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Specificità motivi ricorso: Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una condanna per ricettazione e indebito utilizzo di carte di pagamento. La decisione si fonda sulla totale assenza di specificità dei motivi del ricorso, considerati generici e privi di una critica argomentata alla sentenza impugnata, ribadendo l’onere per il ricorrente di formulare censure chiare e precise.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi del Ricorso: Quando un Appello in Cassazione è Inammissibile

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore e precisione. Un errore nella formulazione dei motivi può costare caro, portando a una declaratoria di inammissibilità ancora prima di discutere il merito della questione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda l’importanza cruciale della specificità dei motivi del ricorso, un principio cardine della procedura penale. Analizziamo insieme il caso per capire perché un ricorso generico è destinato a fallire.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello per i reati di ricettazione (art. 648 c.p.) e di indebito utilizzo di carte di pagamento (art. 493-ter c.p.). L’imputata, ritenendo la sentenza ingiusta, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un vizio della motivazione. In particolare, la difesa sosteneva che il ragionamento dei giudici di secondo grado fosse ‘manifestamente illogico’ nel punto in cui affermava la sua responsabilità penale.

La Decisione della Corte e la Specificità dei Motivi del Ricorso

La Corte di Cassazione, senza entrare nel vivo della questione sulla colpevolezza o meno dell’imputata, ha stroncato il ricorso sul nascere, dichiarandolo inammissibile. La ragione è netta e procedurale: il motivo di impugnazione era del tutto generico e non rispettava i requisiti imposti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale.

Secondo i giudici supremi, la ricorrente si era limitata a dedurre il vizio di motivazione con affermazioni generiche, senza instaurare un confronto critico e argomentato con il percorso logico-giuridico seguito dalla Corte d’Appello. In altre parole, non basta affermare che una sentenza è ‘illogica’; è necessario spiegare perché, punto per punto, smontando il ragionamento del giudice e proponendone uno alternativo basato su elementi concreti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione su principi consolidati nella giurisprudenza di legittimità. Ha richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 8825/2016, Galtelli), la quale ha stabilito che un ricorso è inammissibile per difetto di specificità quando non enuncia e non argomenta in modo esplicito i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto e di diritto della decisione impugnata.

Il requisito della specificità dei motivi del ricorso non è un mero formalismo. Esso ha uno scopo preciso: consentire al giudice di legittimità di comprendere esattamente quali sono le censure mosse alla sentenza e di esercitare il proprio sindacato. L’onere di chi ricorre è, quindi, quello di indicare in modo chiaro e preciso gli elementi che fondano le proprie doglianze. Come ulteriormente specificato da un’altra pronuncia citata (n. 17372/2021, Cipolletta), il ricorrente deve individuare i passaggi argomentativi viziati e spiegare le ragioni della loro presunta erroneità.

Nel caso di specie, la difesa non ha fatto questo. Ha semplicemente contrapposto la propria valutazione a quella dei giudici di merito, senza però dimostrare l’esistenza di una manifesta illogicità nel ragionamento della Corte d’Appello, che invece appariva coerente e logicamente corretto sulla base delle prove raccolte. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito severo per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. La redazione di un ricorso non può essere un atto di generica protesta contro una sentenza sgradita. Deve essere, al contrario, un’analisi tecnica, puntuale e critica, capace di evidenziare le specifiche violazioni di legge o i vizi logici che inficiano la decisione impugnata. La mancanza di specificità dei motivi del ricorso non rende l’impugnazione semplicemente debole, ma la rende proceduralmente nulla, precludendo ogni possibilità di esame nel merito. Per avvocati e assistiti, la lezione è chiara: la precisione e il rigore argomentativo non sono opzioni, ma requisiti indispensabili per la tutela dei propri diritti in sede di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava del requisito della specificità dei motivi. La ricorrente ha formulato censure generiche contro la sentenza, senza argomentare in modo critico e dettagliato le ragioni per cui la motivazione sarebbe stata illogica.

Cosa significa il principio di ‘specificità dei motivi’ di un ricorso?
Significa che chi impugna una sentenza ha l’obbligo di indicare in modo chiaro e preciso le parti della decisione che contesta e le ragioni di fatto e di diritto a sostegno della propria critica, per consentire al giudice superiore di individuare e valutare gli errori denunciati.

Quali sono state le conseguenze economiche per la ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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