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Tenuità del fatto droga: quando non si applica

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso riguardante un reato di droga, negando l’applicazione della circostanza della tenuità del fatto. La decisione si basa sulla gravità della condotta, evidenziata dall’ingente quantitativo di cocaina di elevata purezza (sufficiente per 176 dosi), dalla natura non occasionale dell’attività e dal suo inserimento in un contesto criminale locale. Il ricorso è stato giudicato una mera riproposizione di argomenti già respinti, senza una critica specifica alla sentenza d’appello.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto per Droga: la Cassazione Spiega Quando Non si Applica

L’applicazione della circostanza attenuante della tenuità del fatto nei reati legati agli stupefacenti è un tema complesso e spesso dibattuto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i criteri per cui tale beneficio non può essere concesso, sottolineando l’importanza di una valutazione complessiva della gravità della condotta. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere meglio i principi applicati dai giudici.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato per detenzione di sostanze stupefacenti. La difesa ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la mancata applicazione dell’articolo 73, comma 5, del D.P.R. 309/90, ovvero la cosiddetta ipotesi del “fatto di lieve entità”. Secondo il ricorrente, i giudici di merito non avrebbero adeguatamente considerato alcuni elementi che, a suo avviso, avrebbero dovuto portare a una pena più mite.

Il Motivo del Ricorso: la Richiesta di Tenuità del Fatto

L’unico motivo di ricorso si concentrava sulla violazione di legge e sul vizio di motivazione in relazione alla negata applicazione dell’attenuante della tenuità del fatto. La difesa sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel valutare la gravità della condotta, chiedendo di conseguenza l’annullamento della sentenza impugnata.

La Decisione della Cassazione: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione dei giudici di merito. La Suprema Corte ha ritenuto che il motivo del ricorso non fosse ammissibile in sede di legittimità per diverse ragioni. In primo luogo, il ricorso si limitava a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza muovere una critica specifica e puntuale alle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello logica, congrua e corretta dal punto di vista giuridico. I giudici di merito avevano infatti fornito una spiegazione dettagliata delle ragioni per cui non era possibile riconoscere la tenuità del fatto. Gli elementi considerati decisivi sono stati:

* Quantità e Qualità dello Stupefacente: L’imputato deteneva un quantitativo consistente di cocaina, una droga pesante, caratterizzata da un elevato principio attivo. Da tale sostanza era possibile ricavare ben 176 singole dosi.
* Natura dell’Attività: L’attività non era affatto occasionale, ma inserita in un contesto più ampio che garantiva profitti significativi.
* Contesto Criminale: La condotta si inseriva in un ambiente criminale locale che assicurava la disponibilità di stupefacenti di elevatissima purezza, non ancora “tagliati”, massimizzando i guadagni illeciti.

Questi fattori, nel loro insieme, delineano un quadro di notevole gravità, incompatibile con la definizione di “fatto di lieve entità”.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione ribadisce un principio consolidato: per ottenere l’attenuante della tenuità del fatto, non basta l’assenza di precedenti penali o altri elementi soggettivi. È necessaria una valutazione complessiva che tenga conto di tutti gli indici previsti dalla norma, tra cui le modalità dell’azione, le circostanze e la quantità e qualità della sostanza. Quando questi elementi indicano una gravità intrinseca della condotta e un inserimento in contesti criminali organizzati, l’applicazione del beneficio deve essere esclusa. Inoltre, la pronuncia ricorda l’importanza di formulare un ricorso per cassazione che non sia una mera ripetizione di doglianze già respinte, ma che contenga una critica analitica e giuridicamente fondata della decisione che si intende impugnare.

Quando non si può applicare l’attenuante della tenuità del fatto nei reati di droga?
Secondo questa ordinanza, l’attenuante non si applica quando la condotta è caratterizzata da elementi di particolare gravità, come il possesso di un consistente quantitativo di droga pesante (nel caso specifico, cocaina), l’elevata purezza della sostanza da cui si possono ricavare numerose dosi, la natura non occasionale dell’attività e l’inserimento in un contesto criminale locale.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è riproduttivo di censure già adeguatamente valutate e respinte dal giudice di merito, senza contenere una critica specifica e puntuale delle argomentazioni della sentenza impugnata. Deve, inoltre, enunciare chiaramente le ragioni di diritto che giustificano il ricorso.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile e non si ravvisa un’assenza di colpa nella causa di inammissibilità, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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