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Specificità dei motivi: ricorso penale inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello, a causa della manifesta mancanza di specificità dei motivi. L’imputato contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche in prevalenza sulla recidiva, ma il ricorso è stato giudicato generico, non argomentato e in contrasto con precise norme di legge, come l’art. 69 c.p., che vieta tale prevalenza in determinati casi.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità dei Motivi: Perché un Ricorso Generico viene Dichiarato Inammissibile

L’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda l’importanza cruciale della specificità dei motivi di ricorso, un requisito che, se non rispettato, conduce a una declaratoria di inammissibilità. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le ragioni della decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: La Contestazione sulle Attenuanti

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente lamentava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche in un regime di prevalenza rispetto alle circostanze aggravanti e alla recidiva contestate. In sostanza, chiedeva uno sconto di pena maggiore, basato su una valutazione più favorevole della sua posizione.

I giudici di merito, tuttavia, avevano già rigettato questa richiesta con una motivazione che ritenevano ampia ed esauriente. Il caso è quindi approdato in Cassazione per una valutazione sulla legittimità della decisione d’appello.

L’Analisi della Cassazione e la Specificità dei Motivi

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per due ragioni principali: la manifesta infondatezza e, soprattutto, la mancanza di specificità dei motivi, come richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale.

La Critica della Corte: Apparenza e Mancanza di Correlazione

Secondo la Cassazione, la specificità di un ricorso non si valuta solo in astratto (intrinsecamente), ma anche in concreto (estrinsecamente). Un motivo di ricorso può apparire formalmente corretto, ma risultare di fatto generico e apparente se non si confronta seriamente con le argomentazioni della sentenza impugnata. Nel caso di specie, i motivi proposti dall’imputato non assolvevano alla loro funzione tipica: quella di una critica argomentata e puntuale. Si limitavano a riproporre le stesse istanze già respinte, senza attaccare il nucleo logico-giuridico della decisione dei giudici d’appello.

Il Divieto di Prevalenza delle Attenuanti sulla Recidiva

Oltre al vizio procedurale, la Corte ha rilevato un errore sostanziale. Il ricorrente chiedeva la prevalenza delle attenuanti su una forma di recidiva per la quale la legge, all’art. 69, quarto comma, del codice penale, pone un divieto esplicito. Questa norma impedisce al giudice di considerare le attenuanti prevalenti su determinate aggravanti, tra cui la recidiva reiterata. La richiesta del ricorrente si poneva, quindi, in palese contrasto con un dato normativo invalicabile.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un doppio binario. Da un lato, il rispetto delle regole processuali: un ricorso deve essere uno strumento di critica effettiva, non una mera riproposizione di richieste. La mancanza di specificità dei motivi svuota l’impugnazione della sua funzione. Dall’altro lato, il rispetto della legge sostanziale: il giudice non può accogliere richieste che violino divieti normativi. Inoltre, la Corte ribadisce un principio consolidato: nel negare le attenuanti generiche, non è necessario che il giudice analizzi ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che ponga a fondamento della sua decisione elementi negativi ritenuti decisivi o l’assenza di elementi positivi rilevanti, fornendo una motivazione congrua e logica.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per la redazione degli atti di impugnazione. Non basta lamentare un’ingiustizia percepita; è necessario articolare una critica precisa, pertinente e giuridicamente fondata, che si confronti punto per punto con la decisione che si intende contestare. Un ricorso generico, che ignora le argomentazioni dei giudici di merito o si scontra con norme imperative, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava del requisito della specificità dei motivi. Le censure erano generiche, non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata e, di fatto, non svolgevano una critica argomentata della decisione.

Cosa stabilisce la legge riguardo al bilanciamento tra attenuanti generiche e recidiva?
La legge, in particolare l’art. 69, quarto comma, del codice penale, vieta al giudice di dichiarare le circostanze attenuanti prevalenti sull’aggravante della recidiva quando questa rientra nelle ipotesi previste dall’art. 99, quarto comma, del codice penale. In questi casi, è possibile al massimo un giudizio di equivalenza.

Il giudice deve considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato quando nega le attenuanti generiche?
No. Secondo la Corte, per motivare il diniego delle attenuanti generiche, è sufficiente che il giudice faccia riferimento agli elementi negativi ritenuti decisivi o alla semplice assenza di elementi positivi, senza dover prendere in considerazione e confutare tutti gli argomenti favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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