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Superbonus ONLUS: No ai crediti senza lo status

La Corte di Cassazione ha confermato il sequestro preventivo di crediti d’imposta relativi al Superbonus a una fondazione. L’ente, pur avendo la dicitura ONLUS nel nome, aveva perso tale qualifica giuridica anni prima della richiesta. Secondo la Corte, per accedere al beneficio fiscale specifico del Superbonus ONLUS, è indispensabile possedere formalmente lo status di ONLUS al momento della presentazione della domanda. La successiva iscrizione dell’ente al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) non ha alcun effetto sanante, poiché le due qualifiche non sono equiparabili ai fini della normativa in questione.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Superbonus ONLUS: la Cassazione chiarisce i requisiti per l’accesso

Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso cruciale riguardante l’accesso ai benefici fiscali del Superbonus ONLUS, stabilendo un principio fondamentale: per usufruire delle agevolazioni previste per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale, è necessario possedere tale qualifica al momento della presentazione della domanda. La successiva iscrizione al RUNTS non può sanare la situazione pregressa. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso: una Fondazione e il Credito d’Imposta

Il caso nasce dal ricorso del legale rappresentante di una fondazione contro un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal Tribunale. Il sequestro aveva ad oggetto crediti d’imposta per un valore di oltre un milione di euro, ottenuti tramite le agevolazioni del Superbonus, e altri crediti ancora bloccati presso l’Amministrazione Finanziaria.

Il punto centrale della contestazione era che la fondazione, al momento della richiesta dei benefici, non possedeva più lo status di ONLUS. Tale qualifica le era stata formalmente revocata dall’ente regionale competente già nel 2013. Nonostante ciò, l’ente aveva proceduto a richiedere i benefici fiscali previsti specificamente per le ONLUS dal Decreto Rilancio.

La Tesi Difensiva: la Registrazione al RUNTS come Sanatoria

La difesa del ricorrente sosteneva che l’ordinanza fosse illegittima per diversi motivi. In primo luogo, si argomentava che l’iscrizione della fondazione al nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), avvenuta successivamente, avrebbe dovuto sanare la situazione. Secondo questa visione, l’iscrizione al RUNTS avrebbe di fatto equiparato la fondazione agli enti beneficiari, rendendo legittimo l’accesso ai crediti d’imposta. Inoltre, si contestava la sussistenza dell’elemento psicologico del reato (il dolo), affermando che il legale rappresentante si era affidato a tecnici per la presentazione della pratica e che la semplice presenza della dicitura ‘Onlus’ nella denominazione storica della fondazione non poteva costituire una falsa dichiarazione.

L’Analisi della Corte sul Superbonus ONLUS

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, confermando la legittimità del sequestro. I giudici hanno chiarito in modo inequivocabile la distinzione tra lo status di ONLUS e l’iscrizione al RUNTS ai fini della normativa sul Superbonus ONLUS.

La norma agevolativa (art. 119 del Decreto Rilancio) fa esplicito riferimento alle ONLUS come definite dall’articolo 10 del D.Lgs. 460/1997. Si tratta di una categoria specifica di enti, con requisiti ben definiti. La riforma del Terzo Settore, che ha introdotto il RUNTS e ha portato alla progressiva soppressione delle ONLUS, ha creato nuove categorie di Enti del Terzo Settore (ETS). Tuttavia, questi nuovi enti non sono automaticamente assimilabili alle vecchie ONLUS per tutte le normative preesistenti.

La Corte ha sottolineato che la scelta del legislatore di riservare quella specifica agevolazione alle ONLUS era precisa e non estensibile analogicamente a soggetti che, pur iscritti al RUNTS, non avevano mai posseduto (o avevano perso) tale qualifica.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su una rigorosa interpretazione della legge. Innanzitutto, è stato accertato il dato formale e insuperabile della revoca dello status di ONLUS nel 2013. Al momento della domanda di agevolazione, quindi, la fondazione non rientrava nella categoria dei beneficiari. La successiva iscrizione al RUNTS non ha alcun valore retroattivo né può sanare un requisito mancante ab origine.

La Corte ha inoltre ritenuto sussistente il fumus boni iuris del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La presentazione di una domanda per ottenere benefici fiscali esclusivi per una categoria alla quale non si appartiene integra, secondo i giudici, una condotta potenzialmente fraudolenta. Il sequestro preventivo è stato quindi ritenuto necessario per evitare la definitiva dispersione dei crediti d’imposta, già in parte ceduti a terzi, e per impedire che il danno all’erario diventasse irreparabile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza offre un importante monito per tutti gli enti del Terzo Settore. Dimostra che l’accesso a incentivi e agevolazioni fiscali richiede una verifica scrupolosa e formale dei requisiti soggettivi previsti dalla singola norma. La transizione dal regime delle ONLUS a quello degli ETS iscritti al RUNTS non comporta un’automatica equiparazione per tutte le normative vigenti. Ogni ente deve quindi analizzare attentamente se rientra nella specifica platea di beneficiari definita dal legislatore, senza fare affidamento su interpretazioni estensive o su status pregressi ormai revocati. La diligenza nella verifica dei presupposti è essenziale per evitare non solo la revoca dei benefici, ma anche gravi conseguenze di natura penale.

Un ente che ha perso lo status di ONLUS può accedere al Superbonus previsto per tale categoria?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che per beneficiare delle agevolazioni fiscali del Superbonus destinate alle ONLUS, è indispensabile possedere formalmente tale qualifica al momento della presentazione della domanda. La perdita pregressa dello status impedisce l’accesso al beneficio.

L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) sana la mancanza dello status di ONLUS?
No. Secondo la sentenza, l’iscrizione al RUNTS non ha alcun effetto sanante o retroattivo. Le categorie di ‘ONLUS’ (secondo la vecchia normativa) e di ‘Ente iscritto al RUNTS’ non sono equiparabili ai fini della specifica norma sul Superbonus. Sono due qualifiche distinte con presupposti diversi.

Perché il sequestro preventivo dei crediti d’imposta è stato ritenuto legittimo?
Il sequestro è stato considerato legittimo perché sussisteva una verosimiglianza del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. La misura era necessaria per impedire la definitiva dispersione dei crediti illecitamente ottenuti (e già in parte ceduti a terzi), evitando così che il danno per l’erario diventasse irreparabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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