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Tenuità del fatto: furto in casa e decisione Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro una condanna per furto in un appartamento locato. La Corte chiarisce che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non si applica se il valore dei beni non è modico e le modalità della condotta sono gravi. Viene inoltre ribadito il valore probatorio della testimonianza della persona offesa.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto: Quando il Furto non è Considerato Lieve dalla Cassazione

La valutazione della tenuità del fatto rappresenta un punto cruciale nel diritto penale, capace di escludere la punibilità per reati considerati di modesta gravità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto importanti chiarimenti sui limiti di applicazione di questo istituto, in particolare nel contesto del reato di furto commesso ai danni del proprio locatore. La decisione sottolinea come non solo il valore economico dei beni sottratti, ma anche le modalità della condotta e il contesto in cui il reato si inserisce, siano determinanti per la valutazione del giudice.

I fatti del caso

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di furto, confermata sia in primo grado dal Tribunale sia in appello. L’imputato era stato ritenuto responsabile di aver sottratto diversi beni, tra cui un televisore, una scrivania e una tastiera per tablet, dall’appartamento che gli era stato concesso in locazione dalla persona offesa. La condanna prevedeva una pena di sette mesi di reclusione e 400 euro di multa, con sospensione condizionale.

I motivi del ricorso in Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su tre motivi principali:
1. Insussistenza delle prove: La difesa sosteneva la mancanza di prove sufficienti a fondare la responsabilità penale.
2. Mancato riconoscimento della tenuità del fatto: Si lamentava il diniego della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.
3. Mancata applicazione dell’attenuante del danno lieve: Si contestava la non applicazione della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, di cui all’art. 62, n. 4, del codice penale.

L’analisi della Corte e la valutazione della tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo infondati tutti i motivi proposti.

In primo luogo, i giudici hanno ribadito la piena validità probatoria della testimonianza della persona offesa. Secondo un principio consolidato, tale testimonianza può costituire da sola la base per un’affermazione di colpevolezza, a condizione che sia valutata dal giudice come intrinsecamente attendibile, precisa e coerente, come avvenuto nel caso di specie.

Per quanto riguarda la tenuità del fatto, la Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito. La non punibilità ex art. 131-bis c.p. richiede una valutazione complessa che non si limita al solo valore economico del danno. Nel caso specifico, il valore dei beni sottratti (un televisore, una scrivania e una tastiera) è stato considerato ‘non modico’. Inoltre, la circostanza che il furto sia avvenuto nell’appartamento locato all’imputato dalla stessa vittima ha aggravato la valutazione della condotta, escludendo la possibilità di considerarla di lieve entità.

Infine, è stato respinto anche il motivo relativo all’attenuante del danno di speciale tenuità. La Corte ha precisato che tale attenuante presuppone un pregiudizio economico ‘lievissimo’, quasi irrisorio. Il furto di beni come un televisore e una scrivania non rientra chiaramente in questa categoria, indipendentemente dalla capacità economica della vittima di sopportare la perdita.

Le motivazioni della decisione

La decisione della Cassazione si fonda su principi giuridici consolidati. La Corte ha sottolineato che la valutazione della tenuità del fatto ai sensi dell’art. 131-bis c.p. è un giudizio complessivo che deve tenere conto di tutte le peculiarità del caso concreto: le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo. Non è sufficiente che il danno sia contenuto se la condotta è particolarmente riprovevole. Allo stesso modo, l’attenuante del danno di speciale tenuità ha un campo di applicazione molto più ristretto, legato unicamente a un pregiudizio patrimoniale quasi nullo, cosa che non si verificava nel caso in esame.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma che il furto di beni di uso comune, ma dal valore economico non trascurabile, difficilmente può essere considerato un ‘fatto di particolare tenuità’. La pronuncia è un importante monito: la valutazione della gravità di un reato va oltre il mero calcolo economico e include le modalità con cui viene commesso, specialmente quando si viola un rapporto di fiducia, come quello tra locatore e conduttore. La decisione consolida inoltre il principio della piena affidabilità della testimonianza della persona offesa, se ritenuta coerente e credibile dal giudice.

La sola testimonianza della persona offesa è sufficiente per una condanna?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che, secondo la giurisprudenza consolidata, la testimonianza della persona offesa può essere l’unica fonte di prova su cui si fonda una condanna, a condizione che il giudice la valuti come intrinsecamente attendibile, precisa e coerente.

Quando si può applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto in un furto?
L’applicazione richiede una valutazione complessa dell’intero episodio. La Corte ha chiarito che non è applicabile se il valore economico dei beni rubati non è modico (in questo caso, un televisore, una scrivania e una tastiera) e se le modalità della condotta sono negative, come il furto commesso nell’appartamento affittato dalla vittima.

Qual è la differenza tra ‘particolare tenuità del fatto’ e l’attenuante del ‘danno di speciale tenuità’?
La ‘particolare tenuità del fatto’ (art. 131-bis c.p.) è una causa di non punibilità che esamina la lieve entità complessiva del reato (condotta, danno, colpevolezza). L’attenuante del ‘danno di speciale tenuità’ (art. 62, n. 4, c.p.) riguarda esclusivamente l’aspetto economico del danno, che deve essere lievissimo, quasi irrisorio, e comporta una diminuzione della pena, non l’esclusione della punibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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