LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sospensione processo irreperibile: la Cassazione chiarisce

La Cassazione conferma la condanna di un imputato, respingendo la richiesta di sospensione del processo per irreperibilità. La Corte chiarisce che la nuova disciplina sulla sospensione del processo per l’imputato irreperibile non si applica ai procedimenti in cui la sentenza di primo grado è stata emessa prima della sua entrata in vigore. In questi casi, il processo prosegue regolarmente anche se l’imputato è di fatto assente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 agosto 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione processo irreperibile: la Cassazione fa chiarezza sulla disciplina transitoria

La recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un’interessante questione di diritto intertemporale in materia di sospensione del processo per l’imputato irreperibile. Il caso analizzato offre lo spunto per chiarire quando le nuove norme sulla sospensione si applicano e quando, invece, il processo deve proseguire secondo la vecchia disciplina della contumacia, anche se l’imputato è di fatto scomparso.

Il caso: un ordigno e un imputato scomparso

I fatti risalgono al 2007, quando un uomo è stato accusato di aver fabbricato e posizionato un ordigno esplosivo artigianale vicino all’ingresso della sede di un’azienda. Il gesto era inteso come una grave minaccia nei confronti dell’amministratore delegato della società.

Il Tribunale, in primo grado, ha condannato l’imputato per la fabbricazione dell’esplosivo, mentre il reato di minaccia è stato dichiarato estinto per prescrizione. La Corte d’Appello ha confermato la condanna, rideterminando la pena e confermando il risarcimento del danno di 10.000 euro in favore della parte civile.

Il punto cruciale della vicenda processuale è che, a partire dal 2015, l’imputato si è reso irreperibile, non dando più notizie di sé. Nonostante le ricerche, anche presso l’indirizzo di residenza all’estero (risultante dall’iscrizione all’AIRE), l’uomo non è stato trovato. Il processo d’appello è quindi proseguito dichiarando l’imputato ‘assente’.

La richiesta di sospensione del processo per l’imputato irreperibile

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione lamentando principalmente la violazione di legge per la mancata sospensione del processo. Secondo i legali, di fronte all’impossibilità di rintracciare l’imputato, il giudice avrebbe dovuto sospendere il procedimento, come previsto dalla nuova normativa (art. 420-quater c.p.p.), anziché proseguire.

Un secondo motivo di ricorso contestava la carenza di motivazione riguardo alla conferma del risarcimento del danno morale.

La decisione della Corte: perché il processo non è stato sospeso

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambe le censure. La motivazione della Corte si concentra sul principio del tempus regit actum, ovvero ‘il tempo regola l’atto’.

La vecchia disciplina della contumacia

La Corte ha evidenziato che la sentenza di primo grado in questo caso era stata emessa nel dicembre 2009. A quell’epoca, non era in vigore la legge che ha introdotto l’istituto della sospensione del processo per irreperibilità dell’imputato.

Le nuove regole sulla sospensione e la loro inapplicabilità

La Legge n. 67 del 2014 ha introdotto la sospensione del processo per l’imputato irreperibile, ma una successiva disposizione transitoria (art. 15-bis della Legge n. 118/2014) ha stabilito chiaramente i limiti della sua applicazione. Tale norma prevede che la nuova disciplina non si applichi ai processi in cui, alla data di entrata in vigore della riforma, era già stata emessa la sentenza di primo grado. Poiché nel caso di specie la sentenza di primo grado era del 2009, la nuova normativa non poteva trovare applicazione.

Di conseguenza, la Corte d’Appello ha agito correttamente proseguendo il giudizio secondo le regole preesistenti, che prevedevano la dichiarazione di contumacia (oggi di assenza) e non la sospensione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Cassazione ha ritenuto il primo motivo di ricorso ‘manifestamente infondato’. Il giudice ha l’obbligo di accertare lo stato in vita dell’imputato, ma non quello di sospendere il processo se le norme applicabili in base al momento storico non lo prevedono. La situazione di irreperibilità, intervenuta dopo la sentenza di primo grado, non poteva attivare una norma entrata in vigore anni dopo. La procedura di notifica al difensore, in quanto imputato assente, era stata ritualmente eseguita secondo le regole all’epoca vigenti.
Anche il secondo motivo, relativo al risarcimento del danno, è stato giudicato infondato. La Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato la sua decisione, spiegando che la quantificazione del danno morale teneva conto dell’intensità del dolo e della gravità complessiva del fatto, elementi che avevano inciso profondamente sulla sofferenza della vittima. La motivazione è stata considerata logica ed esaustiva.

Conclusioni: il principio ‘tempus regit actum’ nella procedura penale

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: le regole che governano un atto del processo sono quelle in vigore nel momento in cui l’atto viene compiuto. Le riforme legislative, specialmente quelle procedurali, sono spesso accompagnate da norme transitorie per gestire il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, evitando incertezze applicative. Pertanto, la semplice irreperibilità di un imputato non comporta automaticamente la sospensione del processo, ma è necessario verificare quale sia la disciplina applicabile a quello specifico procedimento, in base al momento in cui si sono svolte le sue fasi cruciali.

Quando si applica la sospensione del processo per irreperibilità dell’imputato?
La sospensione del processo per irreperibilità dell’imputato, introdotta dalla Legge n. 67/2014, non si applica ai processi in cui la sentenza di primo grado era già stata emessa prima dell’entrata in vigore di tale legge.

Cosa succede se un imputato diventa irreperibile in un processo iniziato prima della riforma del 2014?
Se l’imputato diventa irreperibile, ma la sentenza di primo grado è anteriore alla riforma del 2014, il processo prosegue secondo le vecchie regole sulla contumacia, senza essere sospeso. Il giudice deve solo verificare la correttezza della notifica della citazione.

È sufficiente che un imputato sia scomparso da tempo per ottenere la sospensione del processo?
No. La semplice scomparsa di fatto dell’imputato non obbliga il giudice a sospendere il processo se non sono soddisfatte le condizioni di legge. In questo caso, la legge applicabile (quella anteriore al 2014) non prevedeva la sospensione per irreperibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati