LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tenuità del fatto: non applicabile a reati abituali

La Corte di Cassazione ha stabilito che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis c.p., non può essere applicata in presenza di un comportamento abituale. Nel caso specifico, un individuo era stato assolto in primo grado per cinque episodi di evasione, ma la Suprema Corte ha accolto il ricorso del Procuratore Generale, sottolineando come i numerosi episodi e i precedenti specifici configurassero un’abitualità ostativa al beneficio. Tuttavia, il reato è stato dichiarato estinto per prescrizione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto: la Cassazione fissa i paletti per il comportamento abituale

L’istituto della tenuità del fatto, introdotto dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, escludendo la punibilità per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e incontra limiti precisi, specialmente quando l’autore del reato manifesta una tendenza a delinquere. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza un principio cardine: il beneficio non può essere concesso a chi ha un comportamento illecito abituale, anche se i singoli episodi sono di lieve entità.

Il Caso in Esame: Cinque Evasioni e l’Assoluzione per Tenuità

Il caso trae origine da una sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno, che aveva assolto un imputato dall’accusa di aver commesso ben cinque episodi di evasione dagli arresti domiciliari. Il giudice di primo grado aveva ritenuto che ogni singolo fatto fosse di particolare tenuità, concedendo così la causa di non punibilità.

Contro questa decisione ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Ancona, lamentando una violazione dell’art. 131-bis c.p. Secondo il ricorrente, il Tribunale aveva erroneamente ignorato la personalità dell’imputato e l’abitualità del suo comportamento. Dal certificato del casellario giudiziale emergevano, infatti, non solo plurime condanne per stupefacenti e reati contro il patrimonio, ma anche tre condanne definitive specifiche per il reato di evasione, una delle quali per un fatto addirittura successivo a quelli oggetto del processo. La stessa imputazione, del resto, riguardava una serie di cinque violazioni.

La Decisione della Cassazione e i Limiti alla Tenuità del Fatto

La Suprema Corte ha accolto pienamente le argomentazioni del Procuratore, affermando che il Tribunale ha errato nell’escludere in modo apodittico l’abitualità della condotta. I giudici di legittimità hanno richiamato il consolidato orientamento delle Sezioni Unite (sent. Thusaj, n. 13681/2016), secondo cui il comportamento è da considerarsi abituale quando l’autore, anche successivamente al reato per cui si procede, ha commesso almeno altri due illeciti penali, oltre a quello in esame.

Nel caso specifico, l’imputato non solo era accusato di cinque episodi di evasione, ma vantava anche tre precedenti condanne definitive per lo stesso reato. Questa reiterazione di condotte della stessa indole integra pienamente il presupposto ostativo del “comportamento abituale”, come espressamente previsto dal quarto comma dell’art. 131-bis c.p. Tale norma sancisce che l’abitualità sussiste quando l’autore ha commesso più reati della stessa indole, “anche se ciascun fatto, isolatamente considerato, sia di particolare tenuità”.

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito che il Tribunale ha compiuto un errore di diritto nel ritenere applicabile la causa di non punibilità. La valutazione richiesta dall’art. 131-bis non deve limitarsi alla gravità del singolo episodio, ma deve estendersi a un giudizio complessivo sulla condotta dell’agente. La presenza di ben cinque episodi di evasione accertati nello stesso processo, sommata a tre precedenti specifici, rendeva impossibile qualificare il comportamento come occasionale.

I giudici hanno sottolineato che la finalità della norma è quella di escludere la punibilità per fatti veramente sporadici e marginali, non per chi dimostra una persistente inclinazione a violare la legge, seppur con reati di modesta entità. L’applicazione del beneficio in un contesto di serialità delittuosa snaturerebbe la ratio dell’istituto, trasformandolo in un’ingiustificata patente di impunità per i cosiddetti “delinquenti abituali minori”.

Le Conclusioni

Nonostante il ricorso del Procuratore Generale sia stato giudicato fondato nel merito, la Corte di Cassazione ha dovuto prendere atto di un’altra circostanza: il decorso del tempo. I reati, commessi nel 2017, erano ormai estinti per intervenuta prescrizione, il cui termine massimo era spirato nell’agosto del 2024. Di conseguenza, la Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando l’estinzione dei reati. Sebbene l’imputato non sconterà una pena per questi fatti, la sentenza stabilisce un principio giuridico fondamentale: la tenuità del fatto non è un salvacondotto per la criminalità seriale. La pluralità di reati della stessa indole, accertata sia nel processo in corso che da precedenti condanne, configura un comportamento abituale che preclude categoricamente l’accesso al beneficio.

Quando un comportamento viene considerato ‘abituale’ ai fini dell’esclusione della tenuità del fatto?
Un comportamento è considerato abituale quando l’autore ha commesso, oltre al reato per cui si procede, almeno due altri illeciti della stessa indole, anche se giudicati separatamente o commessi in un momento successivo.

La commissione di più reati legati dal vincolo della continuazione (come cinque evasioni in un breve lasso di tempo) esclude di per sé la tenuità del fatto?
La continuazione tra reati non esclude di per sé la tenuità del fatto. Tuttavia, come chiarito dalla sentenza, la pluralità di reati della stessa indole, unita a precedenti condanne definitive per lo stesso crimine, configura un comportamento abituale che è ostativo all’applicazione del beneficio.

Cosa accade se la Corte di Cassazione ritiene fondato il ricorso dell’accusa ma, nel frattempo, il reato si è prescritto?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza impugnata senza disporre un nuovo processo (‘senza rinvio’) e dichiara l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. In questo modo, il principio di diritto viene affermato per futuri casi, ma l’imputato non subisce più conseguenze penali per quel specifico fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati