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Termini impugnazione sentenza: il ricorso tardivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso una condanna per truffa, poiché presentato oltre i termini di legge. La sentenza impugnata era stata pronunciata il 27.4.2022 e la motivazione depositata il 9.6.2022. I termini per l’impugnazione scadevano il 26.10.2022, ma il ricorso è stato presentato solo il 19.9.2023. La Corte ha ribadito la perentorietà dei termini impugnazione sentenza, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle Ammende.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termini Impugnazione Sentenza: L’Importanza di Agire in Tempo

I termini impugnazione sentenza nel processo penale non sono semplici scadenze amministrative, ma pilastri fondamentali che garantiscono la certezza del diritto e la ragionevole durata del processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 8978/2024) offre un chiaro esempio delle conseguenze fatali derivanti dal mancato rispetto di tali termini, dichiarando inammissibile un ricorso e rendendo definitiva una condanna per truffa.

Il Contesto del Caso: Dalla Condanna per Truffa al Ricorso

La vicenda processuale ha origine con la condanna di un imputato da parte del Tribunale per il reato di truffa. La sentenza di primo grado, emessa nel 2019, prevedeva una pena di 8 mesi di reclusione, una multa, il pagamento delle spese processuali e un risarcimento danni alla parte civile. Questa decisione è stata successivamente confermata integralmente dalla Corte d’appello nel 2022.

Ritenendo la sentenza ingiusta, l’imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui la violazione del diritto di difesa, l’intervenuta prescrizione del reato e vizi nella valutazione delle prove.

L’Inammissibilità del Ricorso e i Termini Impugnazione Sentenza

Nonostante le argomentazioni presentate, la Corte di Cassazione non è mai entrata nel merito delle questioni sollevate. Il ricorso è stato bloccato sul nascere da un vizio procedurale insormontabile: la tardività. La Corte ha meticolosamente ricostruito la cronologia degli eventi:

* Data della sentenza d’appello: 27 aprile 2022.
* Termine per il deposito delle motivazioni: 90 giorni.
* Data di effettivo deposito delle motivazioni: 9 giugno 2022 (quindi tempestivo).

Secondo il combinato disposto degli artt. 544 e 585 del codice di procedura penale, quando la motivazione viene depositata entro il novantesimo giorno, il termine per proporre ricorso è di sessanta giorni. Tale termine, nel caso di specie, scadeva il 26 ottobre 2022.

Il ricorso, invece, è stato presentato il 19 settembre 2023, quasi un anno dopo la scadenza del termine perentorio.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione della Corte è stata lapidaria e ineccepibile. Il mancato rispetto dei termini impugnazione sentenza è una causa di inammissibilità che preclude qualsiasi esame del merito. I giudici hanno semplicemente constatato l’avvenuto superamento del termine finale per l’impugnazione, senza poter considerare alcuna delle doglianze dell’imputato. Questa decisione riafferma il principio secondo cui le scadenze processuali sono perentorie e non possono essere derogate, a garanzia della stabilità delle decisioni giudiziarie.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Tardività

La dichiarazione di inammissibilità ha avuto conseguenze molto gravi per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna della Corte d’appello è diventata definitiva, esecutiva e non più contestabile. In secondo luogo, conformemente all’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di euro 3.000 in favore della Cassa delle Ammende. Questo caso serve da monito sull’importanza cruciale di una gestione attenta e tempestiva delle scadenze processuali, il cui mancato rispetto può vanificare ogni strategia difensiva, indipendentemente dalla fondatezza delle proprie ragioni.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile senza essere esaminato nel merito?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato tardivamente, ovvero ben oltre il termine perentorio di sessanta giorni previsto dalla legge, che era scaduto il 26 ottobre 2022, mentre il ricorso è stato depositato il 19 settembre 2023.

Quali sono i termini per l’impugnazione di una sentenza secondo questo caso?
La sentenza chiarisce che, in base agli articoli 544 e 585 del codice di procedura penale, se la motivazione di una sentenza d’appello viene depositata entro il termine di novanta giorni, il termine per proporre ricorso per cassazione è di sessanta giorni.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso in ritardo?
Chi presenta un ricorso tardivo subisce la dichiarazione di inammissibilità. Ciò comporta che la sentenza impugnata diventa definitiva e non più modificabile, e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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