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Specificità appello penale: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una decisione della Corte d’Appello, la quale aveva già giudicato inammissibile un’impugnazione per la sua genericità. Il caso riguarda una condanna per appropriazione indebita. Il punto centrale della decisione è il principio di specificità dell’appello penale: un’impugnazione deve contenere critiche precise e argomentate contro le motivazioni della sentenza di primo grado, altrimenti viene respinta senza un esame nel merito.

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Pubblicato il 22 luglio 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Specificità appello penale: la guida per evitare l’inammissibilità

Il principio di specificità dell’appello penale è un cardine della procedura di impugnazione. Presentare un appello generico, che non dialoga criticamente con la sentenza di primo grado, equivale a un’azione destinata al fallimento. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza questo concetto, confermando una decisione di inammissibilità e condannando la ricorrente al pagamento di una sanzione pecuniaria. Analizziamo la vicenda per comprendere le implicazioni pratiche per la difesa.

I Fatti di Causa

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di primo grado per il reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.). L’imputata, tramite il suo difensore, proponeva appello avverso tale decisione. Tuttavia, la Corte d’Appello competente dichiarava l’impugnazione inammissibile per ‘aspecificità’, ovvero per la genericità dei motivi presentati. Secondo i giudici di secondo grado, l’atto di appello non conteneva una critica puntuale e motivata alle argomentazioni che avevano portato alla condanna.

Non ritenendosi sconfitta, la difesa presentava ricorso per cassazione, contestando proprio la valutazione della Corte d’Appello e sostenendo che, al contrario, i motivi di gravame erano stati specificamente indicati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, giudicandolo ‘manifestamente infondato’ e, di conseguenza, inammissibile. La decisione della Cassazione ha pienamente convalidato l’operato della Corte d’Appello, ritenendo corretta e ben motivata la dichiarazione di inammissibilità dell’appello originale. Alla declaratoria di inammissibilità è seguita la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa evidente nel proporre un ricorso senza fondamento.

Le Motivazioni: il Principio di Specificità dell’Appello Penale

Il cuore della decisione risiede nel richiamo a un consolidato principio di diritto, espresso in modo paradigmatico dalle Sezioni Unite della Cassazione (sent. Galtelli, n. 8825/2017). La Corte ha sottolineato che un atto di appello, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica e argomentata delle ragioni di fatto e di diritto che fondano la sentenza impugnata.

Non è sufficiente, quindi, una mera riproposizione di tesi già respinte o un generico richiamo a presunte violazioni di legge. L’appellante ha l’onere di:

1. Individuare i punti della motivazione che intende contestare.
2. Sviluppare argomentazioni che confutino in modo puntuale il ragionamento del primo giudice.
3. Dimostrare la rilevanza delle critiche nel caso concreto, spiegando perché, se accolte, porterebbero a una decisione diversa.

Questo onere di specificità è ‘direttamente proporzionale’ alla specificità della sentenza impugnata: più una motivazione è dettagliata, più l’appello deve essere analitico nel criticarla. Nel caso di specie, l’atto di appello era privo di tali requisiti, limitandosi a una contestazione generica che non si confrontava realmente con la struttura argomentativa della condanna.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La pronuncia in esame rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La stesura di un atto di appello non può essere un esercizio formale o ripetitivo. Richiede uno studio approfondito della sentenza di primo grado e la costruzione di una critica ‘chirurgica’ che ne smonti le fondamenta logico-giuridiche. Un appello ‘pigro’ o generico non solo non supera il vaglio di ammissibilità, ma espone l’assistito a ulteriori conseguenze economiche, come la condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria per la colpa nel promuovere un’impugnazione temeraria. La difesa efficace inizia, dunque, dalla capacità di formulare un’impugnazione che sia un vero e proprio dialogo critico con la decisione del giudice, non un monologo sterile.

Quando un appello penale rischia di essere dichiarato inammissibile per aspecificità?
Quando non enuncia e non argomenta in modo esplicito i rilievi critici contro le ragioni di fatto e di diritto della sentenza impugnata. Non è sufficiente un mero richiamo a norme di legge o una generica contestazione delle conclusioni del giudice.

Cosa significa che l’onere di specificità dell’appello è ‘proporzionale’ alla motivazione della sentenza impugnata?
Significa che più una sentenza è dettagliata e ben argomentata, più l’atto di appello deve essere preciso e puntuale nel confutare le singole argomentazioni del giudice di primo grado, dimostrando dove e perché il ragionamento sarebbe errato.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile?
Oltre alla condanna al pagamento delle spese processuali, la parte ricorrente può essere condannata al versamento di una somma di denaro (nel caso specifico, tremila euro) alla Cassa delle ammende, a titolo di sanzione per la colpa nell’aver avviato un’impugnazione priva di fondamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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