LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tentativo di furto: quando è desistenza volontaria?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto. La sentenza chiarisce due punti cruciali: la querela è valida anche se sporta dal responsabile della sicurezza, in quanto detentore qualificato del bene, e non si ha desistenza volontaria se l’abbandono della refurtiva avviene solo per l’intervento di terzi che rende probabile la cattura. Il caso analizza un tentativo di furto di un televisore in un ipermercato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tentativo di furto: quando la rinuncia non esclude il reato?

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sulla differenza tra tentativo di furto e desistenza volontaria. L’ordinanza analizza il caso di un uomo che, dopo aver prelevato un televisore in un ipermercato, lo abbandona dopo essere stato interpellato da una cassiera. La Corte si sofferma anche su un altro aspetto cruciale: chi è legittimato a sporgere querela in un esercizio commerciale? Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un uomo condannato in primo e secondo grado per il reato di tentato furto. L’imputato aveva prelevato un televisore dagli scaffali di un ipermercato e, dopo aver superato la barriera delle casse senza pagare, era stato fermato da una cassiera che gli aveva chiesto spiegazioni. A seguito di questo intervento, l’uomo aveva abbandonato il carrello con la refurtiva e si era allontanato. La difesa dell’imputato ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo, tra le altre cose, che il suo comportamento dovesse essere qualificato come desistenza volontaria e non come tentativo punibile, e contestando la validità della querela presentata.

L’Analisi della Corte e la validità della querela

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo le censure proposte non consentite nel giudizio di legittimità, in quanto miravano a una nuova valutazione dei fatti già accertati nei precedenti gradi di giudizio. La decisione dei giudici di merito era infatti basata su una motivazione logica e congrua. Nel merito, la Corte ha affrontato due questioni giuridiche di grande interesse.

Chi può sporgere querela per furto?

La difesa aveva messo in dubbio la validità della querela. La Cassazione, tuttavia, ha ribadito un principio consolidato: a sporgere querela non è solo il proprietario del bene, ma anche chi ne ha la detenzione qualificata a scopo di custodia. Nel caso di specie, la querela era stata presentata dal responsabile della sicurezza dell’azienda. Questa figura, per il ruolo che ricopre, è considerata detentore qualificato della merce esposta e, pertanto, pienamente legittimata a presentare la querela per tutelare i beni dell’esercizio commerciale. Questo principio estende la protezione del patrimonio aziendale, consentendo a figure chiave di agire tempestivamente.

La differenza tra Tentativo di Furto e Desistenza

Il punto centrale della decisione riguarda la distinzione tra tentativo di furto e desistenza volontaria. La difesa sosteneva che l’abbandono del televisore costituisse una desistenza. La Corte ha respinto questa tesi, chiarendo che la desistenza, per escludere la punibilità, deve essere genuinamente volontaria e non dettata da fattori esterni che rendono la prosecuzione del reato rischiosa o impossibile. Nel caso esaminato, l’imputato ha abbandonato il suo proposito criminale solo dopo l’intervento della cassiera, ovvero quando si è reso conto di essere stato scoperto. Questa non è una scelta libera, ma una reazione necessitata dalle circostanze. La Corte ha precisato che la desistenza può aver luogo solo nella fase del tentativo incompiuto, cioè prima che siano stati posti in essere tutti gli atti idonei a cagionare l’evento. Una volta superata la barriera delle casse, l’azione era già entrata in una fase avanzata, rendendo impossibile configurare una desistenza volontaria.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte Suprema ha motivato la sua decisione di inammissibilità evidenziando come il ricorso si limitasse a contestare la ricostruzione dei fatti e l’apprezzamento delle prove, attività precluse al giudice di legittimità. Le sentenze dei gradi inferiori, godendo di una “doppia conforme”, avevano già accertato in modo pacifico lo svolgimento dei fatti. La motivazione dei giudici di merito è stata ritenuta immune da vizi logici, in quanto fondata su massime di esperienza condivisibili. La Cassazione ha quindi confermato la condanna, applicando principi giurisprudenziali costanti sia in materia di legittimazione alla querela sia sulla distinzione tra tentativo e desistenza.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, la tutela penale del patrimonio di un’azienda è ampia: non solo il legale rappresentante, ma anche figure operative come il responsabile della sicurezza possono validamente attivare l’azione penale. In secondo luogo, il confine tra tentativo punibile e desistenza non punibile è netto: chi interrompe l’azione criminale solo perché costretto dalle circostanze o dalla paura di essere catturato, non potrà beneficiare dell’esimente della desistenza, ma risponderà penalmente per il tentativo commesso.

Chi può sporgere querela per un furto in un esercizio commerciale?
Non solo il proprietario o il legale rappresentante, ma anche chi detiene il bene a scopo di custodia, come il responsabile della sicurezza dell’azienda. La sua è considerata una detenzione qualificata che lo legittima a presentare la querela.

Quando un tentativo di furto si configura come desistenza volontaria?
La desistenza si ha solo quando l’agente abbandona volontariamente l’azione criminale, per una libera scelta interiore e non perché costretto da fattori esterni. Se l’abbandono avviene perché si viene scoperti, come nel caso dell’intervento di una cassiera, si tratta di un tentativo fallito e quindi punibile.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le contestazioni sollevate non riguardavano vizi di legittimità della sentenza, ma miravano a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati