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Sospensione prescrizione: quando il rinvio è nullo?

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, chiarendo un punto cruciale sulla sospensione prescrizione. Se un’udienza è rinviata per l’assenza del giudice, questo motivo prevale sullo sciopero degli avvocati. Di conseguenza, il periodo di rinvio non può essere conteggiato come sospensione, portando all’estinzione del reato se il termine massimo viene superato. La decisione sottolinea l’importanza del corretto calcolo dei termini processuali.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Prescrizione: Rinvio per Assenza del Giudice Prevale sullo Sciopero degli Avvocati

La corretta applicazione delle norme sulla sospensione prescrizione è un pilastro fondamentale del diritto processuale penale. Un errore nel calcolo dei termini può avere conseguenze drastiche, come l’annullamento di una sentenza di condanna. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: quando un’udienza viene rinviata per una causa imputabile all’ufficio giudiziario, come l’assenza del giudice, tale motivo prevale su altre cause concorrenti, come l’astensione dalle udienze degli avvocati.

I fatti del processo

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e confermata in parte dalla Corte di Appello nei confronti di quattro imputati per reati di resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio, commessi in concorso tra loro. I fatti contestati riguardavano un alterco con agenti della Polizia Municipale, ai quali sarebbe stato impedito l’accesso a un’area per effettuare un controllo.

Durante il processo di primo grado, si verificava un rinvio di un’udienza per un lungo periodo, da novembre 2018 a settembre 2019. Tale rinvio era avvenuto in un contesto in cui, da un lato, i difensori avevano aderito a un’astensione collettiva dalle udienze e, dall’altro, il magistrato titolare del processo era assente per ragioni di ufficio.

Il ricorso in Cassazione: il nodo della sospensione prescrizione

La difesa degli imputati ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando come motivo principale proprio l’erroneo calcolo dei termini di prescrizione. Secondo i ricorrenti, la Corte d’Appello aveva illegittimamente incluso il lungo periodo di rinvio nel computo della sospensione prescrizione. La tesi difensiva sosteneva che, poiché il rinvio era stato causato primariamente dall’assenza del giudice, quel lasso di tempo non avrebbe dovuto sospendere il decorso della prescrizione. Se escluso dal calcolo, il termine massimo di prescrizione per i reati contestati sarebbe maturato prima della pronuncia della sentenza d’appello.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto agli altri motivi. I giudici hanno richiamato un principio consolidato in giurisprudenza secondo cui, nel concorso di due fatti che legittimano il rinvio del dibattimento – uno riferibile alla difesa (come l’astensione) e l’altro al giudice (come l’assenza per impedimento) – deve essere data prevalenza a quello riferibile al giudice.

Di conseguenza, il rinvio disposto per l’assenza del magistrato non può determinare la sospensione del corso della prescrizione. La Corte ha quindi stabilito che il periodo intercorso tra il 20 novembre 2018 e il 24 settembre 2019 non doveva essere computato ai fini della sospensione. Sulla base di questo ricalcolo, la prescrizione per i reati contestati era effettivamente maturata prima della data della sentenza di appello. Per tale ragione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando i reati estinti per intervenuta prescrizione.

Le conclusioni: l’impatto sulla giustizia

Questa sentenza ribadisce l’importanza del rigore nel calcolo dei termini processuali e l’applicazione del principio del favor rei. La prevalenza della causa di rinvio imputabile all’apparato giudiziario rispetto a quella riconducibile alla difesa garantisce che l’imputato non subisca le conseguenze negative di disfunzioni organizzative dell’ufficio. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, sebbene possa apparire come un tecnicismo, rappresenta una sanzione per il sistema giudiziario che non riesce a definire un processo entro i tempi massimi stabiliti dalla legge, a tutela della ragionevole durata del processo e del diritto dell’imputato a non rimanere indefinitamente sotto giudizio.

Se un’udienza viene rinviata sia per l’assenza del giudice che per lo sciopero degli avvocati, il termine di prescrizione si sospende?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di concorso di cause di rinvio, prevale quella riferibile al giudice. Pertanto, il rinvio per assenza del magistrato non determina la sospensione del corso della prescrizione, anche se i difensori erano in astensione.

Cosa succede se la prescrizione di un reato matura prima della sentenza di appello?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando i reati estinti per intervenuta prescrizione. Questo significa che il processo si conclude definitivamente con l’estinzione del reato.

Qual è la conseguenza del calcolo errato del periodo di sospensione della prescrizione?
Un calcolo errato che include periodi non sospensivi può portare a considerare un reato non ancora prescritto. La correzione di tale calcolo, come avvenuto nel caso di specie, può rivelare che il termine massimo di prescrizione è già decorso, portando all’annullamento della condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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