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Tenuità del fatto: quando non si applica alla guida

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 11910/2024, ha stabilito che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è applicabile al reato di guida in stato di ebbrezza quando la condotta presenta elementi di particolare gravità. Nel caso specifico, un conducente condannato per guida con un tasso alcolemico superiore al triplo del limite, ad alta velocità, di notte e senza fermarsi all’alt della polizia, ha visto il suo ricorso respinto. La Corte ha ritenuto che tali circostanze dimostrino un’offensività tale da escludere la lieve entità del reato.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del fatto e guida in stato di ebbrezza: l’analisi della Cassazione

L’istituto della tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta una causa di non punibilità per i reati considerati di lieve entità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta da parte del giudice. Con la recente ordinanza n. 11910/2024, la Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti sui limiti di questo istituto in relazione al reato di guida in stato di ebbrezza, delineando quando la condotta dell’imputato è troppo grave per essere considerata ‘tenue’.

I fatti del caso: un ricorso respinto

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un automobilista condannato in primo e secondo grado alla pena di sette mesi di arresto e tremila euro di ammenda per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato ai sensi dell’art. 186, commi 2, lett. c) e 2-sexies, del Codice della Strada. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando principalmente il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Oltre a questo motivo, la difesa ha sollevato altre questioni, tra cui l’assenza di motivazione da parte della Corte d’Appello, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e la negata concessione della sospensione condizionale della pena. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo i motivi in parte generici e in parte infondati.

La valutazione della tenuità del fatto e la decisione della Corte

Il punto centrale della decisione riguarda il motivo legato all’art. 131-bis c.p. La Corte ha ribadito che la valutazione sulla tenuità del fatto è un giudizio complesso che rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Questo giudizio deve basarsi su tutti i parametri indicati dall’art. 133 del codice penale, come le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo.

La Corte di Cassazione può sindacare tale valutazione solo in caso di mancanza o manifesta illogicità della motivazione. Nel caso di specie, la decisione della Corte d’Appello è stata ritenuta logica e ben argomentata.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha evidenziato come il giudice di merito avesse correttamente escluso l’applicazione della tenuità del fatto sulla base di circostanze concrete e indiscutibilmente significative. In particolare, sono stati considerati decisivi i seguenti elementi:

1. Il tasso alcolemico: Riscontrato superiore al triplo della soglia di rilevanza penale, un dato che di per sé indica un’elevata pericolosità.
2. L’elevata velocità: La condotta di guida non era solo illegale per lo stato di ebbrezza, ma anche per la velocità sostenuta.
3. La guida in ora notturna: Una circostanza che aumenta il rischio intrinseco della guida in stato alterato.
4. Il mancato fermo all’alt: L’automobilista non si era fermato tempestivamente all’intimazione delle forze dell’ordine, dimostrando un ulteriore disprezzo per le regole.

Secondo la Suprema Corte, questi elementi, considerati nel loro insieme, delineano un quadro di offensività della condotta che va ben oltre la soglia della ‘tenuità’. L’argomento difensivo relativo alla non abitualità della condotta non è stato ritenuto sufficiente a controbilanciare la gravità concreta del fatto. Per quanto riguarda gli altri motivi di ricorso (attenuanti generiche, sospensione della pena), la Corte li ha giudicati inammissibili per genericità, in quanto la difesa si era limitata a lamentare un’omissione senza articolare critiche specifiche e dettagliate alla sentenza impugnata.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un orientamento consolidato: la tenuità del fatto non è un beneficio accessibile quando la condotta, seppur relativa a un reato per cui è astrattamente prevista, manifesta una gravità concreta. Per la guida in stato di ebbrezza, elementi come un tasso alcolemico molto elevato, unito a comportamenti pericolosi come l’alta velocità o la fuga, costituiscono indicatori di un’offensività che impedisce al reato di essere considerato lieve. La decisione sottolinea l’importanza per il giudice di merito di effettuare una valutazione complessiva di tutte le peculiarità del caso concreto e, per le difese, la necessità di formulare ricorsi specifici e non generici.

Quando un reato di guida in stato di ebbrezza non può essere considerato di particolare tenuità?
Non può essere considerato di particolare tenuità quando la condotta presenta elementi di significativa gravità. Secondo la sentenza, un tasso alcolemico superiore al triplo del limite legale, l’alta velocità, la guida notturna e il mancato fermo all’alt della polizia sono circostanze che, complessivamente, escludono la lieve entità del reato.

Perché il ricorso per Cassazione è stato dichiarato inammissibile per gli altri motivi oltre alla tenuità del fatto?
È stato dichiarato inammissibile perché i motivi relativi alla mancanza di motivazione, al diniego delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena erano formulati in modo generico. La difesa si è limitata a lamentare un’omessa risposta da parte del giudice d’appello, senza articolare una critica dettagliata e specifica delle argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali elementi concreti ha considerato la Corte per valutare la gravità della condotta del conducente?
La Corte ha considerato quattro elementi decisivi: 1) il tasso alcolemico riscontrato, che era superiore al triplo della soglia penale; 2) l’elevata velocità di guida; 3) la circostanza che la guida sia avvenuta in ora notturna; 4) il mancato tempestivo arresto del veicolo all’alt intimato dalle forze dell’ordine.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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