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Specificità motivi appello: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 37452/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una condanna per reati di droga. La decisione si fonda sulla mancanza di specificità dei motivi di appello, che non contestavano in modo puntuale le argomentazioni della sentenza di primo grado. La Corte ha ribadito che un’impugnazione, per essere valida, deve contenere una critica argomentata e non una mera riproposizione di richieste, sottolineando l’importanza del principio di specificità dei motivi di appello.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi di Appello: la Cassazione Dichiara un Ricorso Inammissibile

La presentazione di un appello in ambito penale è un’attività che richiede rigore e precisione. Non basta essere in disaccordo con una sentenza per ottenere una revisione del processo. La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 37452 del 2025, torna a ribadire un principio fondamentale: la specificità dei motivi di appello. Un’impugnazione generica, che non si confronta criticamente con le motivazioni del primo giudice, è destinata a essere dichiarata inammissibile. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Ferrara per violazione della normativa sugli stupefacenti (art. 73, d.p.r. 309/1990). La difesa dell’imputata proponeva appello, ma la Corte di appello di Bologna lo dichiarava inammissibile, ritenendo che i motivi presentati fossero del tutto privi di specificità.

Contro questa ordinanza, il difensore presentava ricorso per cassazione, sostenendo che la Corte d’appello avesse errato. A suo dire, l’onere di specificità doveva essere proporzionato alla motivazione, talvolta sintetica o omessa, della sentenza di primo grado. L’appello, infatti, chiedeva una riqualificazione del reato in fatto di lieve entità, il riconoscimento di un’attenuante e la concessione delle attenuanti generiche nella massima estensione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando in toto la decisione della Corte di appello. Il ricorso è stato giudicato inammissibile, con conseguente condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.

La Corte ha evidenziato come l’atto di appello fosse completamente carente dei requisiti richiesti dalla normativa e consolidati dalla giurisprudenza, rendendo inevitabile la declaratoria di inammissibilità.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si concentrano sul principio cardine della specificità dei motivi di appello, un requisito oggi ancora più stringente dopo le modifiche introdotte dal d.lgs. 150/2022.

L’Onere di Specificità dei Motivi di Appello

La Cassazione ricorda che, anche prima delle recenti riforme, la giurisprudenza (in particolare le Sezioni Unite ‘Galtelli’ del 2016) ha sempre affermato che l’appello è inammissibile se non vengono enunciati e argomentati in modo esplicito i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto e di diritto della sentenza impugnata. Non è sufficiente indicare i ‘capi’ e i ‘punti’ della decisione che si contestano; è necessario spiegare perché non si condivide la valutazione del primo giudice, con argomenti pertinenti che giustifichino una diversa deliberazione.

L’appello deve contenere ragioni idonee a confutare e sovvertire, sul piano logico e strutturale, le argomentazioni della sentenza di primo grado. Una semplice manifestazione di dissenso non ha alcun valore processuale.

L’Analisi del Caso Concreto e la Mancanza di Specificità dell’Appello

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato una totale assenza di confronto critico con la sentenza del Tribunale di Ferrara.

1. Riqualificazione del reato: L’appellante chiedeva la derubricazione a ‘lieve entità’ basandosi solo sulla quantità di sostanza stupefacente rinvenuta sulla sua persona. Tuttavia, non ha minimamente contestato la dettagliata motivazione del Tribunale, che aveva escluso tale ipotesi sulla base di elementi fattuali precisi: il pieno coinvolgimento della donna nelle attività illecite del coniuge, la significativa quantità complessiva dello stupefacente (circa 500 dosi) e il suo elevato grado di purezza.

2. Attenuanti: Analogamente, le richieste relative al riconoscimento dell’attenuante per il contributo di minima importanza (art. 114 c.p.) e delle attenuanti generiche non erano supportate da alcun elemento specifico. L’appello non si confrontava con la motivazione del Tribunale che aveva già escluso tali benefici, evidenziando un coinvolgimento non marginale dell’imputata.

In sostanza, l’appellante si è limitato a riproporre le stesse richieste già respinte in primo grado, senza articolare una critica puntuale e ancorata al percorso motivazionale seguito dal giudice.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un monito fondamentale per la pratica legale: l’appello penale non è una formalità, ma un vero e proprio dialogo critico con la decisione di primo grado. Per essere ammissibile, deve dimostrare di aver compreso le ragioni del giudice e di essere in grado di smontarle con argomentazioni logiche e giuridiche pertinenti. La mancanza di specificità dei motivi di appello trasforma l’impugnazione in un atto sterile, destinato a essere respinto senza nemmeno un esame del merito, con un aggravio di spese per l’imputato.

Quando un appello penale è considerato inammissibile per mancanza di specificità?
Un appello è inammissibile quando non enuncia in forma puntuale ed esplicita i rilievi critici in relazione alle ragioni di fatto o di diritto espresse nel provvedimento impugnato. Non basta contestare genericamente un punto della decisione, ma è necessario indicare le ragioni precise per cui non si condivide la valutazione del giudice.

Perché la richiesta di riqualificare il reato in ‘lieve entità’ è stata respinta come aspecifica?
Perché l’appellante si è limitato ad addurre la quantità di sostanza stupefacente rinvenuta sulla sua persona, senza confrontarsi con la motivazione articolata del Tribunale che aveva escluso tale ipotesi sulla base di altri elementi, quali il pieno coinvolgimento nell’attività, la quantità complessiva di droga (circa 500 dosi) e il suo grado di purezza.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso 3.000 euro) in favore della Cassa delle Ammende, in quanto si ritiene che il ricorso non avesse fondati motivi per essere proposto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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