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Sostituzione di persona: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di sostituzione di persona. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso, incentrati sulla mancata prova del conseguimento di un vantaggio, costituivano mere doglianze di fatto e una richiesta di rivalutazione delle prove, non consentita in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto con condanna alle spese e al pagamento di una sanzione.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sostituzione di Persona: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio dei limiti del giudizio di Cassazione, in particolare quando si tratta di reati come la sostituzione di persona. Con la decisione n. 8693/2025, la Settima Sezione Penale ha ribadito un principio fondamentale: il ricorso alla Suprema Corte non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. Approfondiamo la vicenda processuale e le ragioni giuridiche alla base della pronuncia di inammissibilità.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma. Quest’ultima aveva confermato la condanna di primo grado per i reati di tentata sostituzione di persona (artt. 56 e 494 c.p.) e possesso di documenti di identificazione falsi (art. 497-ter c.p.). L’imputato, ritenendo ingiusta la condanna, decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della decisione.

I Motivi del Ricorso: Una Critica alla Motivazione

Nel suo ricorso, l’imputato ha sollevato un unico motivo di doglianza, concentrandosi su presunti vizi di motivazione della sentenza d’appello. In particolare, la difesa lamentava che i giudici di merito non avessero adeguatamente accertato il perseguimento di un vantaggio, elemento considerato necessario per la configurazione del reato di sostituzione di persona. Secondo la tesi difensiva, mancava una prova chiara e inequivocabile di questo specifico fine, rendendo illegittima l’affermazione di responsabilità.

La Decisione della Cassazione sulla Sostituzione di Persona

La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente le argomentazioni del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si concentra esclusivamente sulla correttezza formale e legale del ricorso stesso.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra il giudizio di merito e il sindacato di legittimità. La Suprema Corte ha chiarito che gli argomenti proposti dal ricorrente non erano vizi di legge, ma ‘mere doglianze in fatto’. In altre parole, l’imputato non stava contestando un’errata applicazione della norma penale, ma stava chiedendo alla Cassazione di riesaminare le prove e di offrire una ‘rilettura alternativa’ dei fatti già valutati dai giudici di primo e secondo grado. Questo tipo di richiesta è preclusa in sede di legittimità.

La Corte ha specificato che un ricorso per Cassazione è ammissibile solo se denuncia errori di diritto, come un’errata interpretazione di una legge, o vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza, purché basati su atti specifici del processo (il cosiddetto ‘travisamento della prova’). Il tentativo del ricorrente di rimettere in discussione l’accertamento della sua responsabilità, senza individuare specifici travisamenti, è stato ritenuto un tentativo improprio di ottenere un terzo giudizio di merito. Per questo, gli argomenti sono stati giudicati ‘inammissibili perché non consentiti dalla legge in sede di legittimità’ e, inoltre, ‘irrilevanti’ ai fini della decisione.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione non è un ‘super-giudice’ che può rivedere l’intero processo. Il suo compito è garantire l’uniforme interpretazione della legge e la correttezza del procedimento. Chi intende ricorrere in Cassazione deve quindi formulare censure precise, focalizzate su errori di diritto e non su una diversa valutazione del materiale probatorio. La conseguenza di un ricorso basato su motivi di fatto è, come in questo caso, la declaratoria di inammissibilità, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso per il reato di sostituzione di persona è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le argomentazioni presentate erano considerate ‘mere doglianze in fatto’, ovvero un tentativo di ottenere una nuova valutazione delle prove, attività non consentita alla Corte di Cassazione, che svolge unicamente un controllo di legittimità.

Qual era l’argomento principale sollevato dal ricorrente?
Il ricorrente lamentava un vizio di motivazione riguardo alla responsabilità per il delitto di sostituzione di persona, sostenendo che non fosse stato adeguatamente accertato il perseguimento di un vantaggio, elemento costitutivo del reato.

Cosa comporta una dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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