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Spese processuali: quando si pagano anche con riforma

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, chiarendo un punto fondamentale sulle spese processuali. Anche in caso di parziale riforma della sentenza di condanna (ad esempio, con una riduzione della pena), l’imputato è tenuto a pagare le spese legali della parte civile se la sua responsabilità penale viene confermata. La decisione si basa sul principio di soccombenza, che non viene violato se la vittoria dell’imputato non è totale.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Spese Processuali: Pagamento Obbligatorio Anche con Riforma Parziale della Sentenza

La gestione delle spese processuali rappresenta un aspetto cruciale nell’ambito di un procedimento penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: anche se un imputato ottiene una parziale riforma della sentenza di condanna, come una riduzione della pena, non è esonerato dal pagamento delle spese sostenute dalla parte civile se la sua responsabilità penale viene confermata. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un imputato, condannato per il reato di minaccia (art. 612 c.p.), proponeva ricorso in Cassazione avverso la sentenza del Tribunale. In precedenza, il Tribunale, in parziale riforma di una pronuncia del Giudice di Pace, aveva rideterminato la pena, confermando però nel resto la condanna. L’imputato lamentava diversi vizi della sentenza, tra cui la presunta mancanza di motivazione e, soprattutto, l’errata applicazione delle norme relative alla condanna al pagamento delle spese legali in favore della parte civile, ritenendo che la parziale accoglienza della sua impugnazione dovesse escludere tale onere.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo tutte le censure mosse dall’imputato. I giudici hanno ritenuto i primi motivi manifestamente infondati, sottolineando come la sentenza impugnata fosse, in realtà, dotata di una motivazione logica e coerente. Il punto centrale della decisione, tuttavia, riguarda l’ultimo motivo di ricorso, quello relativo alle spese processuali.

Le Motivazioni: Il Principio di Soccombenza e le Spese Processuali

La Corte ha chiarito che il principio della soccombenza, secondo cui chi perde paga le spese, trova applicazione nel processo penale in modo peculiare. La violazione di tale principio, in relazione alle spese della parte civile, si verifica solo nell’ipotesi in cui l’imputato risulti “totalmente vittorioso”, ovvero venga assolto con una formula che escluda in radice la sua responsabilità e, di conseguenza, l’azione civile.

Nel caso di specie, invece, la responsabilità penale dell’imputato era stata pienamente confermata. La parziale riforma della sentenza, limitata alla sola entità della pena, non intacca il nucleo della condanna. Di conseguenza, la Corte ha stabilito che è del tutto legittima la condanna dell’imputato al pagamento delle spese sostenute dalla parte civile, poiché la sua responsabilità è stata accertata in via definitiva. Questo orientamento è consolidato nella giurisprudenza della Cassazione (come citato nella pronuncia, Sez. 4, n. 25846 del 15/03/2018).

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un importante monito per chiunque affronti un’impugnazione in ambito penale. Ottenere un risultato parzialmente favorevole, come uno sconto di pena, non significa automaticamente vincere la causa ai fini della ripartizione delle spese legali. Se il giudizio di colpevolezza rimane fermo, l’obbligo di rifondere le spese processuali alla parte civile, che ha visto riconosciuto il proprio diritto al risarcimento, rimane valido e pienamente esigibile. La decisione rafforza la tutela della vittima del reato, garantendo che i costi sostenuti per far valere le proprie ragioni in giudizio siano ristorati dall’unico soggetto ritenuto responsabile del danno: il condannato.

Se ottengo uno sconto di pena in appello, devo comunque pagare le spese della parte civile?
Sì. Secondo la sentenza, se la responsabilità penale viene confermata, la condanna al pagamento delle spese sostenute dalla parte civile è legittima, anche in presenza di una parziale riforma della sentenza (come una riduzione della pena).

Quando non si pagano le spese processuali della parte civile?
L’obbligo di pagare le spese della parte civile viene meno solo nell’ipotesi in cui l’imputato sia “totalmente vittorioso”, cioè venga assolto con una formula che escluda completamente la sua responsabilità e precluda l’azione civile per il risarcimento.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato “inammissibile”?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dalla Corte perché presenta vizi procedurali o è manifestamente infondato. La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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