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Tenuità del fatto: Cassazione annulla condanna per DUI

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha ritenuto inammissibili le censure tecniche sull’etilometro, ma ha accolto il motivo relativo alla mancata valutazione della richiesta di proscioglimento per particolare tenuità del fatto. La sentenza è stata annullata con rinvio al Tribunale, poiché il giudice di merito aveva omesso di motivare su una specifica richiesta difensiva, incorrendo in un vizio procedurale decisivo.

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Pubblicato il 28 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del Fatto: Quando l’Omessa Motivazione Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale: il giudice ha l’obbligo di motivare su ogni richiesta avanzata dalla difesa. In questo caso, l’omessa valutazione della richiesta di proscioglimento per tenuità del fatto ha portato all’annullamento di una condanna per guida in stato di ebbrezza, dimostrando come un vizio procedurale possa essere più decisivo delle contestazioni tecniche.

I Fatti del Caso: La Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza

Un automobilista veniva condannato dal Tribunale di Monza per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La difesa dell’imputato decideva di impugnare la sentenza, presentando ricorso alla Corte di Cassazione e basando la propria strategia su diverse argomentazioni.

I Motivi del Ricorso: Dall’Etilometro alla Tenuità del Fatto

Il ricorso si fondava su quattro motivi principali:
1. La presunta mancata omologazione dell’etilometro utilizzato per l’accertamento.
2. L’inutilizzabilità dello strumento per assenza delle verifiche periodiche e della taratura.
3. L’irregolarità dell’accertamento, effettuato senza le verifiche preliminari.
4. L’omessa motivazione del giudice di primo grado sulla richiesta di proscioglimento per particolare tenuità del fatto ai sensi dell’art. 131-bis del codice penale, avanzata in sede di discussione finale.

Mentre i primi tre motivi si concentravano su aspetti tecnici legati all’affidabilità dell’alcoltest, l’ultimo punto sollevava una questione puramente procedurale.

La Decisione della Cassazione: Inammissibili i Vizi Tecnici

La Suprema Corte ha rapidamente liquidato le prime tre doglianze, dichiarandole inammissibili. I giudici hanno chiarito che le questioni relative all’omologazione, alla taratura e alle modalità di utilizzo dell’etilometro costituiscono accertamenti di merito. Nel caso specifico, il Tribunale aveva già verificato dal libretto metrologico che tutte le procedure erano state eseguite correttamente. Secondo la giurisprudenza consolidata, una volta che uno strumento è omologato e regolarmente verificato, l’onere di provare un suo malfunzionamento specifico ricade sulla difesa, prova che nel caso di specie non era stata fornita.

Le motivazioni: il Vizio Decisivo sulla Tenuità del Fatto

Il quarto motivo di ricorso si è invece rivelato fondato. La Cassazione ha constatato che, effettivamente, la difesa aveva concluso chiedendo in via subordinata il proscioglimento per la particolare tenuità del fatto. Tuttavia, il Tribunale di Monza aveva completamente ignorato tale richiesta nella sua sentenza, omettendo qualsiasi tipo di motivazione al riguardo.

Questo silenzio del giudice costituisce un grave “vizio di motivazione”. Il giudice ha il dovere di esaminare e rispondere a tutte le istanze delle parti, specialmente quando riguardano una possibile causa di non punibilità. Non motivare su un punto così rilevante viola il diritto di difesa e rende la sentenza illegittima su quel punto.

Le conclusioni: Annullamento con Rinvio al Tribunale

In conseguenza di questo vizio, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata. È importante sottolineare che l’annullamento non è totale, ma limitato esclusivamente alla questione della tenuità del fatto. La causa è stata quindi rinviata al Tribunale di Monza, che, in diversa composizione fisica, dovrà procedere a un nuovo giudizio. Il nuovo giudice non riesaminerà la colpevolezza dell’imputato, ormai accertata, ma dovrà unicamente valutare se sussistono i presupposti per applicare l’art. 131-bis c.p., fornendo una motivazione adeguata e completa sulla sua decisione. Questa pronuncia ribadisce con forza che il rispetto delle regole processuali e il dovere di motivazione sono pilastri irrinunciabili di un giusto processo.

È sufficiente contestare genericamente il funzionamento dell’etilometro per annullare una condanna per guida in stato di ebbrezza?
No. Secondo questa sentenza, se l’etilometro è regolarmente omologato e verificato, spetta alla difesa fornire la prova di uno specifico malfunzionamento o di un errore di misurazione. Le censure generiche, considerate questioni di merito, non sono ammissibili nel giudizio di cassazione.

Cosa succede se un giudice non risponde a una richiesta specifica della difesa?
Se un giudice omette di motivare su una richiesta esplicita della difesa, come quella di proscioglimento per particolare tenuità del fatto, commette un “vizio di motivazione”. Questo errore procedurale può portare all’annullamento della sentenza, limitatamente al punto non trattato.

L’annullamento della sentenza significa che l’imputato è stato assolto?
No. In questo caso, l’annullamento è “con rinvio” e parziale. La colpevolezza non è stata messa in discussione. Il caso torna al Tribunale, che dovrà solo decidere se applicare o meno la causa di non punibilità per tenuità del fatto, motivando la sua scelta. L’esito finale potrebbe essere sia un proscioglimento per tenuità del fatto sia una conferma della condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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