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Specificità del ricorso: Cassazione e inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due individui condannati per tentata truffa. Il motivo risiede nella mancanza di specificità del ricorso, poiché gli appellanti si sono limitati a riproporre le medesime argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. La decisione sottolinea che un ricorso non può ignorare il ragionamento del giudice precedente, pena l’inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità del Ricorso: Quando l’Appello in Cassazione è Inammissibile

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione, Sezione Penale, offre un’importante lezione sul requisito della specificità del ricorso, un pilastro fondamentale del diritto processuale penale. Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente esprimere un generico dissenso; è necessario articolare una critica puntuale e argomentata. La vicenda analizzata, relativa a una condanna per tentata truffa, dimostra come la mancata osservanza di questo principio conduca inesorabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Il Caso: Tentata Truffa e Ricorso per Cassazione

Due individui, a seguito di una condanna emessa dalla Corte d’Appello per il reato di tentata truffa, hanno presentato ricorso per Cassazione. Il loro unico motivo di doglianza si concentrava sulla presunta inidoneità degli atti preparatori, un elemento che, a loro avviso, avrebbe dovuto escludere la configurabilità del tentativo punibile. In sostanza, sostenevano che le loro azioni non avessero ancora raggiunto quella soglia di pericolosità concreta richiesta dalla legge per essere considerate un tentativo di reato.

I Requisiti di Specificità del Ricorso in Cassazione

Il Codice di procedura penale, all’articolo 581, stabilisce che l’atto di impugnazione debba contenere, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono. La Suprema Corte, con questa ordinanza, ribadisce un’interpretazione rigorosa di tale norma. La specificità del ricorso non si esaurisce nell’evitare la genericità, ma impone un confronto diretto e critico con la decisione impugnata. L’appellante non può limitarsi a riproporre le stesse tesi difensive già vagliate e respinte nel grado precedente, ma deve attaccare specificamente il percorso logico-giuridico che ha portato il giudice a quella decisione. Ignorare le argomentazioni della sentenza appellata equivale a presentare un ricorso ‘slegato’ dalla realtà processuale, e quindi, inammissibile.

La Decisione della Suprema Corte

La Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili proprio per la violazione del principio di specificità. I giudici di legittimità hanno osservato che i ricorrenti si erano limitati a riproporre pedissequamente le medesime doglianze già avanzate in appello. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva ampiamente esaminato e motivatamente disatteso tali argomentazioni. Il ricorso per Cassazione, non contenendo alcuna critica puntuale al ragionamento della sentenza di secondo grado, risultava privo della necessaria correlazione tra le censure mosse e la decisione oggetto di impugnazione.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sul principio che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. Il suo scopo non è rivalutare i fatti, ma controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione delle sentenze precedenti. Un ricorso che si limita a riproporre le stesse questioni fattuali o le stesse tesi giuridiche, senza spiegare perché la risposta data dal giudice d’appello sia errata in diritto o viziata logicamente, è di fatto una richiesta di una nuova valutazione nel merito, inammissibile in sede di legittimità. La Corte ha sottolineato che i giudici del merito avevano già vagliato e disatteso le difese con ‘corretti argomenti logici e giuridici’. Pertanto, i ricorsi, meramente riproduttivi delle argomentazioni d’appello, cadevano inevitabilmente nel vizio di mancanza di specificità.

Le conclusioni

Questa ordinanza è un monito per la pratica legale: la redazione di un atto di impugnazione, specialmente in Cassazione, richiede un’analisi approfondita e critica della sentenza che si intende contestare. Non è una formalità, ma l’essenza stessa del diritto di difesa in quella sede. La conseguenza della violazione di questo principio non è solo la conferma della condanna, ma anche l’addebito delle spese processuali e il pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie ammontava a tremila euro per ciascun ricorrente. La specificità del ricorso si conferma, dunque, come un requisito ineludibile per accedere al giudizio di legittimità.

Cosa significa ‘specificità del ricorso’ in pratica?
Significa che il ricorso non può essere generico, ma deve indicare chiaramente le parti della sentenza che si contestano e le ragioni giuridiche di tale contestazione, confrontandosi direttamente con le motivazioni del giudice che ha emesso la decisione.

Perché la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza criticare in modo specifico le ragioni esposte nella sentenza impugnata, violando così il requisito di specificità previsto dall’art. 581 cod. proc. pen.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro per ciascuno) a favore della Cassa delle ammende. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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