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Sospensione prescrizione: la legge applicabile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imputato che chiedeva la dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione. Il caso verteva sulla corretta individuazione della legge applicabile in tema di sospensione prescrizione, a fronte di diverse normative succedutesi nel tempo. La Corte ha stabilito, richiamando un principio delle Sezioni Unite, che per i reati commessi nel periodo di vigenza della Legge n. 103/2017, si applica tale disciplina e non le successive, ritenute non retroattive. Di conseguenza, il periodo di sospensione è stato correttamente calcolato e il reato non è risultato prescritto.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Prescrizione: la Cassazione fa chiarezza sulla legge applicabile

La questione della sospensione prescrizione è un tema cruciale e spesso complesso nel diritto processuale penale, specialmente quando si assiste a una successione di leggi nel tempo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale su quale normativa applicare ai reati commessi in un determinato arco temporale, risolvendo i dubbi interpretativi sollevati dalla difesa di un imputato.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di cui all’art. 385 del codice penale, emessa in primo grado nel settembre 2017. La sentenza veniva confermata in appello nel febbraio 2025. L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che il reato si fosse estinto per prescrizione. Il fulcro dell’argomentazione difensiva risiedeva nel calcolo dei termini, in particolare contestando l’applicazione di un periodo di sospensione di un anno e sei mesi introdotto dalla Legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”).

La disciplina sulla sospensione prescrizione e il ricorso

Secondo la tesi difensiva, la disciplina sulla sospensione prescrizione introdotta dalla Legge n. 103/2017 non avrebbe dovuto trovare applicazione. Il ricorrente sosteneva che le normative successive, ovvero la Legge n. 3/2019 (“Spazzacorrotti”) e la Legge n. 134/2021 (“Riforma Cartabia”), fossero più favorevoli e dovessero quindi prevalere. Se la sospensione non fosse stata applicata, il tempo massimo per la prescrizione sarebbe maturato tra la sentenza di primo grado (settembre 2017) e il decreto di citazione in appello (dicembre 2024), determinando l’estinzione del reato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. La decisione si basa su un consolidato orientamento, recentemente cristallizzato in un principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza n. 20989 del 2024.

Le Sezioni Unite hanno chiarito in modo inequivocabile la successione delle leggi in materia:
1. Legge n. 103/2017: La sua disciplina sulla sospensione del corso della prescrizione si applica a tutti i reati commessi durante il suo periodo di vigenza, ovvero dal 3 agosto 2017 al 31 dicembre 2019.
2. Mancata abrogazione retroattiva: Le leggi successive (L. n. 3/2019 e L. n. 134/2021) non hanno abrogato con effetto retroattivo la norma del 2017. Pertanto, per i reati commessi in quel lasso di tempo, la Riforma Orlando rimane l’unica normativa di riferimento.
3. Nuova disciplina: Per i reati commessi a partire dall’1 gennaio 2020, si applica invece il regime introdotto dalla Legge n. 134/2021.

Nel caso specifico, essendo il reato stato commesso l’8 settembre 2017, ricade pienamente nel campo di applicazione della Legge n. 103/2017. La Corte ha inoltre precisato che, in caso di sentenza con motivazione redatta contestualmente alla decisione, il periodo di sospensione inizia a decorrere dalla data stessa della pronuncia di primo grado.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma con forza il principio del tempus regit actum, secondo cui la legge applicabile è quella in vigore al momento della commissione del fatto. La Corte di Cassazione ha escluso la possibilità di applicare retroattivamente discipline successive in materia di sospensione prescrizione, anche se potenzialmente più favorevoli per l’imputato. Questa decisione fornisce certezza giuridica e una guida chiara per gli operatori del diritto nel calcolare i complessi termini della prescrizione, confermando che il periodo di sospensione previsto dalla Riforma Orlando è pienamente efficace per i reati commessi tra il 2017 e la fine del 2019. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto e la condanna confermata.

Quale legge disciplina la sospensione della prescrizione per un reato commesso nel settembre 2017?
La disciplina applicabile è quella introdotta dalla Legge n. 103 del 2017, poiché il reato è stato commesso nel periodo di vigenza di tale normativa (3 agosto 2017 – 31 dicembre 2019).

Le leggi successive più favorevoli sulla prescrizione si applicano retroattivamente?
No, la sentenza chiarisce, richiamando un principio delle Sezioni Unite, che la Legge n. 103 del 2017 non è stata abrogata con effetti retroattivi dalle normative successive.

Da quale momento inizia a decorrere la sospensione della prescrizione in caso di sentenza con motivazione contestuale?
In tale ipotesi, il corso della sospensione della prescrizione ha inizio nella medesima data di emissione della sentenza di primo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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