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Specificità motivi appello: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha confermato l’inammissibilità di un ricorso in appello per un reato di appropriazione indebita, sottolineando la necessità della specificità dei motivi di appello. L’appello è stato ritenuto generico perché non si confrontava adeguatamente con le prove a carico (una raccomandata e una testimonianza) né specificava gli elementi a favore delle attenuanti generiche. La decisione ribadisce che un’impugnazione deve confutare le motivazioni della sentenza precedente in modo logico e strutturale per essere ammissibile.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi di Appello: Le Conseguenze di un Ricorso Generico

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 9216/2025, ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di appello. Un’impugnazione, per essere valida, non può limitarsi a una generica contestazione, ma deve confrontarsi punto per punto con le motivazioni della sentenza che intende riformare. Analizziamo questa decisione per comprendere le implicazioni pratiche per la difesa.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna in primo grado per il reato di appropriazione indebita, previsto dall’art. 646 del codice penale. L’imputata era stata accusata di non aver restituito le chiavi di un’abitazione alla persona offesa, nonostante una richiesta formale. La difesa aveva proposto appello avverso la condanna, ma la Corte d’Appello lo aveva dichiarato inammissibile proprio per la genericità dei motivi.

Contro questa decisione, la difesa ha presentato ricorso per cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel valutare la specificità del gravame.

La Specificità dei Motivi di Appello secondo la Difesa

Nel suo ricorso, il difensore sosteneva due punti principali:

1. Sulla responsabilità: L’appello non contestava il fatto che fosse stata avanzata una richiesta di restituzione delle chiavi (provata da una raccomandata e da un testimone), ma il fatto che a tale richiesta non si fosse ottemperato. La difesa aveva inteso rimarcare il progressivo deteriorarsi dei rapporti tra le parti, riservandosi di argomentare più ampiamente in sede di dibattimento.
2. Sulle attenuanti generiche: La critica mossa alla Corte d’Appello era di aver valutato la fondatezza della richiesta di attenuanti, anziché limitarsi a verificare la specificità del motivo con cui era stata avanzata.

In sostanza, la difesa riteneva di aver fornito elementi sufficienti per superare il vaglio di ammissibilità, lasciando al dibattimento d’appello il compito di approfondire le argomentazioni.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno chiarito che la specificità dei motivi di appello va intesa in rapporto alla funzione stessa dell’impugnazione. Il motivo deve contenere, nelle sue linee essenziali, le ragioni che confutano o sovvertono sul piano logico e strutturale le valutazioni del primo giudice. Non è sufficiente proporre temi che sarebbero comunque inidonei a ribaltare la decisione.

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che l’appello non si era affatto confrontato con gli elementi chiave della condanna: la richiesta di restituzione delle chiavi, provata dalla raccomandata e dalla testimonianza. Questi elementi non provavano solo una parte minore del narrato, come sostenuto dalla difesa, ma il cuore dell’accusa. Ignorarli o trattarli superficialmente ha reso il motivo d’appello generico e, quindi, inammissibile.

Anche riguardo alla richiesta di concessione delle attenuanti generiche, la Corte ha rilevato la sua totale genericità. L’atto di appello non indicava quali elementi, non valutati dal Tribunale, avrebbero potuto giustificare un trattamento sanzionatorio più mite, né spiegava perché la pena inflitta dovesse ritenersi non congrua.

Le Conclusioni

La sentenza in esame è un monito importante sull’onere di specificità che grava sulla parte che impugna una sentenza. Proporre un appello generico, che non demolisce punto per punto il ragionamento del giudice di primo grado, è una strategia destinata al fallimento. La conseguenza non è solo la conferma della condanna, ma anche, come in questo caso, la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, a causa della colpa nel determinare la causa di inammissibilità.

Perché un appello può essere dichiarato inammissibile?
Un appello può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono generici e non specifici. La legge richiede che l’atto di impugnazione si confronti direttamente con le motivazioni della sentenza di primo grado, confutandole in modo logico e strutturale.

Cosa significa che i motivi di appello devono essere ‘specifici’?
Significa che devono contenere le ragioni essenziali che contestano o sovvertono le valutazioni del primo giudice. Non è sufficiente proporre temi alternativi o generiche lamentele; è necessario attaccare in modo preciso il ragionamento logico-giuridico della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, se i giudici ravvisano profili di colpa nella proposizione del ricorso, può essere condannata al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende, come accaduto nel caso di specie per un importo di 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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