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Trattazione cartolare: limiti al rinvio dell’udienza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per spaccio di stupefacenti. La Corte ha stabilito che nel rito d’appello con trattazione cartolare, la richiesta di rinvio per legittimo impedimento del difensore non è ammissibile se non è stata preventivamente e tempestivamente presentata un’esplicita richiesta di discussione orale. La valutazione sulla destinazione della droga, basata sulla quantità, è stata ritenuta una questione di merito non sindacabile in sede di legittimità.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Trattazione Cartolare: Quando è Legittimo il Rinvio?

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento sulle regole procedurali del processo d’appello, in particolare per quanto riguarda la trattazione cartolare e la possibilità di chiedere un rinvio dell’udienza. La pronuncia analizza il caso di un imputato condannato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile per motivi sia procedurali che di merito. La decisione sottolinea la necessità di una richiesta esplicita e tempestiva per passare dal rito scritto a quello orale, con conseguenze dirette sulla validità delle istanze di rinvio.

I Fatti di Causa

Il ricorrente era stato condannato in primo e secondo grado per la detenzione di 510 grammi di marijuana, un quantitativo ritenuto dai giudici destinato allo spaccio. L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali. In primo luogo, lamentava una violazione di legge per la mancata valutazione, da parte della Corte d’Appello, della richiesta di rinvio dell’udienza presentata dal suo difensore. L’avvocato aveva infatti aderito a un’astensione dalle udienze proclamata dall’Unione delle Camere Penali. In secondo luogo, contestava la valutazione di merito, sostenendo che la sostanza fosse per uso personale e non per la vendita.

La Disciplina della Trattazione Cartolare in Appello

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nell’analisi del primo motivo di ricorso, legato alla procedura. La Corte ha ribadito che, secondo la normativa emergenziale (art. 23 bis D.L. n. 137 del 2020), la regola generale per i giudizi d’appello è la trattazione cartolare, ovvero un processo basato unicamente su atti scritti. La trattazione orale, con la presenza delle parti, diventa un’eccezione che deve essere espressamente richiesta dall’imputato o dal suo difensore entro 15 giorni prima della data dell’udienza.

Nel caso specifico, la difesa non aveva presentato alcuna richiesta di trattazione orale entro i termini. Di conseguenza, il processo si è svolto correttamente secondo il rito scritto. In questo contesto, spiega la Corte, la presenza fisica del difensore o dell’imputato non è prevista, rendendo di fatto irrilevante qualsiasi legittimo impedimento a comparire, come l’adesione a uno sciopero di categoria. L’istanza di rinvio non può, inoltre, essere interpretata come una richiesta implicita di discussione orale, la quale deve essere un atto formale, esplicito e separato.

La Valutazione del Merito e i Limiti della Cassazione

Per quanto riguarda il secondo motivo, la Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità anche su questo punto. La Corte ha ricordato che il suo ruolo non è quello di riesaminare le prove e i fatti (giudizio di merito), ma di controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata (giudizio di legittimità). La Corte d’Appello aveva motivato la finalità di spaccio basandosi su elementi concreti: l’ingente quantitativo di marijuana (pari a circa 3348 dosi medie), la sua deperibilità che lo rende incompatibile con un uso personale a lungo termine, e le modalità di conservazione (nel bagagliaio dell’auto). Secondo la Suprema Corte, tale ragionamento è completo, logico e privo di vizi, e pertanto non può essere censurato in sede di legittimità.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine della procedura penale: la chiarezza e la tempestività degli atti processuali. La regola della trattazione cartolare come modalità standard per gli appelli, introdotta per ragioni di efficienza, impone alle parti un onere di attivazione specifico se desiderano una discussione orale. La Corte ha voluto sottolineare che il diritto alla partecipazione fisica all’udienza è garantito, ma va esercitato attraverso una richiesta formale e nei termini previsti. Confondere un’istanza di rinvio con una richiesta di modifica del rito processuale creerebbe incertezza e minerebbe la funzionalità del sistema. La decisione ribadisce inoltre la distinzione netta tra il giudizio di merito, riservato ai primi due gradi di giudizio, e quello di legittimità, proprio della Cassazione. La valutazione delle prove, se sorretta da una motivazione congrua e non manifestamente illogica, è insindacabile in ultima istanza. Questo principio garantisce che la Cassazione rimanga custode della corretta interpretazione della legge, senza trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per gli operatori del diritto. Dimostra che, nel contesto della trattazione cartolare, la strategia difensiva deve essere pianificata con attenzione. Per poter far valere un legittimo impedimento del difensore, è indispensabile aver preventivamente richiesto il passaggio alla trattazione orale. In assenza di tale richiesta, il processo procederà regolarmente sulla base degli atti scritti e qualsiasi istanza di rinvio sarà respinta. La pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro, volto a garantire la certezza e l’efficienza delle procedure d’appello, nel rispetto dei diritti della difesa, i quali devono però essere esercitati secondo le forme e i tempi stabiliti dalla legge.

È possibile ottenere il rinvio di un’udienza in appello con trattazione cartolare per l’adesione dell’avvocato a uno sciopero?
No. La Corte di Cassazione ha specificato che nel rito con trattazione cartolare, dove la presenza fisica delle parti non è richiesta, il legittimo impedimento del difensore è irrilevante. Per far valere un impedimento, è necessario aver prima richiesto e ottenuto la trattazione orale dell’appello.

Una richiesta di rinvio per legittimo impedimento vale come richiesta di trattazione orale?
No. La sentenza chiarisce che la richiesta di trattazione orale deve essere un atto esplicito, distinto e presentato entro il termine perentorio di quindici giorni prima dell’udienza. Non può essere considerata implicita in un’istanza di rinvio.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove per stabilire se la droga era per uso personale?
No. La valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti sono compiti del giudice di merito (primo e secondo grado). La Corte di Cassazione può solo verificare che la motivazione della sentenza sia logica, completa e non contenga errori di diritto, ma non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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