LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tenuità del fatto: no con più droghe e bilancino

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per un reato lieve in materia di stupefacenti. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta perché il possesso di sostanze di diversa tipologia e di bilancini di precisione è stato ritenuto incompatibile con la minima offensività richiesta dalla norma.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto e Stupefacenti: Quando Più Indizi Escludono il Beneficio

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, offre un importante chiarimento sui limiti di applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) in materia di stupefacenti. La Corte ha stabilito che il possesso di sostanze di diversa tipologia, unito alla presenza di strumenti come i bilancini di precisione, costituisce un quadro indiziario che osta al riconoscimento della minima offensività del reato.

Il Caso in Esame

Una persona veniva condannata in primo grado e in appello per il reato di lieve entità previsto dall’art. 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti (d.P.R. 309/90). La difesa, non soddisfatta dalla decisione della Corte d’Appello di Palermo, proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione. In particolare, si contestava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.

Secondo il ricorrente, gli elementi del caso avrebbero dovuto condurre a una valutazione di minima offensività della condotta, rendendo così la sanzione penale sproporzionata.

La Valutazione sulla Tenuità del Fatto da parte della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. I giudici hanno osservato che il motivo di ricorso non faceva altro che riproporre una censura già esaminata e correttamente respinta dalla Corte di merito.

La Corte d’Appello, infatti, aveva già tenuto conto degli elementi favorevoli all’imputata, tanto da aver riqualificato il reato nella fattispecie più lieve del comma 5 dell’art. 73. Tuttavia, aveva correttamente escluso che la condotta potesse essere considerata di ‘particolare tenuità’.

Le Motivazioni

La decisione della Cassazione si fonda su una logica stringente. La Corte ha evidenziato che la motivazione della sentenza d’appello era completa, coerente e priva di vizi logici. Il punto cruciale risiede negli elementi oggettivi riscontrati durante le indagini:

1. Diversità delle sostanze stupefacenti: Il fatto che all’imputata fosse stata sequestrata sostanza stupefacente di diversa tipologia è stato considerato un indice di maggiore pericolosità e non di una condotta occasionale e minima.
2. Possesso di bilancini di precisione: La presenza di strumenti per la pesatura è stata interpretata come un elemento che, unito alla varietà della droga, denota un’attività non del tutto estemporanea, ma organizzata, seppur in forma lieve.

Questi due fattori, valutati congiuntamente, non permettevano di ritenere l’offesa al bene giuridico protetto (la salute pubblica) così esigua da giustificare l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. La Corte ha quindi ribadito che, sebbene il reato fosse stato qualificato come di ‘lieve entità’, non raggiungeva quel livello di minima offensività necessario per la non punibilità.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio consolidato: per valutare la tenuità del fatto, il giudice deve considerare tutti gli indici della condotta. Nel contesto dei reati di droga, la quantità e la qualità della sostanza sono importanti, ma lo sono anche elementi ‘accessori’ come la disponibilità di strumenti per il confezionamento o la pesatura. La presenza di più tipologie di stupefacenti e di bilancini di precisione delinea un quadro fattuale che, secondo la Cassazione, è intrinsecamente incompatibile con la particolare tenuità dell’offesa. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile, con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché riproponeva una questione già adeguatamente valutata e respinta dalla Corte d’Appello con una motivazione logica e coerente, risultando quindi manifestamente infondato.

Quali elementi specifici hanno impedito di considerare il fatto di ‘particolare tenuità’?
Gli elementi decisivi sono stati il sequestro di sostanze stupefacenti di diversa tipologia e il possesso di bilancini di precisione, considerati indici di un’offesa non sufficientemente esigua.

Qual è stata la conseguenza economica per la persona che ha presentato ricorso?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati