono essere strettamente connessi ai capi o ai punti della decisione già impugnati con l’atto principale. Non possono introdurre censure completamente nuove, altrimenti si eluderebbero i termini perentori per presentare ricorso. Nel caso di specie, il ricorso originario verteva su una questione puramente procedurale, mentre i motivi nuovi introducevano per la prima volta questioni di merito, risultando così privi di qualsiasi collegamento con l’impugnazione originaria.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un’interpretazione rigorosa delle norme che regolano la trattazione cartolare. Secondo i giudici, questa modalità processuale, introdotta per esigenze di efficienza, crea un sistema in cui il contraddittorio è garantito dallo scambio di memorie e conclusioni scritte. L’udienza diventa un momento meramente deliberativo per il collegio giudicante. In questo contesto, l’impedimento fisico di una parte a essere presente perde la sua rilevanza giuridica. La mancata richiesta di trattazione orale nei termini di legge equivale a un’accettazione implicita del rito cartolare, con tutte le sue conseguenze, inclusa l’impossibilità di far valere un legittimo impedimento. Per quanto riguarda i motivi nuovi, la motivazione ribadisce il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione e dei relativi termini, al fine di garantire la certezza del diritto e la ragionevole durata del processo.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale per gli operatori del diritto: la scelta del rito processuale ha conseguenze determinanti. La mancata richiesta di discussione orale nel termine previsto cristallizza il processo nella forma della trattazione cartolare, escludendo la possibilità di invocare un legittimo impedimento per ottenere un rinvio. Questa pronuncia serve da monito sulla necessità di una gestione attenta delle scadenze processuali. Inoltre, conferma che i motivi nuovi non possono essere utilizzati come uno strumento per sanare dimenticanze o ampliare tardivamente l’oggetto del ricorso, pena la loro inammissibilità. La ricorrente è stata quindi condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

È possibile chiedere un rinvio per legittimo impedimento in un processo d’appello con trattazione cartolare?
No, la Cassazione ha stabilito che nel giudizio con contraddittorio cartolare non si applica la normativa sul legittimo impedimento a comparire, poiché non è prevista la comparizione personale dell’imputato o del suo difensore.

Perché la richiesta di rinvio della difesa è stata respinta?
È stata respinta perché non era stata presentata una tempestiva richiesta di trattazione orale entro quindici giorni prima dell’udienza. Di conseguenza, il processo si è svolto con rito cartolare (scritto), una modalità che non richiede la presenza fisica delle parti e per la quale il legittimo impedimento non è una valida causa di rinvio.

Cosa sono i “motivi nuovi” e perché sono stati dichiarati inammissibili?
I “motivi nuovi” sono argomentazioni aggiuntive a un ricorso già presentato. In questo caso sono stati dichiarati inammissibili perché non avevano alcuna connessione con l’unico motivo (procedurale) del ricorso principale. Essi introducevano nuove censure sul merito della condanna, aggirando così i termini previsti dalla legge per l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati