LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sospensione prescrizione: legittimo impedimento difensore

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati per percosse e violenza privata. La sentenza chiarisce che la sospensione prescrizione, dovuta a legittimo impedimento del difensore, si applica correttamente anche se all’udienza erano assenti dei testimoni, poiché la richiesta della difesa blocca l’attività processuale a monte. I reati, quindi, non erano prescritti al momento della condanna in appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Prescrizione: Rinvio per Legittimo Impedimento e Assenza Testimoni

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1157/2024, ha affrontato un’interessante questione procedurale riguardante la sospensione prescrizione del reato. Il caso verteva sul corretto calcolo dei termini quando un’udienza viene rinviata per legittimo impedimento del difensore, ma allo stesso tempo si registra l’assenza di testimoni. La decisione della Suprema Corte fornisce un chiarimento fondamentale: la richiesta di rinvio della difesa prevale e determina la sospensione, rendendo irrilevante la contestuale assenza dei testi.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello che aveva confermato la condanna di due imputati. La prima era stata condannata per il reato di percosse, mentre il secondo per violenza privata. Entrambi i reati si inserivano in un contesto di alta conflittualità tra i due nuclei familiari coinvolti. Gli imputati, ritenendo errata la decisione dei giudici di merito, hanno presentato ricorso per cassazione, basandolo su diversi motivi.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il fulcro del ricorso era l’eccezione di prescrizione dei reati. I ricorrenti sostenevano che il calcolo della sospensione fosse errato. A loro avviso, in due udienze rinviate per legittimo impedimento del difensore, erano assenti anche dei testimoni. Secondo la tesi difensiva, la concomitante esigenza di acquisizione della prova (l’audizione dei testi) avrebbe dovuto prevalere, escludendo l’applicazione della sospensione.

Oltre a questo motivo principale, i ricorrenti lamentavano:
* Un’illogica valutazione della credibilità delle persone offese, data l’accesa conflittualità tra le parti.
* La mancata assunzione di una prova ritenuta decisiva (la visione di un filmato).
* L’ingiustificato diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

Calcolo della sospensione prescrizione: la decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, rigettando tutte le doglianze difensive. La parte più rilevante della sentenza riguarda proprio il calcolo della sospensione prescrizione.

I giudici hanno chiarito un principio procedurale cruciale: quando un’udienza viene rinviata su richiesta della difesa per legittimo impedimento, questa causa è sufficiente a determinare la sospensione dei termini di prescrizione. Il fatto che nella stessa udienza fossero assenti anche dei testimoni è irrilevante. La ragione è che l’istanza difensiva, se accolta, arresta lo svolgimento del processo ancor prima che il giudice possa esercitare i suoi poteri ordinari, come quello di disporre l’accompagnamento coattivo dei testi assenti. Di conseguenza, la causa del rinvio è unicamente l’impedimento del difensore.

Sulla base di questo principio, la Corte ha ricalcolato il periodo totale di sospensione (pari a 470 giorni) e ha stabilito che la prescrizione per entrambi i reati sarebbe maturata nel maggio 2023, ovvero in una data successiva alla pronuncia della sentenza d’appello (aprile 2023). Pertanto, al momento della condanna di secondo grado, i reati non erano estinti.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su una consolidata giurisprudenza. L’astensione del difensore dalle udienze o il suo legittimo impedimento determinano l’arresto del corso processuale, indipendentemente da altre circostanze che si verificano nella medesima udienza, come l’assenza di testimoni. L’atto che impedisce la celebrazione del dibattimento è la richiesta della difesa, che precede logicamente ogni altra valutazione da parte del giudice.

Per quanto riguarda gli altri motivi di ricorso, la Cassazione li ha ritenuti inammissibili in quanto miravano a ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda, attività preclusa nel giudizio di legittimità. La valutazione dell’attendibilità dei testimoni e delle prove è di competenza esclusiva dei giudici di primo e secondo grado, e le loro conclusioni, se logicamente motivate come nel caso di specie, non possono essere messe in discussione in Cassazione. Anche il diniego dell’applicazione dell’art. 131-bis c.p. è stato ritenuto correttamente motivato dalla Corte d’Appello, che aveva considerato il contesto dei fatti e l’offensività della condotta.

Le conclusioni

Questa sentenza ribadisce con forza un importante principio di procedura penale: la richiesta di rinvio per legittimo impedimento del difensore è causa autonoma e prevalente di sospensione della prescrizione. La difesa non può invocare la contemporanea assenza di testimoni per evitare gli effetti sospensivi legati alla propria richiesta. La decisione serve anche a ricordare che il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione delle sentenze precedenti.

Quando si chiede un rinvio per legittimo impedimento del difensore e mancano anche i testimoni, il termine di prescrizione si sospende?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la sospensione del corso della prescrizione opera indipendentemente dal fatto che, nella medesima udienza, vi sia stata anche l’assenza dei testimoni. L’istanza di rinvio della difesa determina l’arresto dell’udienza prima ancora che il giudice possa esercitare i suoi poteri riguardo ai testi assenti.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare la credibilità di un testimone?
No. La valutazione delle prove e dell’attendibilità dei testimoni è un’attività riservata ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello). Il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per proporre una diversa lettura dei fatti o un alternativo apprezzamento delle prove, ma solo per contestare vizi di legge o illogicità manifeste della motivazione.

Se la vittima di un reato non ricorda con certezza l’anno in cui è avvenuto, si deve sempre scegliere la data più favorevole all’imputato?
No, non automaticamente. Spetta all’imputato che contesta la data del reato fornire elementi incontrovertibili, idonei da soli a confermare che il fatto è stato consumato in una data anteriore a quella contestata, e non smentiti da altri elementi di prova acquisiti al processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati