LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Termine per impugnare: ricorso tardivo è inammissibile

Un ricorso per cassazione contro una condanna per reati ambientali è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha rilevato che il mancato rispetto del termine per impugnare, anche di un solo giorno, comporta la declaratoria di inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. La decisione sottolinea l’importanza del rispetto perentorio dei termini processuali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine per Impugnare: Un Giorno di Ritardo Costa Caro

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. I termini processuali non sono semplici indicazioni, ma pilastri che garantiscono la certezza e la stabilità dei rapporti giuridici. Il mancato rispetto del termine per impugnare una sentenza può avere conseguenze definitive, come dimostra una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato con un solo giorno di ritardo.

I Fatti del Caso: Una Condanna e un Ricorso Tardivo

La vicenda trae origine da una condanna, confermata in primo e secondo grado, per un reato ambientale previsto dall’art. 256 del D.Lgs. 152/2006. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione della Corte d’Appello, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione nella sentenza che ne affermava la responsabilità penale.

Tuttavia, è emerso un problema puramente procedurale ma insormontabile: il termine ultimo per il deposito del ricorso era fissato al 2 maggio 2023, mentre l’atto è stato effettivamente depositato il giorno successivo, il 3 maggio 2023.

La Questione del Termine per Impugnare

Il cuore della decisione della Suprema Corte non risiede nel merito della responsabilità penale dell’imputato, ma esclusivamente sulla questione del rispetto del termine per impugnare. La legge stabilisce scadenze perentorie entro cui le parti devono compiere determinate attività processuali. Superare tali scadenze comporta la decadenza dal diritto di compiere quell’attività.

Le motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, con motivazione sintetica ma ineccepibile, ha rilevato la tardività del ricorso. I giudici hanno stabilito che il deposito avvenuto oltre il termine stabilito dalla legge rende l’impugnazione inammissibile, senza alcuna possibilità di sanatoria.

La Corte ha richiamato la giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 186/2000) per sottolineare che, nel caso di specie, non vi erano elementi per ritenere che l’appellante avesse proposto il ricorso in ritardo “senza versare in colpa”. In altre parole, non sono state addotte né provate cause di forza maggiore o circostanze eccezionali che avessero impedito il rispetto della scadenza.

Di conseguenza, alla declaratoria di inammissibilità, la legge (art. 616 c.p.p.) fa seguire due conseguenze automatiche: la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e il versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, equitativamente fissata in 3.000,00 euro.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: la diligenza nel rispetto dei termini è essenziale. Un ritardo di un solo giorno può vanificare le ragioni di merito, anche se potenzialmente fondate, e trasformare un tentativo di far valere i propri diritti in una condanna a ulteriori spese. La decisione serve da monito per tutti gli operatori del diritto e i cittadini sull’importanza di monitorare con la massima attenzione le scadenze processuali, poiché la giustizia, oltre a essere giusta, deve anche seguire regole precise e inderogabili per funzionare correttamente.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene depositato dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Questo significa che la Corte non esamina il merito della questione e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata a 3.000,00 euro.

È possibile giustificare un ritardo nel deposito del ricorso?
In base all’ordinanza, un ritardo non è giustificabile a meno che non si dimostri di non avere colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. Nel caso specifico, la Corte non ha riscontrato elementi che potessero giustificare il mancato rispetto del termine.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati