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Trasporto illecito di rifiuti: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per il trasporto illecito di rifiuti ferrosi (970 kg). La Corte ha stabilito che la notevole quantità di materiale trasportato costituisce un elemento ostativo all’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, confermando la condanna. Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato anche perché mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita nel giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Trasporto Illecito di Rifiuti: La Cassazione e il Limite della Tenuità del Fatto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito importanti principi in materia di trasporto illecito di rifiuti, chiarendo i limiti per l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione sottolinea come la quantità di materiale trasportato sia un fattore decisivo per escludere il beneficio, confermando la condanna per un soggetto sorpreso con quasi una tonnellata di rifiuti ferrosi. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla condanna di un individuo, confermata sia in primo grado dal Tribunale sia in appello. L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato previsto dall’art. 256 del Testo Unico Ambientale per aver effettuato un’attività di gestione non autorizzata di rifiuti. Nello specifico, era stato fermato mentre trasportava a bordo di un furgone un carico di circa 970 kg di rifiuti ferrosi. La sua difesa si basava sulla tesi di essere semplicemente un passeggero occasionale sul veicolo, estraneo al carico.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, articolando la sua difesa su due punti principali:

1. Errata valutazione delle prove: La difesa sosteneva che i giudici di merito non avessero considerato adeguatamente la sua versione dei fatti, preferendo una ricostruzione alternativa che lo vedeva coinvolto attivamente nel trasporto.
2. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: Si contestava la decisione della Corte d’Appello di non applicare l’art. 131-bis del codice penale, che avrebbe escluso la punibilità del reato in ragione della sua presunta lieve entità.

Analisi del Trasporto Illecito di Rifiuti e la Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato su entrambi i fronti. Gli Ermellini hanno innanzitutto ricordato che il giudizio di legittimità non consente una nuova valutazione dei fatti, ma si limita a verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano adeguatamente motivato la colpevolezza dell’imputato sulla base di elementi concreti, come gli indumenti sporchi di fango indossati al momento del controllo, circostanza che smentiva la tesi del semplice passaggio occasionale.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni relative alla mancata applicazione della causa di non punibilità. La Corte ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato, in senso ostativo all’applicazione dell’art. 131-bis c.p., la significativa quantità del materiale ferroso trasportato. Il quantitativo di 970 kg è stato giudicato di per sé sufficiente a escludere la particolare tenuità dell’offesa. La Cassazione ha ritenuto questa motivazione sintetica ma pertinente e del tutto adeguata, respingendo la doglianza della difesa come una riproposizione di un tema già correttamente trattato nel giudizio precedente.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre due importanti spunti di riflessione. In primo luogo, conferma che nel processo penale gli elementi circostanziali possono assumere un valore probatorio decisivo per smentire le dichiarazioni dell’imputato. In secondo luogo, e più specificamente in tema di reati ambientali, stabilisce un chiaro principio: una quantità ingente di rifiuti, anche se non classificati come pericolosi, può essere un fattore determinante per negare l’accesso alla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione ribadisce quindi la necessità di una gestione autorizzata e controllata dei rifiuti, sanzionando penalmente anche le condotte che, pur potendo apparire minori, hanno un impatto quantitativo rilevante sull’ambiente.

È possibile essere assolti per il trasporto illecito di rifiuti se si sostiene di essere solo un passeggero?
No, secondo la Corte, se le circostanze (come indossare abiti sporchi di fango e la grande quantità di materiale) indicano un coinvolgimento attivo, la semplice affermazione di essere un passeggero non è sufficiente a superare una ricostruzione dei fatti adeguatamente motivata dai giudici di merito.

La “particolare tenuità del fatto” può essere applicata al reato di trasporto illecito di rifiuti?
In linea di principio sì, ma la Corte ha stabilito che una quantità significativa di rifiuti (in questo caso 970 kg) è un elemento ostativo alla sua applicazione, poiché l’offesa non può più essere considerata “tenue”.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale. In questo caso, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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