LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tentato furto aggravato: querela e danno minimo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto aggravato di un’autovettura. La Corte ha stabilito che la dichiarazione della vittima di voler perseguire i responsabili, resa oralmente alle forze dell’ordine, costituisce una valida querela, rendendo il reato procedibile. Inoltre, ha confermato che l’attenuante del danno di speciale tenuità non si applica al tentativo di furto di un bene di valore non irrisorio, come un’automobile, valutando il danno potenziale e non quello effettivamente prodotto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tentato Furto Aggravato: Quando la Denuncia Orale Diventa Querela

Un’ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su due aspetti cruciali del tentato furto aggravato: la validità di una querela espressa in forma non solenne e i criteri per valutare l’attenuante del danno di speciale tenuità. La sentenza analizza il caso di un tentativo di furto di un’autovettura, offrendo chiarimenti importanti sulla procedibilità del reato dopo la Riforma Cartabia e sulla valutazione del potenziale danno economico.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di tentato furto aggravato, per aver cercato di sottrarre un’autovettura. La difesa dell’imputato decideva di ricorrere in Cassazione, sollevando due questioni principali: una di natura procedurale e una di natura sostanziale.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, contestava la sentenza d’appello basandosi su due argomentazioni:
1. Violazione di legge sulla procedibilità: Sosteneva che, a seguito del D.Lgs. 150/2022 (Riforma Cartabia), il reato di furto aggravato è diventato procedibile a querela di parte. A suo dire, nel caso di specie mancava una querela formalmente valida, essendo stata presentata solo una ‘denuncia orale’.
2. Errata applicazione della legge penale: Lamentava il mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.), ritenendo che il valore del veicolo oggetto del tentato furto fosse modesto.

Tentato Furto Aggravato e la Procedibilità dopo la Riforma

La Corte di Cassazione ha rigettato il primo motivo, definendolo manifestamente infondato. I giudici hanno chiarito che, sebbene il reato sia effettivamente divenuto procedibile a querela, la condizione di procedibilità era pienamente soddisfatta. La persona offesa, infatti, al momento della denuncia orale resa al personale della Guardia di Finanza, aveva esplicitamente dichiarato di voler ‘perseguire, a norma di legge, per tutti i reati del codice penale, il diretto responsabile per i danni patiti’.

Questa dichiarazione, anche se contenuta in un verbale di ‘ricezione di denuncia orale’, integra a tutti gli effetti una valida manifestazione di volontà di procedere penalmente, ovvero una querela. Non è necessaria una formula sacramentale, ma è sufficiente che la volontà della parte offesa di punire il colpevole emerga in modo chiaro e inequivocabile.

La Valutazione del Danno nel Tentato Furto Aggravato

Anche il secondo motivo è stato giudicato manifestamente infondato. La Corte ha ribadito un principio consolidato in giurisprudenza: nel caso di un reato tentato, la valutazione del danno ai fini dell’applicazione dell’attenuante di cui all’art. 62 n. 4 c.p. non deve basarsi sul danno effettivamente cagionato (che è nullo o minimo), ma su quello che si sarebbe prodotto se il reato fosse stato consumato.

Questa valutazione va condotta tramite una ‘prognosi postuma’ ex ante, analizzando le modalità della condotta e il valore della cosa che l’imputato intendeva sottrarre. Nel caso specifico, l’oggetto del reato era un’autovettura, un bene che, secondo la Corte, non può essere considerato di ‘speciale tenuità’. Di conseguenza, l’attenuante è stata correttamente negata.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Le motivazioni si fondano sulla manifesta infondatezza di entrambi i motivi proposti. Per quanto riguarda la querela, la volontà espressa dalla vittima è stata ritenuta sufficiente a integrare la condizione di procedibilità. Per l’attenuante, la natura del bene (un’autovettura) esclude a priori la possibilità di considerarlo di valore particolarmente esiguo, rendendo irrilevante che il furto non sia stato portato a compimento.

Conclusioni

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, conferma che la volontà di perseguire penalmente un reo, espressa chiaramente dalla persona offesa alle autorità, è sufficiente a integrare la querela, anche senza formule specifiche. In secondo luogo, ribadisce che per il tentato furto aggravato, la valutazione del danno per l’applicazione dell’attenuante si basa sul valore del bene che si intendeva rubare, e il tentativo di furto di un veicolo difficilmente potrà beneficiare di tale sconto di pena, data la natura del bene stesso.

Dopo la Riforma Cartabia, una semplice denuncia orale è sufficiente per la procedibilità del tentato furto aggravato?
Sì, secondo la Corte è sufficiente se dal verbale della denuncia orale emerge in modo inequivocabile la volontà della persona offesa di perseguire penalmente il responsabile del reato. Non sono necessarie formule sacramentali.

Come si valuta il danno per concedere l’attenuante del danno di speciale tenuità in un caso di tentato furto?
La valutazione non si basa sul danno effettivamente prodotto (che nel tentativo è minimo o nullo), ma deve essere fatta attraverso una ‘prognosi postuma’, verificando il valore della cosa che l’autore del reato avrebbe sottratto se l’azione criminosa fosse stata portata a compimento.

Perché il tentativo di rubare un’utilitaria non è stato considerato un fatto di lieve entità?
Perché, secondo la Corte, un’autovettura, anche se di modello datato o economico, non può essere considerata un bene di ‘speciale tenuità’, ossia di valore patrimoniale particolarmente esiguo, tale da giustificare l’applicazione della specifica circostanza attenuante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati