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Sospensione della prescrizione: la Cassazione chiarisce

Le Sezioni Unite Penali della Cassazione intervengono per dirimere un complesso contrasto giurisprudenziale sulla disciplina della sospensione della prescrizione. La Corte ha stabilito che le norme introdotte dalla Riforma Orlando (L. 103/2017) continuano ad applicarsi ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019. Le successive riforme, inclusa la Riforma Cartabia, hanno creato un regime distinto e non retroattivo, valido solo per i reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020, coesistente con l’istituto dell’improcedibilità.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione della Prescrizione: Le Sezioni Unite Fanno Chiarezza sul Diritto Intertemporale

Con la sentenza in esame, le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione hanno affrontato una questione cruciale in materia di sospensione della prescrizione, risolvendo un complesso groviglio normativo generato dalle riforme degli ultimi anni. La decisione chiarisce quale disciplina applicare ai reati commessi in un preciso arco temporale, offrendo un punto fermo per operatori del diritto e cittadini.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un procedimento per il reato di porto ingiustificato di un coltello, commesso nell’agosto del 2017. L’imputato, condannato in primo grado nel febbraio 2021, veniva prosciolto in appello nel febbraio 2024, poiché la Corte territoriale riteneva il reato estinto per prescrizione. Secondo i giudici d’appello, le norme sulla sospensione della prescrizione introdotte dalla Riforma Orlando (legge n. 103/2017) non erano più applicabili, essendo state abrogate dalla successiva Riforma Cartabia (legge n. 134/2021). Il Procuratore generale presso la Corte di appello proponeva ricorso in Cassazione, sostenendo la tesi opposta e dando così vita a un contrasto interpretativo che ha richiesto l’intervento delle Sezioni Unite.

La Questione Giuridica: Un Complesso Intreccio Normativo

Il cuore della questione sottoposta alle Sezioni Unite era il seguente: la disciplina della sospensione della prescrizione introdotta dalla legge n. 103/2017, che prevedeva una pausa del decorso dei termini dopo la sentenza di primo grado, è stata totalmente abrogata con effetto retroattivo dalle leggi successive, oppure continua a operare per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019?

Le Riforme nel Tempo

Per comprendere la portata della decisione, è necessario ripercorrere le tappe della recente evoluzione normativa:
1. Legge n. 103/2017 (Riforma Orlando): Ha introdotto una causa di sospensione della prescrizione dopo la sentenza di condanna di primo grado, per una durata massima di un anno e sei mesi.
2. Legge n. 3/2019 (Riforma Bonafede): Ha modificato radicalmente l’istituto, prevedendo la sospensione sine die (a tempo indeterminato) della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Questa modifica, però, è stata prevista con applicazione solo per i reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020.
3. Legge n. 134/2021 (Riforma Cartabia): Ha abrogato la sospensione post-condanna, sostituendola con una “cessazione” definitiva del corso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado e introducendo, come contrappeso, l’istituto dell'”improcedibilità” per superamento dei termini di durata massima dei giudizi di impugnazione, anch’esso applicabile solo ai reati commessi dal 1° gennaio 2020.

Le Motivazioni delle Sezioni Unite

La Corte di Cassazione ha stabilito che la tesi del Procuratore generale è corretta, affermando che la disciplina della Riforma Orlando non è stata abrogata retroattivamente e continua a trovare applicazione.

Il ragionamento della Corte si fonda su un’attenta analisi della volontà del legislatore. Le riforme del 2019 e del 2021 non si sono limitate a modificare una norma, ma hanno creato un sistema radicalmente nuovo, applicabile esplicitamente solo ai reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020. Questa scelta ha creato una netta cesura temporale, dando vita a due regimi paralleli e distinti:

* Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019: Si applica la disciplina della sospensione della prescrizione prevista dalla Riforma Orlando.
* Per i reati commessi dal 1° gennaio 2020: Si applica il nuovo sistema che prevede la cessazione della prescrizione dopo il primo grado e l’istituto dell’improcedibilità nei gradi successivi.

Secondo le Sezioni Unite, il legislatore del 2021, quando ha abrogato i commi dell’art. 159 c.p., non si riferiva alla versione introdotta nel 2017, ma a quella, già modificata, della legge del 2019, che aveva un ambito di applicazione temporalmente limitato al post-2020. Non vi è stata, quindi, un’abrogazione “in toto” dell’istituto della sospensione, ma una successione di regimi distinti e non sovrapponibili. La Corte ha inoltre sottolineato come questa soluzione sia ragionevole, in quanto evita gli effetti dirompenti che un’applicazione retroattiva del nuovo sistema avrebbe avuto sui processi in corso e tutela l’esigenza di una transizione ordinata tra diversi paradigmi normativi.

Conclusioni: L’Impatto della Decisione

La sentenza delle Sezioni Unite ha un’importanza fondamentale perché mette fine a un periodo di incertezza interpretativa. Il principio di diritto enunciato è chiaro: la disciplina della sospensione del corso della prescrizione di cui all’art. 159 c.p., nel testo introdotto dalla legge n. 103 del 2017, si applica ai reati commessi nel tempo di vigenza della legge stessa, ovvero dal 3 agosto 2017 al 31 dicembre 2019. Per i reati commessi dal 1° gennaio 2020, invece, si applica la disciplina posta a sistema dalla legge n. 134 del 2021.

Questa decisione conferma l’esistenza di un doppio binario normativo e garantisce certezza giuridica, consentendo di calcolare con precisione i termini di prescrizione per una vasta platea di procedimenti penali. La Corte, bilanciando i principi di legalità e di ragionevolezza, ha fornito una lettura coerente e sistematica dell’evoluzione legislativa, riaffermando che le modifiche normative devono essere interpretate rispettando le chiare demarcazioni temporali volute dal legislatore.

La disciplina sulla sospensione della prescrizione della Riforma Orlando (2017) è ancora valida?
Sì, secondo le Sezioni Unite, la disciplina introdotta dalla legge n. 103/2017 continua ad applicarsi, ma solo ed esclusivamente per i reati commessi nell’arco temporale che va dal 3 agosto 2017 al 31 dicembre 2019.

Perché le riforme successive (Bonafede e Cartabia) non hanno abrogato retroattivamente la Riforma Orlando?
Perché il legislatore, sia nel 2019 che nel 2021, ha espressamente stabilito che il nuovo e diverso regime (prima di sospensione a tempo indeterminato, poi di cessazione della prescrizione e introduzione dell’improcedibilità) si applicasse solo ai reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020. Questa scelta ha creato un sistema a doppio binario, evitando una successione di leggi nel tempo e una conseguente applicazione retroattiva della norma più favorevole.

Qual è il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite in questa sentenza?
Il principio è che la disciplina della sospensione della prescrizione introdotta dalla legge n. 103/2017 si applica ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, poiché non è stata abrogata con effetti retroattivi dalle leggi successive. Per i reati commessi dal 1° gennaio 2020, invece, si applica la nuova disciplina introdotta dalla legge n. 134/2021.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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