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Tenuità del fatto: no al beneficio se il dolo è intenso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto che aveva lasciato la propria abitazione mezz’ora prima della scadenza dell’autorizzazione. La Corte ha confermato la non applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, evidenziando come la ridotta distanza temporale dalla scadenza del permesso rivelasse una particolare intensità del dolo.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando l’Intensità del Dolo Esclude il Beneficio

La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per deflazionare il sistema giudiziario, evitando la punizione per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta di tutti gli elementi del caso concreto, in particolare dell’elemento psicologico. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’intensità del dolo possa precludere l’accesso a questo beneficio.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. L’imputato era stato condannato per essersi allontanato dalla propria abitazione, dove era sottoposto a una misura restrittiva, appena trenta minuti prima che scadesse il termine coperto da un’autorizzazione.

La difesa sosteneva che la condotta dovesse essere considerata non punibile proprio in virtù della sua particolare tenuità, data l’esiguità del tempo di anticipo con cui era stata commessa la violazione. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto questa tesi, ritenendo che le circostanze specifiche del fatto dimostrassero una particolare intensità dell’intento criminoso.

La Valutazione sulla Particolare Tenuità del Fatto

Il cuore della questione giuridica ruota attorno ai criteri di applicazione dell’art. 131-bis c.p. Questo articolo stabilisce che la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento non risulta abituale.

Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha confermato l’interpretazione dei giudici di merito. I magistrati hanno ritenuto che l’azione dell’imputato non potesse essere considerata di lieve entità proprio a causa della sua connotazione psicologica. Allontanarsi dall’abitazione, pur con un anticipo di soli trenta minuti rispetto alla scadenza del permesso, non è stato visto come una leggerezza o una svista, ma come una precisa scelta consapevole di violare la legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sulla corretta valutazione operata dalla Corte d’Appello, la quale aveva giustamente valorizzato la “particolare intensità del dolo”. Secondo gli Ermellini, proprio la scelta di anticipare l’uscita, seppur di poco, dimostra una chiara e decisa volontà di contravvenire alle prescrizioni imposte, un elemento che mal si concilia con la ratio dell’istituto della particolare tenuità del fatto.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi giudicati inammissibili.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si concentrano sull’elemento soggettivo del reato. I giudici hanno sottolineato che la valutazione sulla tenuità del fatto non può essere meramente quantitativa (ad esempio, basata solo sui minuti di anticipo della violazione), ma deve necessariamente includere un’analisi qualitativa della condotta e dell’intenzione dell’agente. La vicinanza temporale alla scadenza dell’autorizzazione, anziché attenuare la gravità del fatto, è stata interpretata come un indicatore di una volontà criminosa più marcata e consapevole. In altre parole, l’imputato ha scientemente deciso di non attendere il termine consentito, manifestando un dolo intenso che impedisce di qualificare l’offesa come “tenue”.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio importante: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è una scappatoia per ogni violazione di minima entità. La sua applicazione richiede un’analisi complessiva che tenga conto non solo degli aspetti oggettivi (il danno, il pericolo), ma anche di quelli soggettivi (l’intensità del dolo). Un’intenzione criminosa particolarmente decisa e consapevole, come quella ravvisata nel caso di specie, è sufficiente a escludere il beneficio, anche a fronte di un’offesa materialmente contenuta. La decisione serve da monito, chiarendo che la valutazione del giudice deve sempre essere completa e attenta a tutte le sfumature del comportamento umano.

Quando non si applica la non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Secondo la Corte, la non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis cod. pen. non si applica quando emerge una particolare intensità del dolo da parte dell’agente, anche se il danno o il pericolo appaiono minimi.

Perché il dolo è stato considerato di “particolare intensità” in questo caso?
Il dolo è stato ritenuto intenso perché l’imputato si è allontanato dall’abitazione appena mezz’ora prima della scadenza dell’orario autorizzato. Questa scelta, secondo la Corte, dimostra una consapevole e deliberata volontà di violare la prescrizione, anziché una mera negligenza.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la conferma della sentenza impugnata e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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