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Tenuità del fatto e guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico di 2,95 gr/l. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta, poiché l’elevato tasso alcolemico e l’aver provocato un incidente stradale sono stati considerati elementi sufficienti a escludere la minima offensività della condotta.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto: Niente Sconto di Pena con Tasso Alcolemico Elevato

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale, è spesso oggetto di dibattito nelle aule di tribunale, specialmente in relazione ai reati stradali. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: un tasso alcolemico molto superiore ai limiti di legge, unito alla provocazione di un incidente, sono elementi che rendono la condotta tutt’altro che tenue, escludendo così l’applicazione del beneficio. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Un automobilista veniva condannato per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver causato un sinistro stradale. La Corte d’Appello, pur riformando parzialmente la pena, confermava la responsabilità penale. L’imputato decideva quindi di ricorrere in Cassazione, lamentando un vizio di motivazione da parte dei giudici di merito. Il punto centrale del ricorso era la mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p., sostenendo che la Corte territoriale avesse escluso la tenuità del fatto basandosi unicamente su due elementi – l’elevato tasso alcolemico (pari a 2,95 gr/l) e l’incidente – senza un’adeguata motivazione e senza considerare la non abitualità della sua condotta.

La Valutazione sulla Tenuità del Fatto

Il ricorrente contestava l’illogicità della decisione, poiché a suo dire il giudice avrebbe dovuto considerare un quadro più ampio di circostanze. La difesa sosteneva che una motivazione basata solo su due aspetti negativi non fosse sufficiente a negare un beneficio di legge. La questione giuridica sottoposta alla Cassazione era quindi se la gravità intrinseca di alcuni elementi, come un tasso alcolemico quasi sei volte superiore al limite, possa da sola giustificare l’esclusione della non punibilità per tenuità del fatto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno chiarito che la valutazione sulla tenuità del fatto richiede un’analisi complessa e congiunta di tutte le peculiarità del caso concreto, in linea con i criteri dettati dall’art. 133 del codice penale: modalità della condotta, grado di colpevolezza ed entità del danno o del pericolo.

Tuttavia, la Corte ha precisato un aspetto cruciale: non è necessario che il giudice di merito esamini analiticamente ogni singolo elemento. È sufficiente che indichi quelli ritenuti più rilevanti per la sua decisione, purché la motivazione sia logica e non si riduca a mere clausole di stile.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva correttamente valorizzato due fattori decisivi:

1. Il tasso alcolemico eccezionalmente elevato (2,95 gr/l): un valore di molto superiore alla soglia minima di rilevanza penale, indicativo di una grave alterazione psicofisica.
2. Le modalità dell’azione: l’aver perso il controllo del veicolo, provocando un incidente, dimostra un’elevata pericolosità della condotta e un significativo disvalore sociale.

Questi due elementi, valutati insieme, sono stati ritenuti incompatibili con un giudizio di particolare tenuità dell’offesa. La gravità della condotta, manifestata attraverso un pericolo concreto per la circolazione stradale, giustifica pienamente la decisione di non applicare l’art. 131-bis c.p.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione conferma un orientamento consolidato: la particolare tenuità del fatto non è un beneficio applicabile indiscriminatamente. Elementi oggettivi di particolare gravità, come un tasso alcolemico molto alto e la causazione di un incidente, possono essere di per sé sufficienti a escludere che il fatto sia di lieve entità. La decisione rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale, con una motivazione logica e coerente, può negare il beneficio senza dover analizzare ogni altro aspetto potenzialmente favorevole all’imputato, come l’incensuratezza.

Quando può essere esclusa la punibilità per particolare tenuità del fatto?
La punibilità può essere esclusa quando l’offesa è considerata di lieve entità, tenendo conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell’entità del danno o del pericolo, a condizione che il comportamento dell’autore non sia abituale.

Un tasso alcolemico molto elevato è sufficiente a negare la tenuità del fatto?
Secondo la Corte, un tasso alcolemico rilevante (nel caso specifico 2,95 gr/l), valutato unitamente ad altre circostanze negative come l’aver provocato un incidente, è un elemento che dimostra una gravità tale da essere incompatibile con la nozione di particolare tenuità del fatto.

Il giudice deve analizzare tutti gli elementi previsti dalla legge per escludere la tenuità del fatto?
No, non è necessaria una disamina di tutti gli elementi. È sufficiente che il giudice motivi la sua decisione indicando gli elementi ritenuti più rilevanti e decisivi, purché il ragionamento sia logico e coerente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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