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Tenuità del fatto: lesioni non lievi e condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata che chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto. La Corte ha stabilito che le lesioni personali, anche se superficiali, ma che richiedono intervento medico e due settimane di guarigione, non possono essere considerate di lieve entità, escludendo così il beneficio.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Tenuità del Fatto: Quando le Lesioni Personali Escludono il Beneficio

L’istituto della tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, ma la sua applicazione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 23120/2024) chiarisce come l’entità del danno alla persona, anche se le lesioni sono superficiali, giochi un ruolo decisivo nel determinare se un comportamento possa essere considerato di lieve entità. Questo caso offre spunti fondamentali per comprendere i limiti di tale beneficio.

I Fatti del Caso: un Incidente e la Richiesta di Non Punibilità

Il caso nasce da un sinistro stradale in cui un’automobilista ha causato lesioni a un motociclista. La vittima riportava escoriazioni sull’addome e sugli arti inferiori. Sebbene le ferite siano state giudicate ‘superficiali’, hanno comunque richiesto l’intervento di personale sanitario e un periodo di due settimane per la completa guarigione.

Condannata in appello, l’imputata ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo la difesa, la natura lieve delle lesioni avrebbe dovuto giustificare l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.

La Decisione della Cassazione sulla Tenuità del Fatto

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione dei giudici di merito. La motivazione del diniego dell’invocata causa di non punibilità è stata ritenuta logica e corretta. I giudici hanno sottolineato che la valutazione sulla tenuità del fatto non può basarsi solo sulla qualificazione astratta delle lesioni, ma deve considerare l’impatto concreto sulla vittima.

Le Motivazioni: Perché le Lesioni Non Erano ‘Tenui’?

La Corte ha ribadito che il giudizio sulla tenuità richiede una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie, in linea con l’insegnamento delle Sezioni Unite (sentenza Tushaj, n. 13681/2016). I criteri da considerare sono quelli dell’articolo 133 del codice penale: le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno.

Nel caso specifico, i seguenti elementi sono stati decisivi per escludere la tenuità:

1. Necessità di Intervento Sanitario: Il fatto che le ferite, seppur superficiali, abbiano richiesto l’intervento di personale medico indica un livello di gravità che supera la soglia della mera tenuità.
2. Periodo di Guarigione: Un periodo di recupero di due settimane non è trascurabile e testimonia un danno apprezzabile alla persona.
3. Visibilità delle Ferite: Le lesioni erano evidenti a chiunque fosse accorso sul luogo dell’incidente, tanto da allertare i soccorsi. Questo dato oggettivo contribuisce a definire l’entità del fatto.

La Cassazione distingue quindi tra ‘fatto legale’, ovvero la descrizione astratta del reato, e ‘fatto storico’, cioè la situazione reale e irripetibile con tutti i suoi elementi concreti. È su quest’ultimo che si deve basare il giudizio di tenuità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame consolida un principio fondamentale: la valutazione della tenuità del fatto in caso di lesioni personali deve essere rigorosa e basata su dati concreti. Non è sufficiente che le lesioni siano classificate come ‘lievi’ o ‘superficiali’ dal punto di vista medico. Se l’evento ha avuto un impatto tangibile sulla vittima, richiedendo cure e un periodo di convalescenza, è difficile che il comportamento possa essere qualificato come di ‘particolare tenuità’. Questa decisione serve da monito: la tutela della persona ha un peso preponderante e il bisogno di pena non viene meno quando il danno, seppur non gravissimo, è comunque effettivo e concreto.

Delle lesioni personali superficiali possono escludere l’applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, anche lesioni definite ‘superficiali’ possono essere considerate di entità tale da escludere la tenuità del fatto, se hanno richiesto l’intervento di personale sanitario e un periodo di guarigione di alcune settimane.

Quali criteri usa il giudice per valutare la tenuità del fatto?
Il giudice deve compiere una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità del caso concreto, considerando le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo, come stabilito dall’art. 133 del codice penale.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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