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Tenuità del fatto: no se la scusa è falsa

La Corte di Cassazione conferma la condanna per evasione, escludendo la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Decisiva la falsa giustificazione fornita dall’imputato per essersi recato a casa di un vicino e la violazione delle norme anti-pandemia.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Evasione e Tenuità del Fatto: Niente Sconto di Pena con Scuse False

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18586 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un tema delicato: l’applicabilità della causa di non punibilità per tenuità del fatto al reato di evasione. Il caso specifico riguardava un individuo agli arresti domiciliari che, durante un controllo, è stato trovato nell’appartamento di un vicino. La sua giustificazione, rivelatasi falsa, è diventata l’elemento chiave per negargli il beneficio, dimostrando come la condotta complessiva dell’imputato, inclusa la sincerità delle sue dichiarazioni, sia fondamentale per la valutazione del giudice.

I Fatti del Caso: un Allontanamento ‘di Pochi Metri’

La vicenda ha origine da un controllo di routine effettuato dai Carabinieri presso l’abitazione di un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Non trovandolo in casa, gli agenti hanno atteso pochi minuti, vedendolo poi uscire dall’appartamento adiacente, appartenente a un vicino.

Interrogato sulle ragioni del suo allontanamento, l’imputato ha fornito una giustificazione precisa: l’indisponibilità di acqua e l’inutilizzabilità dei servizi igienici nella sua abitazione. Tuttavia, le successive verifiche hanno accertato che tale motivazione era falsa. Un ulteriore elemento di contesto, valorizzato dai giudici, è che i fatti si sono svolti nell’aprile del 2020, in pieno lockdown per l’emergenza pandemica, quando erano in vigore severi divieti di spostamento.

La Corte di Appello di Caltanissetta aveva già confermato la condanna per evasione, escludendo la possibilità di applicare l’art. 131-bis c.p. (la particolare tenuità del fatto).

L’Appello e la Tesi difensiva sulla Tenuità del Fatto

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando un’errata valutazione da parte della Corte di Appello. La difesa sosteneva che diversi elementi avrebbero dovuto portare al riconoscimento della tenuità del fatto:

1. La minima distanza: l’allontanamento era avvenuto all’interno dello stesso edificio, nell’appartamento di un vicino.
2. La presunta breve durata: l’uomo era comparso solo tre minuti dopo l’arrivo dei Carabinieri.

Secondo il ricorrente, questi aspetti indicavano un’offesa minima al bene giuridico protetto e la Corte avrebbe dovuto interpretarli in senso favorevole all’imputato, senza dedurre immotivatamente una lunga permanenza fuori casa.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché la Tenuità del Fatto è stata Esclusa

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, ritenendo la motivazione della Corte di Appello logica, coerente e priva di vizi. I giudici hanno chiarito che l’esclusione della causa di non punibilità non era basata su un singolo elemento, ma su una valutazione complessiva della condotta dell’imputato. Gli elementi decisivi sono stati:

* La falsità della giustificazione: Aver fornito una scusa non veritiera è stato considerato un indice della propensione dell’imputato a non rispettare le prescrizioni. Questo comportamento ha minato la sua credibilità e ha pesato negativamente sul giudizio di non particolare tenuità.
* La vicinanza temporale con l’imposizione della misura: L’evasione era avvenuta in un’epoca ravvicinata rispetto all’applicazione della misura cautelare, suggerendo una scarsa adesione iniziale alle restrizioni.
* La violazione delle norme anti-pandemia: Il fatto che la condotta violasse anche le restrizioni sugli spostamenti imposte per l’emergenza sanitaria è stato visto come un ulteriore elemento dimostrativo della tendenza dell’individuo a infrangere le regole.
* L’irrilevanza della prossimità spaziale: La Corte ha ribadito che trovarsi nell’appartamento di un vicino non rende l’allontanamento ‘marginale’. L’evasione si configura per il semplice fatto di abbandonare il luogo di detenzione domiciliare senza autorizzazione, a prescindere dalla distanza percorsa.

Conclusioni: L’Importanza della Condotta Complessiva

Questa sentenza sottolinea un principio fondamentale: nella valutazione della particolare tenuità del fatto, il giudice non deve limitarsi alla sola dimensione oggettiva del danno (ad esempio, quanti metri ci si è allontanati), ma deve considerare la condotta dell’autore nel suo complesso. La menzogna raccontata alle forze dell’ordine e il disprezzo per altre normative vigenti (in questo caso, quelle sanitarie) sono diventati elementi sintomatici di una colpevolezza non trascurabile, che impedisce l’applicazione del beneficio della non punibilità. La decisione finale ha quindi confermato la condanna e l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali.

Essere trovato in casa di un vicino durante gli arresti domiciliari può essere considerato un fatto di particolare tenuità?
No, non automaticamente. La Corte ha stabilito che anche un allontanamento verso un’abitazione vicina non è di per sé marginale e deve essere valutato insieme ad altri elementi, come le motivazioni e la condotta complessiva dell’imputato.

Fornire una scusa falsa alle forze dell’ordine influenza la valutazione sulla tenuità del fatto?
Sì, in modo significativo. La Cassazione ha ritenuto che la falsa giustificazione sia un elemento che dimostra una propensione a non rispettare le regole, ostacolando il riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Violare altre norme, come quelle anti-pandemia, durante un’evasione ha importanza ai fini del giudizio?
Sì. La Corte ha considerato la violazione dei divieti di spostamento vigenti all’epoca (aprile 2020) come un ulteriore elemento dimostrativo della propensione dell’imputato a violare le prescrizioni, rafforzando così la decisione di non concedere il beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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