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Tenuità del fatto: non si applica con alcol elevato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. La Corte ha confermato che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è applicabile in presenza di un tasso alcolemico elevato (superiore a 1,5 g/l) e dell’aggravante della guida notturna, poiché tali elementi escludono la minima offensività della condotta.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in stato di ebbrezza: quando la tenuità del fatto non è un’opzione

La guida in stato di ebbrezza è un reato che mette a serio rischio la sicurezza stradale. Tuttavia, la legge prevede un istituto, quello della particolare tenuità del fatto, che può portare alla non punibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di applicazione di questo beneficio, specialmente in presenza di un tasso alcolemico elevato e di circostanze aggravanti.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, ai sensi dell’articolo 186, comma 2, lettera b) del Codice della Strada. Gli accertamenti avevano rivelato un tasso alcolemico significativo, pari a 1,49 g/l alla prima misurazione e 1,56 g/l alla seconda. A complicare il quadro, il fatto era stato commesso in orario notturno, configurando un’ulteriore aggravante.

L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, proponeva ricorso per Cassazione, basando le proprie difese su due punti principali: il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e il rigetto della richiesta di sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità.

Le Motivazioni della Cassazione sul Diniego della Tenuità del Fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo una mera riproposizione di censure già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello. I giudici hanno sottolineato che la motivazione della sentenza impugnata era logica, congrua e giuridicamente corretta.

Il punto centrale della decisione riguarda proprio l’istituto della tenuità del fatto. La Suprema Corte ha confermato che i giudici di merito avevano correttamente escluso tale beneficio. La ragione è duplice:
1. L’entità del tasso alcolemico: Un valore di 1,56 g/l è considerato significativamente superiore al limite legale e indice di una notevole compromissione delle capacità di guida. Questo elemento, da solo, è sufficiente a escludere la minima offensività della condotta, requisito indispensabile per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.
2. Le circostanze temporali: Aver commesso il reato in orario notturno costituisce un’aggravante che aumenta la pericolosità della condotta, rendendola incompatibile con il concetto di particolare tenuità.

La Cassazione ha ribadito che la valutazione sulla sussistenza della particolare tenuità del fatto è una prerogativa del giudice di merito. Tale valutazione è insindacabile in sede di legittimità se, come in questo caso, è supportata da una motivazione coerente e priva di vizi logici.

La Dosimetria della Pena e la Discrezionalità del Giudice

La Corte ha anche respinto le critiche relative alla severità della pena inflitta. È stato chiarito che la Corte d’Appello aveva correttamente applicato l’aumento per l’aggravante notturna alla sola pena pecuniaria e aveva operato la riduzione per le attenuanti generiche sulla pena base detentiva.

Questo dimostra un corretto esercizio del potere discrezionale del giudice nella cosiddetta dosimetria della pena. La Cassazione ricorda che le decisioni relative alla concessione delle attenuanti, al loro bilanciamento con le aggravanti e alla determinazione finale della sanzione sono censurabili solo se frutto di un ragionamento palesemente illogico o arbitrario, circostanza non riscontrata nel caso di specie.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame offre un importante principio guida: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non può essere invocata come una scappatoia automatica. La sua applicazione richiede una valutazione concreta e rigorosa di tutti gli elementi del reato. In materia di guida in stato di ebbrezza, un tasso alcolemico elevato e la presenza di aggravanti come la guida notturna sono ostacoli insormontabili al suo riconoscimento, poiché testimoniano un grado di offensività e pericolosità che la legge non può considerare irrilevante.

Quando non si applica la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto nella guida in stato di ebbrezza?
Secondo la sentenza, non si applica quando il tasso alcolemico è elevato (nel caso specifico, 1,56 g/l) e sussistono circostanze aggravanti, come la commissione del fatto in orario notturno. Questi elementi sono considerati incompatibili con la minima offensività richiesta dalla norma.

Il ricorso in Cassazione può riesaminare la valutazione del giudice sulla gravità del fatto?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito la valutazione sulla particolare tenuità del fatto. Il suo compito è verificare che la motivazione del giudice di merito sia congrua, esente da vizi logico-giuridici e idonea a spiegare le ragioni della decisione. Non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano una semplice riproduzione di argomenti già valutati e respinti in modo logico e coerente dalla Corte d’Appello. Il ricorrente non ha adeguatamente contestato la motivazione della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse censure.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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