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Tentato furto pluriaggravato: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto pluriaggravato. La decisione si fonda sulla genericità e aspecificità dei motivi di ricorso, che non si confrontavano adeguatamente con le motivazioni della sentenza d’appello. La Corte ha inoltre confermato la correttezza del diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, a causa dei numerosi precedenti penali dell’imputato.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tentato furto pluriaggravato: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità per Motivi Generici

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del processo penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e pertinenti. Nel caso in esame, un ricorso avverso una condanna per tentato furto pluriaggravato è stato dichiarato inammissibile proprio per la sua genericità, offrendo spunti importanti sulla redazione degli atti di impugnazione e sulla valutazione della particolare tenuità del fatto.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di tentato furto, aggravato da più circostanze. La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello, confermava la decisione di primo grado. L’imputato, non rassegnato, decideva di proporre ricorso per Cassazione, affidandosi a tre distinti motivi di doglianza.

L’Appello alla Corte di Cassazione e i Motivi del Ricorso

Il ricorrente lamentava principalmente tre vizi nella sentenza impugnata:

1. Errata configurazione del reato: Si contestava la qualificazione giuridica dei fatti come tentato furto, invocando una diversa interpretazione della normativa di settore.
2. Mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p.: Si sosteneva che il fatto, per la sua lieve entità, dovesse beneficiare della causa di non punibilità per particolare tenuità.
3. Erronea applicazione di una circostanza aggravante: Veniva contestato il riconoscimento dell’aggravante di cui all’art. 625, n. 7 c.p. (cose esposte alla pubblica fede), ritenendola non applicabile al caso di specie.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso sul tentato furto pluriaggravato è Inammissibile

La Corte di Cassazione, con una motivazione chiara e lineare, ha ritenuto tutti e tre i motivi di ricorso inammissibili, in quanto aspecifici. Secondo gli Ermellini, un ricorso è inammissibile non solo quando è intrinsecamente indeterminato, ma anche quando manca della necessaria correlazione con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato. In altre parole, non basta lamentare un errore, ma è necessario spiegare perché la motivazione del giudice di merito sia sbagliata, con un approccio critico e puntuale.

Nello specifico, la Corte ha osservato che:

* Sul primo motivo, relativo alla configurazione del reato, il ricorrente si era limitato a riproporre una doglianza già ampiamente e adeguatamente esaminata e respinta dalla Corte territoriale, rendendo il motivo meramente reiterativo e manifestamente infondato.
* Sul secondo motivo, riguardante l’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, la Corte d’Appello aveva correttamente motivato il diniego. La decisione si basava sui molteplici precedenti penali del ricorrente per reati contro il patrimonio e per violazioni in materia di pesca e acquacoltura. Tale profilo soggettivo, indice di una certa propensione a delinquere, è stato ritenuto ostativo all’applicazione del beneficio.
* Sul terzo motivo, concernente la circostanza aggravante, la Corte di merito aveva fornito una motivazione completa e dettagliata, logicamente coerente, che il ricorso non era riuscito a scalfire con argomentazioni specifiche.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nei Ricorsi

La decisione in commento è un monito sull’importanza della tecnica redazionale nei ricorsi per Cassazione. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso rispetto alla sentenza impugnata. È indispensabile, ai fini dell’ammissibilità, che ogni motivo di ricorso si confronti analiticamente con la motivazione del provvedimento contestato, evidenziandone le specifiche criticità logico-giuridiche. In assenza di tale specificità, come nel caso del tentato furto pluriaggravato qui analizzato, il ricorso è destinato a un inevitabile giudizio di inammissibilità, precludendo ogni esame nel merito della vicenda.

Perché il ricorso per tentato furto pluriaggravato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano aspecifici, ovvero troppo generici e privi di una critica puntuale e argomentata contro le specifiche ragioni esposte nella sentenza della Corte d’Appello. In pratica, il ricorso non si confrontava adeguatamente con la decisione che intendeva impugnare.

La presenza di precedenti penali può impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.)?
Sì, la Corte ha confermato la decisione del giudice di merito che ha negato l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. proprio in considerazione dei molteplici precedenti penali del ricorrente, in particolare per reati contro il patrimonio. Questi precedenti sono stati considerati indicativi di un comportamento non occasionale, ostacolando così il riconoscimento del beneficio.

Cosa si intende per ‘mancanza di correlazione’ di un motivo di ricorso?
Significa che il motivo di ricorso non stabilisce un collegamento diretto e critico con la motivazione della sentenza impugnata. Invece di contestare uno specifico passaggio o ragionamento del giudice, si limita a esporre una tesi difensiva generica o a riproporre argomenti già valutati, senza spiegare perché la decisione del giudice precedente sarebbe errata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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