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Specificità motivi di appello: Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo in custodia cautelare che contestava la decisione del Tribunale. La Corte ha stabilito che l’appello era generico e non rispettava il principio di specificità dei motivi di appello, limitandosi a reiterare argomentazioni già presentate senza confrontarsi criticamente con le motivazioni del provvedimento impugnato.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi di Appello: La Cassazione Ribadisce il Criterio di Ammissibilità

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la necessità della specificità dei motivi di appello, soprattutto quando si contestano ordinanze in materia di misure cautelari personali. Un ricorso generico, che si limita a esprimere dissenso senza un’analisi critica del provvedimento impugnato, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda una persona sottoposta alla misura della custodia cautelare in carcere per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti. La difesa aveva presentato un’istanza per la sostituzione della misura detentiva, istanza che era stata respinta. Contro tale rigetto, era stato proposto appello al Tribunale competente, il quale lo aveva dichiarato inammissibile.

Non arrendendosi, l’imputato ha presentato ricorso per cassazione, lamentando vizi di motivazione e violazione di legge. Secondo la difesa, il Tribunale non aveva adeguatamente valutato alcuni elementi di novità, come la situazione familiare del ricorrente (con figli minori di sei anni), la disponibilità di un domicilio lontano dal luogo dei fatti, il tempo trascorso e il suo comportamento in carcere.

L’Importanza della Specificità dei Motivi di Appello

Il cuore della questione non risiede nel merito delle argomentazioni difensive, ma in un aspetto puramente procedurale: la specificità dei motivi di appello. La legge processuale richiede che chi impugna un provvedimento non si limiti a contestarlo in modo vago, ma indichi con precisione quali parti della decisione sono ritenute errate e per quali ragioni di fatto e di diritto. Questo requisito serve a garantire che il processo di appello sia un riesame mirato di punti specifici e non un nuovo giudizio da capo. Un appello generico, che reitera semplicemente le richieste iniziali, non assolve a questa funzione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno osservato che il ricorrente si era limitato a esprimere il proprio dissenso rispetto alla decisione del Tribunale, omettendo di confrontarsi criticamente con le ragioni che avevano portato alla dichiarazione di inammissibilità dell’appello. In sostanza, anche il ricorso per cassazione era affetto dallo stesso vizio di genericità dell’atto di appello che lo aveva preceduto.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è chiara e si allinea con la sua giurisprudenza consolidata. Un appello contro un’ordinanza cautelare deve, a pena di inammissibilità, soddisfare il requisito della specificità. Ciò significa indicare con precisione i punti censurati e le questioni di fatto e di diritto da sottoporre al giudice del gravame. Il Tribunale, nel caso di specie, aveva correttamente rilevato che l’appello era meramente reiterativo degli elementi già posti a sostegno della richiesta iniziale. Il ricorso in Cassazione, non avendo specificamente criticato questa valutazione, è risultato a sua volta inammissibile. La Corte sottolinea che non è sufficiente elencare elementi di novità; è necessario spiegare perché il giudice precedente abbia sbagliato nel non considerarli rilevanti.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un monito importante per gli operatori del diritto. La redazione di un atto di impugnazione, in particolare in un settore delicato come quello delle misure cautelari, richiede rigore e precisione. Non è sufficiente ‘copiare e incollare’ le argomentazioni di un’istanza precedente. È indispensabile analizzare a fondo le motivazioni del provvedimento che si intende contestare, individuare i passaggi logici o giuridici ritenuti errati e costruire su di essi una critica puntuale e argomentata. In assenza di questo sforzo analitico, il rischio concreto, come dimostra questo caso, è quello di vedersi chiudere le porte della giustizia con una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché un ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico e privo del necessario requisito della specificità. L’imputato si è limitato a esprimere dissenso verso la decisione precedente, senza confrontarsi criticamente con le ragioni dell’ordinanza impugnata e reiterando argomenti già presentati.

Cosa significa “specificità dei motivi di appello” in materia di misure cautelari?
Significa che l’atto di appello deve indicare in modo preciso e dettagliato i punti della decisione che si contestano e le specifiche questioni di fatto e di diritto che si sottopongono al giudice. Non è sufficiente una contestazione generica o la semplice riproposizione di richieste già respinte.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo il mancato esame del merito del ricorso, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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