LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tempestività querela truffa: quando scatta il termine

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una persona condannata per truffa. La ricorrente sosteneva che la querela della vittima fosse tardiva. La Corte ha stabilito che, ai fini della tempestività querela truffa, il termine per la presentazione non decorre da un semplice sospetto, ma dal momento in cui la persona offesa acquisisce la piena e certa consapevolezza del danno subito. In questo caso, la consapevolezza è maturata solo con la verifica del protesto dell’assegno ricevuto, non prima.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Tempestività Querela Truffa: La Cassazione Chiarisce il Momento Decisivo

La corretta individuazione del momento in cui inizia a decorrere il termine per sporgere querela è cruciale in molti procedimenti penali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione si è soffermato proprio sulla tempestività querela truffa, offrendo un’interpretazione chiara e di grande rilevanza pratica. La Corte ha ribadito che il termine di tre mesi non parte da un semplice sospetto, ma dal momento in cui la vittima ha piena e inconfutabile consapevolezza del reato subito. Analizziamo insieme questa importante ordinanza.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa emessa dalla Corte d’Appello di Milano. L’imputata, non accettando la decisione, ha presentato ricorso per Cassazione, basando la propria difesa su un unico motivo: la presunta tardività della querela sporta dalla persona offesa. Secondo la tesi difensiva, la vittima avrebbe dovuto agire prima, poiché i sospetti sulla condotta fraudolenta erano sorti in un momento antecedente rispetto alla data di presentazione della querela.

La Valutazione sulla Tempestività Querela Truffa

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso, ritenendolo manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici di legittimità hanno pienamente condiviso la motivazione della Corte d’Appello, la quale aveva correttamente ricostruito il momento in cui la vittima aveva acquisito la piena consapevolezza della truffa perpetrata ai suoi danni. Questo momento non coincideva con il sorgere dei primi dubbi, ma con un evento oggettivo e inequivocabile: la verifica del protesto dell’assegno che le era stato consegnato dall’imputata.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione risiede nella distinzione fondamentale tra ‘mero sospetto’ e ‘piena consapevolezza’. La Corte ha spiegato che, fino al momento della verifica del protesto, la persona offesa poteva nutrire solo un sospetto riguardo alle reali intenzioni della controparte. Non vi era ancora la certezza giuridica del danno e della natura fraudolenta della condotta.

La piena consapevolezza, necessaria per far decorrere il termine per la querela, si è consolidata solo quando la vittima ha avuto la prova certa che l’assegno era scoperto. È da quel preciso istante, e non prima, che la persona offesa ha avuto una chiara e completa percezione di tutti gli elementi del reato, compreso il danno patrimoniale subito. Pertanto, la querela presentata dopo tale evento è stata ritenuta tempestiva, poiché sporta entro i termini di legge decorrenti dalla data di effettiva conoscenza del reato. La Corte ha ritenuto la motivazione dei giudici di appello ‘congrua e corretta’, respingendo le argomentazioni della ricorrente.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione riafferma un principio fondamentale a tutela delle vittime di reati come la truffa. Stabilire che il termine per la querela decorre dalla piena consapevolezza, e non dal mero sospetto, garantisce alla persona offesa il tempo necessario per acquisire prove certe prima di avviare un’azione penale. La decisione ha comportato la dichiarazione di inammissibilità del ricorso e la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la solidità della decisione di merito.

Quando inizia a decorrere il termine per sporgere querela in caso di truffa?
Secondo l’ordinanza, il termine di legge per presentare la querela inizia a decorrere non dal momento in cui sorge un semplice sospetto, ma dal momento in cui la vittima acquisisce la piena e certa consapevolezza del reato subito e del suo autore.

Un semplice sospetto di essere stati truffati è sufficiente per far partire il termine della querela?
No, la Corte ha specificato che un mero sospetto non è sufficiente. È necessaria una conoscenza certa e oggettiva degli elementi del reato, che nel caso di specie si è avuta solo con la verifica del protesto dell’assegno.

Quali sono state le conseguenze per la ricorrente in questo caso?
Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati