LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tenuità del fatto e DUI: quando l’appello è inammissibile

Un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza ha impugnato la sentenza, lamentando vizi procedurali nel test alcolemico e chiedendo l’applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto (art. 131 bis c.p.). La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo infondate le contestazioni procedurali e confermando che la gravità della condotta, data l’elevata alcolemia e l’incidente causato, esclude la configurabilità della tenuità del fatto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto: Inammissibile il Ricorso per Guida in Stato di Ebbrezza Grave

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è tornata a pronunciarsi sui limiti di applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto in relazione al reato di guida in stato di ebbrezza. La decisione sottolinea come la gravità concreta della condotta, valutata sulla base dell’elevato tasso alcolemico e del pericolo cagionato, possa precludere il riconoscimento di tale beneficio, rendendo inammissibile un ricorso basato su tali presupposti.

I Fatti del Caso: Incidente e Accertamento Alcolemico

Il caso trae origine dalla condanna di un automobilista per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada, commesso a Parma il 22 ottobre 2021. L’imputato, dopo aver perso il controllo del proprio veicolo, era uscito di strada causando il ribaltamento dell’auto e riportando lesioni. Lo stato di ebbrezza era stato accertato tramite un prelievo ematico che aveva rivelato un tasso alcolemico rientrante nella fascia più grave sanzionata dalla legge.
La condanna, emessa dal Tribunale di Parma, era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Bologna.

Le Doglianze del Ricorrente: Vizi Formali e Tenuità del Fatto

L’automobilista ha presentato ricorso in Cassazione affidandosi a due principali motivi:

1. Nullità dell’accertamento: La difesa sosteneva la nullità del prelievo ematico a causa di vizi formali nel verbale. In particolare, si lamentava la mancata firma del ricorrente nello spazio relativo all’avviso di farsi assistere da un difensore e l’assenza della firma dell’ufficiale di Polizia Giudiziaria sul modulo del consenso informato.
2. Mancata applicazione dell’art. 131 bis c.p.: Il secondo motivo criticava la decisione dei giudici di merito di non riconoscere la causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto, ritenendo che le circostanze concrete del reato lo consentissero.

L’Analisi della Corte sulla Tenuità del Fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, respingendo entrambe le argomentazioni. Per quanto riguarda i presunti vizi procedurali, i giudici hanno osservato che il ricorso era una mera reiterazione di argomenti già esaminati e correttamente respinti dalla Corte d’Appello. Quest’ultima aveva infatti accertato che l’imputato era stato informato del suo diritto alla difesa e aveva espresso il proprio consenso, come dimostrato dalla sua firma in calce al verbale degli accertamenti sanitari.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nel rigetto della richiesta di applicazione della tenuità del fatto. La Cassazione ha ribadito che la valutazione richiesta dall’art. 131 bis c.p. è complessa e deve tenere conto di tutti gli indicatori previsti dall’art. 133 del codice penale, quali le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo.
La Corte territoriale aveva correttamente motivato il diniego del beneficio, ponendo l’accento sulla decisiva gravità del fatto. Gli elementi considerati determinanti sono stati:

* L’elevato grado di alterazione alcolica, indice di una grave violazione delle norme di prudenza.
* L’intenso pericolo creato non solo per l’incolumità dello stesso conducente, ma anche per quella degli altri utenti della strada.
* Le conseguenze concrete della condotta, ovvero l’incidente stradale con uscita di strada e ribaltamento del veicolo, che ha causato lesioni al ricorrente stesso.

Questa motivazione, secondo la Cassazione, è logica, coerente e non censurabile in sede di legittimità, in quanto rientra pienamente nei poteri discrezionali del giudice di merito.

Conclusioni: I Limiti della Causa di Non Punibilità

L’ordinanza in esame conferma un orientamento consolidato: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è un beneficio applicabile in modo automatico. La sua concessione è subordinata a una valutazione rigorosa della fattispecie concreta. In casi di guida in stato di ebbrezza aggravata da un tasso alcolemico significativamente elevato e, a maggior ragione, dalla provocazione di un incidente stradale, la gravità della condotta e l’allarme sociale che ne deriva sono elementi sufficienti a escludere che il fatto possa essere considerato ‘tenue’, giustificando così la piena risposta sanzionatoria dell’ordinamento.

La mancanza della firma dell’indagato sull’avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore rende nullo l’alcoltest?
No, la Corte ha ritenuto l’accertamento valido perché l’interessato era stato comunque informato del suo diritto e aveva espresso il consenso agli accertamenti, come risultava da un’altra sottoscrizione sul verbale.

Perché non è stata applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131 bis c.p.)?
La Corte ha escluso la tenuità del fatto a causa della gravità della condotta. I fattori decisivi sono stati l’elevato grado di alterazione alcolica, l’intenso pericolo creato per gli altri utenti della strada e il fatto che il ricorrente avesse causato un incidente stradale con ribaltamento del veicolo.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione del giudice di merito sulla tenuità del fatto?
No, a meno che la motivazione del giudice non sia completamente mancante o manifestamente illogica. La valutazione sulla gravità del fatto rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non può essere riesaminata dalla Corte di Cassazione se adeguatamente motivata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati