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Tenuità del fatto: no con precedenti specifici

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato, escludendo l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza e genericità del ricorso, ma soprattutto sulla presenza di numerosi precedenti penali a carico del ricorrente, di cui due specifici per reati della stessa indole. La Corte ha ritenuto ampiamente giustificata la motivazione della corte d’appello, che aveva già sottolineato l’inconsistenza della versione difensiva.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del fatto: la Cassazione chiude la porta a chi ha precedenti specifici

La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 11239/2024 offre un importante chiarimento sui limiti di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Con una decisione netta, la Suprema Corte ha stabilito che la presenza di precedenti penali specifici e la genericità del ricorso sono ostacoli insormontabili per ottenere questo beneficio, anche quando l’offesa potrebbe apparire di modesta entità. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un uomo condannato dalla Corte d’Appello di Torino per aver violato le prescrizioni di una misura di prevenzione. L’imputato, attraverso la sua difesa, aveva richiesto il riconoscimento della particolare tenuità del fatto, sostenendo la minima offensività della sua condotta. Tuttavia, la sua versione dei fatti era stata ritenuta inconsistente e smentita da diverse evidenze, tra cui le dichiarazioni di un familiare, quelle degli agenti operanti e le circostanze oggettive del rientro a casa della moglie.

La Decisione della Cassazione e la valutazione della tenuità del fatto

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha ritenuto il motivo di ricorso non solo generico e manifestamente infondato, ma anche meramente ripetitivo di argomentazioni già correttamente respinte nel giudizio di merito. Secondo gli Ermellini, la decisione della Corte d’Appello di escludere la tenuità del fatto era pienamente giustificata e supportata da una motivazione corretta e completa.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si concentra su due pilastri fondamentali.

Il primo riguarda l’inconsistenza della versione fornita dall’imputato, giudicata inattendibile alla luce delle prove raccolte. Questa mancanza di credibilità ha minato alla base la possibilità di valutare la condotta come lieve.

Il secondo, e più decisivo, pilastro è il profilo soggettivo del ricorrente. La Corte ha evidenziato la presenza di ‘numerosissimi precedenti’, tra cui due specifici per reati della stessa indole, ovvero altre violazioni delle prescrizioni della misura di prevenzione. Questo dato è stato considerato un indicatore di una tendenza a delinquere che è incompatibile con il giudizio di particolare tenuità dell’offesa. La reiterazione di condotte simili dimostra una non occasionalità del comportamento illecito, un requisito essenziale per poter beneficiare della non punibilità.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: la valutazione sulla tenuità del fatto non può prescindere da un’analisi complessiva che include la personalità dell’autore del reato. La presenza di precedenti penali, specialmente se specifici, rappresenta un elemento fortemente ostativo all’applicazione del beneficio. Questa decisione serve da monito, sottolineando che l’istituto della tenuità del fatto non è un’esenzione generalizzata per reati minori, ma uno strumento da applicare con rigore solo in assenza di indicatori di una pericolosità sociale o di una propensione a violare la legge.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità e manifesta infondatezza, in quanto si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza contestare efficacemente la correttezza della motivazione della sentenza impugnata.

La presenza di precedenti penali impedisce sempre di ottenere il beneficio della tenuità del fatto?
Secondo questa ordinanza, la presenza di numerosi precedenti, e in particolare di precedenti specifici per reati della stessa indole (in questo caso, violazioni di una misura di prevenzione), è un elemento decisivo che giustifica ampiamente l’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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