fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Tardiva domanda di rinnovo del permesso di soggiorno

Se l’inutile decorso del termine di tolleranza consente pur sempre l’avvio d’ufficio della procedura amministrativa di espulsione dello straniero, la tardiva presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno oltre il termine di sessanta giorni dalla sua scadenza, ai sensi dell’art.

Pubblicato il 18 January 2007 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Se l’inutile decorso del termine di tolleranza consente pur sempre l’avvio d’ufficio della procedura amministrativa di espulsione dello straniero, la tardiva presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno oltre il termine di sessanta giorni dalla sua scadenza, ai sensi dell’art. 13, comma 2 lett. b), d.lgs. 286 del 1998, non ne implica affatto l’espulsione automatica, restando in ogni caso necessario lo svolgimento della procedura per l’istruttoria e la valutazione da parte del competente Prefetto delle giustificazioni addotte per il ritardo e della sussistenza, o non, dei requisiti per il soggiorno nel territorio nazionale, mentre il ritardo, di per sé, può solo costituire indice rilevatore della mancanza dei requisiti.

Ciò posto, la figura speciale di espulsione sostitutiva, prevista dall’art. 16, comma 5, d.lgs. n. 286/98 e succ. modif. nei confronti dello straniero condannato e detenuto in esecuzione della pena, presupponendo necessariamente che questi si trovi in taluna delle situazioni indicate nell’art. 13, comma 2, non risulta applicabile laddove (in conseguenza della tardiva presentazione della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno) spetti ancora alla competente autorità amministrativa il compito di controllare previamente la sussistenza, o non, delle condizioni per il rilascio del titolo di soggiorno, non essendo il Tribunale di sorveglianza legittimato ad entrare nel merito della riferibilità a causa di forza maggior del ritardo medesimo, per inferirne automaticamente l’espellibità dello straniero.

Cassazione Penale, Prima Sezione, Sentenza n. 39083 del 14 novembre 2006 – depositata il 27 novembre 2006

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
Desideri approfondire l’argomento ed avere una consulenza legale?

Articoli correlati