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Tenuità del fatto: annullata sentenza del Giudice di Pace

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna emessa dal Giudice di Pace per il reato di soggiorno illegale. La decisione è motivata dalla totale assenza di valutazione, da parte del giudice di primo grado, sia della richiesta di proscioglimento per particolare tenuità del fatto, sia della concessione delle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha ribadito che il giudice ha l’obbligo di motivare la sua decisione su ogni istanza della difesa, rinviando il caso per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tenuità del fatto: La Cassazione Annulla la Sentenza del Giudice di Pace

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21900 del 2024, è intervenuta su un caso significativo che ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’obbligo del giudice di motivare le proprie decisioni, soprattutto in relazione a specifiche richieste della difesa. La vicenda riguarda un cittadino straniero condannato dal Giudice di Pace di Siena per soggiorno illegale, la cui difesa aveva chiesto l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. L’omessa pronuncia su questo punto cruciale ha portato all’annullamento della sentenza.

I Fatti del Processo

Il procedimento ha origine da una sentenza del Giudice di Pace di Siena, che dichiarava un cittadino straniero colpevole del reato previsto dall’art. 10-bis del D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione), condannandolo a una pena di 5.000 euro di ammenda. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, lamentando due vizi specifici della sentenza di primo grado.

I Motivi del Ricorso e la questione della tenuità del fatto

Il ricorso si fondava su due principali motivi di impugnazione, entrambi accolti dalla Suprema Corte:

1. Violazione di legge e vizio di motivazione sulla particolare tenuità del fatto: La difesa aveva esplicitamente richiesto, in sede di conclusioni, l’esclusione della procedibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. 274/2000, norma specifica per i procedimenti davanti al Giudice di Pace. Il giudice, pur dando atto della richiesta, non aveva fornito alcuna motivazione sul suo rigetto o accoglimento.
2. Mancata valutazione delle attenuanti generiche: Analogamente, il Giudice di Pace non si era pronunciato sulla richiesta di riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale.

La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per chiarire un punto di diritto fondamentale. Per i reati di competenza del Giudice di Pace, la disciplina della tenuità del fatto non è quella generale dell’art. 131-bis del codice penale, ma quella speciale contenuta nell’art. 34 del D.Lgs. 274/2000. Questa norma, come sottolineato dalle Sezioni Unite (sent. n. 53683/2017), risponde a una logica di specialità legata al sistema processuale del Giudice di Pace, che valorizza anche la funzione conciliativa.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nel vizio di motivazione. La sentenza impugnata è stata annullata perché il Giudice di Pace ha completamente omesso di esaminare le richieste formulate dalla difesa. Non si tratta di una motivazione insufficiente o contraddittoria, ma di un’assenza totale di pronuncia. Questo comportamento costituisce una grave violazione del diritto di difesa e dell’obbligo di motivazione che incombe su ogni provvedimento giurisdizionale. La Corte ha evidenziato che, pur avendo dato atto delle richieste difensive nelle premesse della sentenza, il giudice non ha poi sviluppato alcun ragionamento giuridico per giustificare la sua decisione finale di condanna, ignorando di fatto le istanze presentate.

Le Conclusioni

La sentenza in esame ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, riafferma che il giudice non può ignorare le richieste delle parti, ma ha il dovere di prenderle in esame e di fornire una risposta motivata. In secondo luogo, consolida l’orientamento secondo cui, nei procedimenti davanti al Giudice di Pace, l’istituto della particolare tenuità del fatto deve essere valutato secondo la norma speciale (art. 34 D.Lgs. 274/2000), che ha una sua autonoma fisionomia rispetto alla norma generale del codice penale. L’annullamento con rinvio ad altro giudice impone ora una nuova valutazione del caso, che dovrà necessariamente affrontare e motivare i punti che erano stati illegittimamente trascurati.

Quale norma si applica per la “particolare tenuità del fatto” nei reati di competenza del Giudice di Pace?
Nei procedimenti relativi a reati di competenza del Giudice di Pace, si applica la norma specifica dell’art. 34 del d. lgs. 28 agosto 2000, n. 274, e non la disposizione generale dell’art. 131-bis del codice penale.

Cosa succede se un giudice non si pronuncia su una richiesta specifica della difesa?
Se un giudice omette di pronunciarsi su una richiesta ritualmente formulata dalla difesa (come quella sulla tenuità del fatto o sulle attenuanti), la sentenza è viziata per carenza di motivazione e può essere annullata dalla Corte di Cassazione.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza in questo caso?
La Corte ha annullato la sentenza perché il Giudice di Pace, pur avendo dato atto delle richieste della difesa relative alla tenuità del fatto e alle circostanze attenuanti generiche, non ha fornito alcuna motivazione sulla sua decisione di non accoglierle, violando così l’obbligo di motivazione dei provvedimenti giudiziari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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