LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tenuità del fatto: annullamento per motivazione carente

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per il mancato rientro in carcere da un regime di semilibertà. La Corte ha ritenuto fondato il motivo di ricorso relativo alla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), criticando la Corte d’appello per non aver condotto una valutazione completa e approfondita di tutte le circostanze del caso concreto, come richiesto dalla legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Tenuità del Fatto: Quando il Giudice Deve Valutare Ogni Aspetto del Reato

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 26188/2024 offre un’importante lezione sull’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale. La Corte ha annullato una condanna per evasione, sottolineando che il diniego di tale beneficio non può basarsi su una motivazione sommaria, ma richiede un’analisi complessa e approfondita di tutte le circostanze del caso. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati.

I Fatti del Caso: Il Mancato Rientro dal Regime di Semilibertà

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per il reato di evasione. Sottoposto al regime di semilibertà presso un istituto penitenziario, aveva il permesso di uscire quotidianamente, con l’obbligo di rientrare entro un orario prefissato. In una specifica occasione, non faceva ritorno entro il termine massimo di dodici ore previsto dalla legge, integrando così, secondo l’accusa, il delitto contestatogli.

La difesa, tuttavia, aveva richiesto l’applicazione dell’art. 131-bis c.p., sostenendo la particolare tenuità del fatto. La Corte di appello aveva respinto tale richiesta, confermando la condanna.

I Motivi del Ricorso e la corretta valutazione della tenuità del fatto

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:
1. Un vizio procedurale: la presunta mancata partecipazione del Pubblico Ministero al giudizio di primo grado, poiché quest’ultimo si era limitato a formulare conclusioni solo su aspetti procedurali e non sul merito della responsabilità.
2. Un vizio di motivazione: la mancata e illogica valutazione dei presupposti per l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La Corte di Cassazione ha rigettato il primo motivo, chiarendo che la presenza del Pubblico Ministero è sufficiente a garantire la sua partecipazione, indipendentemente dalla natura (di rito o di merito) delle conclusioni rassegnate. Ha invece accolto il secondo motivo, centrando il cuore della decisione.

L’Obbligo di una Valutazione Complessa

La Suprema Corte ha censurato la decisione della Corte territoriale, la quale si era limitata a confermare la sussistenza del reato (il superamento del termine di dodici ore per il rientro) per negare il beneficio. Secondo i giudici di legittimità, questo approccio è errato. Per decidere sulla tenuità del fatto, non basta accertare l’esistenza del reato, ma è necessario compiere una “valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta”.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda su un principio ormai consolidato, richiamando anche una precedente pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Tushaj, n. 13681/2016). Il giudizio sulla tenuità del fatto non è automatico ma richiede un’analisi che tenga conto di tutti gli indicatori previsti dall’art. 133, primo comma, del codice penale. Questi includono:
* Le modalità della condotta: come è stato commesso il reato.
* Il grado di colpevolezza: l’intensità del dolo o il grado della colpa.
* L’entità del danno o del pericolo: le conseguenze concrete prodotte dalla condotta.

Nel caso specifico, la Corte di appello aveva omesso completamente questa valutazione, limitandosi a constatare che la soglia temporale per l’integrazione del reato era stata superata. Questo, secondo la Cassazione, spiega le ragioni della responsabilità penale, ma non dice nulla sulla specifica tenuità del fatto, che poggia su presupposti diversi e necessita di un esame di merito approfondito.

Le Conclusioni

La sentenza viene annullata limitatamente al punto sulla mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. e il caso è rinviato ad un’altra sezione della Corte di appello per un nuovo giudizio. Quest’ultima dovrà attenersi al principio di diritto enunciato: per negare la tenuità del fatto, è indispensabile fornire una motivazione che analizzi in modo completo e dettagliato tutti gli aspetti della condotta, della colpevolezza e del danno, non potendo limitarsi a un mero accertamento della sussistenza del reato. Questa decisione ribadisce l’importanza di una giustizia che valuti la sostanza dei fatti, oltre la loro formale qualificazione giuridica.

La mancata formulazione di conclusioni nel merito da parte del Pubblico Ministero rende nulla la sentenza?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la presenza fisica e la partecipazione del Pubblico Ministero al processo sono sufficienti a garantirne la regolarità. Il modo in cui partecipa, anche limitandosi a conclusioni procedurali, non determina una nullità generale della sentenza.

Per escludere la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, è sufficiente accertare che il reato sia stato commesso?
No, non è sufficiente. La Corte ha chiarito che il giudice deve compiere una valutazione complessa e approfondita di tutte le peculiarità del caso concreto, come le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno, secondo i criteri dell’art. 133 del codice penale.

Cosa succede quando la Cassazione annulla una sentenza per un vizio di motivazione sulla tenuità del fatto?
La Corte annulla la sentenza solo su quel punto specifico e rinvia il caso a un’altra sezione della Corte di appello. Quest’ultima dovrà riesaminare la questione, fornendo una motivazione completa e adeguata sull’eventuale applicabilità dell’art. 131-bis c.p., attenendosi al principio di diritto indicato dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati