Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7780 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 7780 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a JESI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/04/2023 della CORTE APPELLO di ANCONA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Ancona, che, previa rideterminazione della pena, ne ha confermato l’affermazione di reità, sancita in primo grado, per il delitto di violazione di domicilio aggravata e lesioni personali
Considerato che il primo e il secondo motivo di ricorso, vertenti sull’affermazione responsabilità con l’enunciazione dei vizi di cui all’art. 606 comma 1 lett. b), c) ed e) cod. pen. anche sotto il profilo dell’insussistenza dell’elemento soggettivo, poggiata sul giudizi attendibilità della persona offesa – è manifestamente infondato, in quanto le regole detta dall’art. 192, comma 3, cod. proc. pen. non si applicano alle dichiarazioni della persona offe le quali possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione di responsabilità, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva dichiarante e dell’attendibilità intrinseca ed estrinseca del suo racconto; che, sul punto, corrette e non illogiche le argomentazioni di cui alle pagg. 6 e 7 della sentenza impugnata, c ha dato appagante contezza della credibilità della persona offesa, convalidata dall’esistenza di peraltro non indispensabili – riscontri esterni quanto all’inequivocità del dato di volont dell’azione dell’imputato, che si è proditoriamente introdotto nell’abitazione altrui e ha sfe un pugno a Vallesi Orietta; rilevato ancora che, quanto alla mancata concessione dell’attenuante della provocazione, i motivi di ricorso si rivelano in sé inammissibili, perché attinenti a viol di legge non dedotta con i motivi di gravame, ai sensi dell’art. 606 comma 3 cod. proc. pen (come si desume ad un esame diretto dei contenuti dell’atto di appello); che del tutto generic ed indeterminato è il rilievo che concerne il mancato riconoscimento della scrinninante dell legittima difesa, invocato sulla scorta di deduzioni “di stile”, disancorate da una punt illustrazione, a riguardo del caso concreto, dei requisiti che la integrerebbero;
Considerato che il terzo motivo di ricorso, con cui si lamenta carenza di motivazione in ordine alla mancata applicazione della condizione di non punibilità di cui all’art. 131 bis cod. è manifestamente infondato, perché, nel riproporre le censure già respinte dalla Corte territoria con motivazione certo non manifestamente illogica, non si confronta con la ratio decidendi della sentenza impugnata che , con riferimento alle modalità del comportamento e ai parametri dell’art. 133 cod. pen., ha avuto riguardo all’esistenza di precedenti penali, di cui un resistenza a pubblico ufficiale che, pur non integrando il dato dell’abitualità della cond rendono sufficiente ragione della effettuata valutazione discrezionale di non meritevolezz dell’applicazione della condizione di non punibilità – e ancora, perchè è giurisprudenza costan i di questa Corte che i criteri indicati nel primo comma dell’art. 131 bis cod. pen. sono cumula “- 1 quanto al giudizio finale circa la particolare tenuità dell’offesa ai fini del riconosciment causa di non punibilità, e alternativi quanto al diniego, nel senso che l’applicazione della sudde causa di non punibilità è preclusa dalla valutazione negativa anche di uno solo di essi (sez. 5,
16537 del 2023, dep. il 18 aprile 2023, NOME; conf. sez. 3, n. 893 del 28/06/2017, 272249; sez.6, n. 55017 del 08/11/2018, Rv.274647; sez.3, n. 34151 del 18/06/2018);
Osservato che il quarto motivo di ricorso, che si sofferma sul vizio di motivazione alle statuizioni civili della sentenza, è totalmente generico, tenuto conto del rinv civile per la determinazione dell’entità del risarcimento e dell’irrogazione della pagamento di una provvisionale assai contenuta;
Rilevato in definitiva che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in fa Cassa delle ammende;
Rilevato, ancora, che la difesa di parte civile ammessa al patrocinio a spese de in data 31 gennaio 2024, ha fatto pervenire tardiva memoria di conclusioni scritte e r liquidazione delle spese (in violazione del termine di 15 giorni di cui all’art. 611 com alinea cod. proc. pen., richiamato dall’art. 610 comma 1 cod. proc. pen.), prive, tutta utile apporto al contrasto della tesi difensiva dell’imputato, e che, pertanto, esse essere apprezzate ai fini della condanna del prevenuto alla rifusione delle spe sopportate in questa fase di legittimità (Sez. U n. 877 del 14/07/2022, COGNOME);
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese pro della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende. Nulla sulle spese di parte civile.
Così deciso il 07/02/2024